Lorenzo Fontana, il leghista che vede un pericolo nella commissione Liliana Segre ma non nei cori razzisti a Balotelli

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-11-04

Per l’ex ministro della Famiglia a Verona non ci sono stati cori razzisti e la Commissione Segre serve per colpire ideologicamente la Lega. Secondo il senatore del Carroccio, tifoso dell’Hellas, il vero problema sono le persecuzioni dei cristiani nel resto del mondo e, al massimo, il razzismo nei confronti degli italiani. Ma non degli italiani come Liliana Segre o Mario Balotelli

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L’ex ministro della Famiglia Lorenzo Fontana – quello che definì “schifezze” le famiglie omosessuali e che diede una lettura innovativa del comandamento dell’amore di Gesù – è originario di Verona ed è tifoso dell’Hellas Verona. Un dato biografico tutto sommato trascurabile se non fosse che proprio ieri pomeriggio durante la partita contro il Brescia la curva del Verona (considerata  una tra le più razziste e xenofobe d’Italia) si è distinta per i cori e i fischi contro Mario Balotelli.

Fontana e la “gogna vergognosa” contro l’Hellas Verona

La dirigenza dell’Hellas che ha cercato di minimizzare l’ennesimo episodio di razzismo della curva dicendo che erano fischi contro la direzione arbitrale o altro perché «i tifosi veronesi sono sì ironici ma assolutamente non razzisti», ha dichiarato il presidente del Verona Maurizio Setti. Forse perché certe manifestazioni sono la normalità in una città storicamente molto di destra, estrema, dove ad esempio vive uno dei leader del Fronte Veneto Skinhead candidato nel 2012 nella lista a sostegno dell’ex sindaco leghista Flavio Tosi.

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Ieri il senatore Leghista Fontana ci ha tenuto a far sapere che non c’era stato alcun coro razzista nei confronti di Balotelli. Anzi il problema era «la vergognosa gogna mediatica contro Verona e i suoi tifosi». E forse per confermare che si trattava proprio di una gogna mediatica e nulla più Luca Castellini, dirigente di Forza Nuova e capo ultrà dell’Hellas Verona aveva commentato un’ora prima così l’episodio:« #Balotelli volevi godere del black pass de “il negro ha sempre ragione”, ma tu sei più stupido che negro». 

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A nessuno sfuggirà naturalmente la sferzante ironia nell’usare per ben due volte la parola “negro”. Un termine universalmente noto per essere discriminatorio e razzista ma che evidentemente a Verona assume tutt’altro significato. Castellini è quello che quando Fontana venne nominato Ministro della Famiglia si congratulò con un “benvenuto in trincea”, che la diceva lunga sui rapporti tra l’estrema destra veronese e l’ex vicesindaco della città dell’Arena.

Lorenzo Fontana: il leghista che vede solo il razzismo verso cristiani e italiani

Ed è solo una coincidenza naturalmente che in passato Fontana – quando era parlamentare europeo – fosse nel panel di un convegno organizzato da Forza Nuova dal titolo assai ironico “Omofobia o Eterofobia”, il terribile spettro della discriminazione delle coppie etero da parte della lobby gay. Nel 2015 Fontana prese parte al Family Pride veronese evento organizzato sempre da Forza Nuova e dal circolo integralista di estrema destra Christus Rex (gli stessi che qualche tempo fa hanno protestato contro un convegno all’Università di Verona sull’omosessualità).

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Ed è solo per caso che Fontana oggi in un’intervista a Daniele Capezzone su La Verità dopo aver negato i cori razzisti del Verona (confermati per altro dallo stesso Castellini) ci tenga a farci sapere che la Commissione Segre Verona «sarà solo un’arma di lotta politica». La Lega si è astenuta in Aula dicendo che la Commissione non affrontava temi di scottante attualità nel nostro Paese come la persecuzione dei cristiani nel resto del Mondo. Ed infatti il senatore Fontana ci tiene a ribadire il ritornello ripetuto da tutti i leghisti in questi giorni: «non sento mai parlare – a proposito di odio – dei 300 milioni di cristiani perseguitati nel mondo».

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Fonte: La Verità del 04/11/2019

Forse il senatore Fontana è troppo impegnato a tentare di cogliere segnali riguardo la discriminazione dei cristiani nel mondo per accorgersi di quello che succede letteralmente nella sua città e di quello che dicono o scrivono personaggi legati all’estrema destra veronese. E del resto proprio Fontana nell’agosto del 2018 aveva proposto di abrogare la Legge Mancino dopo aver scritto su Facebook che «il razzismo è diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano». Anche oggi Fontana teme che la Commissione sia un pretesto per “combattere la parte politica avversa”, curiosamente proprio quella che utilizza temi e slogan cari ai suprematisti bianchi, che candida Luca Traini, il partito di quello che insulta la senatrice Segre dimostrando senza rendersene conto che l’odio razziale è davvero un problema politico e che al suo interno nasconde ammiratori di Hitler. Per Fontana il razzismo non esiste, e se anche ci fosse sarebbe «quello utilizzato dal circuito mainstream contro gli italiani». In pratica l’unico razzismo è quello contro gli italiani. Tranne Balotelli, che pur essendo italiano è anche “negro”.

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