Così Vincenzo D’Anna molla Corvelva e prende le distanze dai free-vax

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-02-15

Clamoroso: il Presidente dell’Ordine dei Biologi in un’intervista a Libero saluta l’associazione free-vax Corvelva, dice di essere favorevole alle vaccinazioni e di essere sempre stato a favore della profilassi medica. Però il 10 marzo parteciperà ad un convegno free-vax

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Il 15 febbraio di 455 anni fa nasceva a Pisa Galileo Galilei, l’uomo che cambiò la storia facendo nascere il concetto di Scienza moderna e che fu costretto all’abiura dalla Congregazione Congregazione della sacra romana e universale Inquisizione dopo essere stato condannato per eresia. Oggi, a 455 anni di distanza, Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine dei Biologi e già senatore di Forza Italia, ci regala su Libero un’intervista in cui abiura a gran parte delle tesi non scientifiche che ha sostenuti in tempi recenti.

D’Anna scarica Corvelva e i free-vax

La storia dell’abiura di D’Anna inizia due giorni fa quando all’Università di Pavia i docenti hanno bloccato gli esami di Stato per i biologi per protesta contro le posizioni sui vaccini espresse dall’Ordine nazionale e dal suo presidente Vincenzo D’Anna. Qualche tempo addietro D’Anna e l’Ordine avevano deciso di donare diecimila euro all’associazione “free-vax” Corvelva (quella dei simpatici manifesti terroristici e di altre belle iniziative a favore della “corretta informazione”) per finanziare non meglio precisate ricerche sui vaccini.

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Fonte: Libero del 15/02/2019

L’iniziativa dell’OdB ebbe una certa risonanza mediatica e finì addirittura su Nature in un articolo dai toni poco lusinghieri. All’epoca contro il finanziamento si scagliarono il direttore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova Gerolamo Lanfranchi e il professor Giorgio Palù, presidente della Società italiana ed europea di Virologia e docente di Microbiologia e virologia all’Università di Padova che criticarono la decisione dell’OrdineD’Anna rispose difendendo la decisione di finanziare Corvelva che definì “un’associazione meritoria” e annunciò azioni di ritorsione contro l’Università di Padova: «Faremo causa per diffamazione e chiederemo al ministero di spostare le commissioni degli esami di Stato in Biologia da Padova a Venezia, perché i docenti padovani sono in evidente contrasto con l’Ordine Lanfranchi e Palù fanno dei processi alle intenzioni, forse perché devono tutelare qualche interesse: la scienza si confuta con la scienza, non con gli anatemi. Chi si deve vergognare è chi ha preso soldi dai fornitori di vaccini».

La fantastica retromarcia di D’Anna sui vaccini 

Oggi però D’Anna è sceso a più miti consigli. Non solo annuncia di aver tolto i fondi a Corvelva in seguito alla decisione dell’associazione veneta di anticipare l’esito delle analisi (pubblicate sul Tempo). D’Anna dichiara che proprio per quella ragione aveva già deciso di “revocare il finanziamento”. Non è ben chiaro cosa questo significhi dal momento che tutto faceva pensare che i soldi fossero già stati dati a Corvelva. E del resto è stata Corvelva a decidere di restituire la donazione dell’Ordine dei Biologi, come ha comunicato ieri su Facebook per evitare ulteriori “strumentalizzazioni”.

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Oggi su Libero D’Anna cerca di scrollare di dosso all’Ordine la fama di essere un ente vicino alle posizioni dei No-Vax e precisa che «nessuna attività è stata mai svolta contro la pratica vaccinale e contro la legge che la rende obbligatoria» e più avanti che ritiene «quantomeno forzate tutte le iniziative di protesta che si basano sul falso assunto che l’Ordine stia sostenendo campagne No Vax o che abbia indetto manifestazioni contrarie alla pratica vaccinale».

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Quando D’Anna diffondeva bufale sui vaccini

Qualcuno potrebbe far notare che  D’Anna in passato aveva rilasciato dichiarazioni sulla presenza di “metalli pesanti” all’interno dei vaccini, oppure al convegno «Nuove frontiere della biologia» organizzato da D’Anna per festeggiare i 50 anni dell’Ordine cui parteciparono numerosi guru del movimento free/no/boh vax e al quale venne dedicato un articolo sul British Medical Journal. D’Anna dice che a quel convegno parteciparono numerosi premi Nobel, e personaggi del calibro del professor Tarro ma dimentica di dire Montagnier ha preso il Nobel per la sua ricerca sull’AIDS e non per una sui pericoli dei vaccini. Anche all’evento “Vaccinare in sicurezza” il parterre degli invitati non era proprio di quelli pro-vax.

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Oppure si potrebbe chiedere a D’Anna cosa ci andrà a fare al convegno “Primum non nocere, i vaccini tra dubbi e certezze” assieme a personaggi del calibro di Gianni Lannes, Mattia Marchi di Corvelva, Loretta Bolgan (farmacista consulente scientifica di Corvelva) e Ivan Catalano. Addirittura D’Anna nega di aver mai insultato il professor Roberto Burioni e sostiene di essere stato frainteso e strumentalizzato perché «io come lui sono a favore delle vaccinazioni».

Eppure in un commento su Facebook D’Anna definì Burioni “somaro” che non aveva fatto “un solo studio degno di questo nome”, “star pompata dalla stampa” che “non aveva mai vinto un concorso pubblico o le elezioni” annunciando ulteriori spiegazioni “in tribunale”. Tutto questo perché D’Anna aveva scambiato un commento della pagina “Roberto Burioni che blasta laggente” per un commento dello stesso Burioni. Cosa ci resta alla fine di tutta questa giravolta? L’affermazione più importante, detta da uno che quelli di Corvelva li conosce bene, è che l’associazione free vax che si batte per la libertà di scelta contesta i vaccini. Abbiamo finalmente scoperto l’acqua calda: i cosiddetti free-vax non sono altro che degli anti-vaccinisti. Chissà, magari un giorno D’Anna prenderà il Nobel per questa scoperta.

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