La geniale idea dell’Ordine dei Biologi: 10mila euro a Corvelva per una ricerca sui vaccini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-10-30

L’ente presieduto dall’ex senatore Vincenzo D’Anna ha deciso di finanziare la ricerca scientifica dell’associazione “free vax” veneta che da anni fa terrorismo sui pericolo dei vaccini e spiega che le vaccinazioni causano la SIDS, provocano un aumento delle disabilità e hanno spinto molte donne ad abortire

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In questi ultimi anni di battaglia sui vaccini obbligatori il Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni (CORVELVA) si è sicuramente ritagliato un posto di primo piano tra le associazioni “free-vax” che lottano per la libertà di scelta in campo vaccinale. Libertà di scelta che si traduce sempre nella scelta di non vaccinare. L’associazione, presieduta da Ferdinando Donolato, naturopata e speaker di Radio Gamma 5, si è distinta per una serie di iniziative di stampo ascientifico basate su note bufale, come la serie di manifesti che mettevano in correlazione le vaccinazioni pediatriche e la SIDS, nota anche come sindrome della morte in culla.

Cos’è Corvelva, l’associazione finanziata dall’Ordine dei Biologi

Il manifesto faceva parte della campagna di disinformazione organizzata da Corvelva per denunciare i pericoli delle vaccinazioni. Qualche tempo fa Donolato era intervenuto alla Zanzara di Radio 24 dove aveva spiegato che l’aumento del 40% degli alunni disabili è dovuto alle vaccinazioni. Si tratta di un vecchio cavallo di battaglia di Corvelva, tant’è che anche nel maggio del 2017, in un post sul vecchio sito di Corvelva che ora non risulta essere più online Donolato scriveva che “nella maggior parte” dei casi di mamme con figli disabili la disabilità è sopraggiunta dopo il vaccino.  Da notare che nel post Donolato non parla di autismo ma genericamente di disabilità e quindi sembra collegare i vaccini a qualsiasi disabilità. Un unicum anche per il variopinto panorama freevax dove in genere ci si limita ad inventare la correlazione tra vaccini e autismo.

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Sempre in quel post Donolato raccontava di madri che hanno abortito dopo l’approvazione della Legge Lorenzin pur di non dover essere costrette a vaccinare il nascituro. Deve essere per questo motivo che l’Ordine Nazionale dei Biologi, presieduto dall’ex senatore Vincenzo D’Anna ha deciso di fare una donazione di diecimila euro a favore di Corvelva. A darne notizia su Facebook è stata l’associazione veneta che ha ringraziato l’Ordine dei Biologi per la donazione.

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Il contributo da 10 mila euro verrà utilizzato per le analisi biologiche e chimiche con le quali Corvelva ha intenzione di approfondire il contenuto di diversi vaccini in uso nell’attuale calendario vaccinale. Forse non tutti sanno che Corvelva ha stilato un ambizioso programma scientifico per studiare i componenti dei vaccini; la ricerca sarà affidata a laboratori “italiani e internazionali” i cui nomi – come già accaduto in passato – però non vengono rivelati (ovviamente viene citato quello dei coniugi Gatti&Montanari) ma tanto basta per garantire che non sono al soldo di Big Pharma. Ci sono poi studi comparativi sullo stato di salute tra vaccinati e non vaccinati (a che pro? Donolato ha già detto che i disabili sono quasi tutti vaccinati). Curiosamente l’unico progetto del quale è indicato il costo (10.000 €) è quello che prevedeva la “raccolta dei dati anamnestici sullo stato vaccinale e sulle titolazioni anticorpali dei vaccini”. Progetto sospeso perché costava troppo.

Il presidente dell’Ordine dei Biologi difende l’associazione meritoria Corvelva

La notizia della generosa donazione non è stata però accolta con favore dal direttore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova Gerolamo Lanfranchi. Il docente patavino ha commentato l’iniziativa dell’Ordine dei Biologi dicendo che «Non si capisce lo scopo dell’iniziativa. I vaccini, come tutti i farmaci, sono analizzati e misurati attraverso rigorosi test per la loro composizione, efficacia e tossicità da enti scientifici competenti e pubblicamente riconosciuti, che utilizzano comprovate metodologie scientifiche per svolgere questi importanti processi, come richiesto dal Sistema sanitario nazionale e internazionale». Anche il professor Giorgio Palù, presidente della Società italiana ed europea di Virologia e docente di Microbiologia e virologia all’Università di Padova ha preso posizione contro l’Ordine dei Biologi: «La donazione al Corvelva è vergognosa dal punto di vista etico, scientifico e sociosanitario. Notizie di questo tipo non fanno altro che rinfocolare la propaganda No Vax, proprio ora che c’è stata una ripresa delle vaccinazioni e che andiamo incontro all’epidemia di influenza stagionale».

Nulla di strano invece per D’Anna che già in passato aveva rilasciato dichiarazioni sulla presenza di “metalli pesanti” all’interno dei vaccini ed era stato protagonista di una polemica con Elena Fattori che lo aveva paventato il rischio di un conflitto d’interessi quando l’allora senatore di ALA si batteva affinché lo Stato fornisse in convenzione la possibilità per le famiglie che lo avessero richiesto di sottoporre i figli ai costosi ed inutili esami pre-vaccinali (D’Anna è presidente di Federlab Campania ed è fondatore e direttore di diversi laboratori di analisi chimiche). Oggi sul Corriere del Veneto D’Anna difende la decisione di finanziare Corvelva che definisce “un’associazione meritoria” e annuncia: «Faremo causa per diffamazione e chiederemo al ministero di spostare le commissioni degli esami di Stato in Biologia da Padova a Venezia, perché i docenti padovani sono in evidente contrasto con l’Ordine Lanfranchi e Palù fanno dei processi alle intenzioni, forse perché devono tutelare qualche interesse: la scienza si confuta con la scienza, non con gli anatemi. Chi si deve vergognare è chi ha preso soldi dai fornitori di vaccini». Secondo D’Anna finanziare la ricerca promossa da Corvelva (che si avvale degli studi eseguiti da Montanari) soddisfa quei criteri di indipendenza che invece non trova nei laboratori ufficiali (ed evidentemente nemmeno all’Università di Padova). C’è però da ricordare che da quando D’Anna è stato eletto presidente dell’OdB già in un’occasione (quando l’Ordine organizzò un convegno sui vaccini con i “no vax”) l’Università di Padova (e Lanfranchi in particolare) prese posizione sulla questione. All’epoca Lanfranchi scriveva che «la mancanza di un annullamento di tale iniziativa, non potrà che compromettere gravemente la disponibilità di noi biologi padovani al contributo che da anni forniamo allo svolgimento degli esami di Stato per i biologi in sede locale». Oggi D’Anna risponde dicendo che vuole far spostare le commissioni degli esami di Stato. Specchio riflesso?

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