Perché lo studio segreto sui vaccini dice il contrario di quanto scritto sul Tempo

di Giulia Corsini

Pubblicato il 2019-01-11

Il ricercatore che ha eseguito lo studio che secondo D’Anna “evidenziava i casi avversi di encefalomielite” spiega: la mia ricerca dice il contrario

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Il quotidiano Il Tempo ha pubblicato un articolo firmato da Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine dei Biologi, dai toni molto allarmanti su un presunto “studio segreto” condotto nel 2013 sull’encefalomielite acuta disseminata (ADEM) coordinato dal Prof. Emilio Clementi, M.D., Ph.D, Ordinario di Farmacologia nell’Università di Milano e responsabile dell’Unità di Farmacologia Clinica dell’ASST Fatebenefratelli-Sacco.

Perché lo “studio segreto sui vaccini” dice il contrario di quanto scritto sul Tempo”

“Smentisco categoricamente i toni allarmistici a nome di tutti gli Autori”- spiega il Prof Emilio Clementi- e ci tengo a chiarire le gravi inesattezze riportate nell’articolo”. In primis, la dichiarazione secondo la quale lo studio fosse stato tenuto segreto. Il lavoro è infatti pubblicato ed in modalità open access su un’importante rivista scientifica del settore, Plos One, e quindi chiunque può leggerlo, nella tradizione della rigorosità, accessibilità e trasparenza della ricerca scientifica (ndr. Pellegrino P, et al. Acute Disseminated Encephalomyelitis Onset: Evauation Based on Vaccine Adverse Events Reporting Systems” PLoS One. 2013 Oct 16;8(10):e77766).

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Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine dei Biologi e autore dell’articolo sul Tempo

“Le conclusioni descritte nell’articolo su “Il Tempo” sono inoltre opposte a quelle presenti nell’articolo pubblicato, dice il prof. Clementi, “I 404 casi identificati, in database con limitazioni interpretative molto forti legate alla loro tipologia (chiaramente descritte nell’articolo e ben note a tutti i gruppi di ricerca che li utilizzano con le dovute precauzioni), si riferiscono ad una analisi di 8 anni su database che coprono più di un miliardo di persone. I due database utilizzati, l’americano Vaers (Vaccine Adverse Event Reporting System) e l’ europeo EudraVigilance post authorisation module (Evpm), hanno limiti intrinseci, ben noti agli studiosi e comunque esplicitati nell’articolo; contengono notifiche spontanee di medici, cittadini e per gli Stati Uniti anche di assicurazioni, e soprattutto non validate da parte delle autorità competenti.

La bufala dello studio segreto sui vaccini

Non solo: “L’esiguo numero osservato, sulla base dei limiti intrinseci di tali banche dati ed il campione di popolazione che li riguarda, non supportano alcun nesso causale tra la comparsa di ADEM e la vaccinazione in termini di incidenza di tale effetto avverso. Il nostro articolo-  spiega Clementi- contiene esattamente questa non ambigua e non misinterpretabile conclusione: i risultati del lavoro non supportano le precedenti evidenze scientifiche che suggeriscono un aumento di questa malattia dopo il vaccino”.

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Presso l’ASST Fatebenefratelli Sacco, che ha nella sicurezza dell’uso dei farmaci e dei vaccini una priorità , opera un servizio di consulenza farmacologica (gestito dal servizio di farmacovigilanza , di cui è responsabile il Prof. Clementi ; ndr) a cui si riferiscono i medici che si occupano di pazienti in trattamento con terapie farmacologiche complesse ed in politerapia, inclusi i vaccini. Il tenere alta la fiducia nelle vaccinazioni non è una posizione ideologica ma un conseguenza delle evidenze scientifiche più aggiornate ad oggi disponibili, unico criterio cui attenersi quando si deve fornire un servizio pubblico efficiente ed a tutela degli assistiti”.

Leggi sull’argomento: Perché molti biologi chiedono le dimissioni di Vincenzo D’Anna

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