Morgan avrà un incarico nel Ministero della Cultura, l’annuncio di Vittorio Sgarbi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-01

L’appena nominato sottosegretario al MiC ha detto che il cantautore ricoprirà un ruolo creato ad hoc per il patrimonio musicale

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Nell’elenco del totoministri che ha condizionato la narrazione politica delle settimane successive alle elezioni del 25 settembre e antecedenti alla formazione del nuovo governo Meloni, il nome di Vittorio Sgarbi era stato più volte caldeggiato per il ruolo di Ministro della Cultura. Alla fine, però, a capo del MiC è stato piazzato l’ormai ex direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Ma per il critico d’arte, sindaco di Sutri ed ex parlamentare della Repubblica italiana (sconfitto all’uninominale – per il Senato – di Bologna da Pier Ferdinando Casini) si sono riaperte, ieri, le porte proprio di quel dicastero, con l’incarico di sottosegretario. E tra le sue prime mosse c’è una priorità: trovare un posto e un incarico per Morgan.

Sgarbi darà un incarico a Morgan nel Ministero della Cultura

Il cantautore milanese Marco Castoldi, infatti, aveva già suggerito il nome di Vittorio Sgarbi a Giorgia Meloni nelle fasi di formazione del governo. Ma il ruolo di Ministro è stato affidato a Sangiuliano e per il critico d’arte era rimasta aperta solo la porta del sottosegretariato. E ora che la nomina è stata ufficializzata nel corso del secondo Consiglio dei Ministri andato in scena lunedì a Palazzo Chigi, il sindaco di Sutri vuole trovare un posto a Morgan.

“Bisogna creare un dipartimento ad hoc per la musica, che deve essere affiancata all’arte, e lui avrà un ruolo. Morgan è un uomo di grande intelligenza, è un uomo libero, non si nasconde dietro la retorica degli slogan fascista/antifascista”.

Il prossimo passo, dunque, è creare un dipartimento specifico all’interno del quale inserire la figura, il nome e la personalità artistica di Morgan. Ovviamente il tutto sarà ricondotto alla Musica, anche se ancora non sono stati spiegati “poteri” e responsabilità che deriveranno da quell’incarico fortemente caldeggiato dal critico d’arte. Il tutto, però, dovrà passare per l’autorizzazione del numero uno del Ministero, Gennaro Sangiuliano.

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