Barbara Lezzi contestata dai No Tap prima dell’incontro sulla Xylella

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-25

La ministra del Sud del MoVimento 5 Stelle è stata duramente contestata oggi a Lecce da un gruppo di attivisti del movimento No Tap che l’ha chiamata “traditrice” dicendo che la battaglia dei 5 Stelle contro il gasdotto era solo per prendere voti

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Giuseppe Conte ieri si è accorto che la Xylella è una «tragedia che si è diffusa andava estirpata, andava aggredita prima». Oggi la ministra del Sud Barbara Lezzi è a Lecce per partecipare ad un incontro con i sindaci del Salento, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e una rappresentanza del mondo imprenditoriale olivicolo sul tema dell’infestazione da Xylella e il Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo (Co.Di.R.O.). I pugliesi però non hanno dimenticato uno dei più eclatanti voltafaccia del MoVimento 5 Stelle: quello sul gasdotto TAP.

I pugliesi traditi dal MoVimento 5 Stelle sul TAP

E così al suo arrivo in Prefettura la Lezzi ha dovuto optare per l’ingresso da un accesso secondario. Perché davanti a quello principale si era radunato un piccolo gruppo di contestatori che ancora non si arrendono alla realizzazione del gasdotto dalla spiaggia di San Foca a Melendugno. Tra le mani stringono cartelli su cui si legge “Venduta”, “Tap = corruzione = disastro ambientale annunciato” e vengono cantati slogan come «quelli come la Lezzi sono sporchi vermi» e «la Lezzi ci tradì, evviva Marco Potì». Potì è il sindaco di Melendugno, il comune nel cui territorio verrà realizzato il Terminale di Ricezione che la ministra del Sud aveva definito “un teppistello”. Ieri Potì ha fatto sapere che non sarebbe andato all’incontro con il premier per la definizione delle compensazioni per i territori attraversati dal gasdotto.

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Anche se la Lezzi non aveva fatto come Alessandro Di Battista, che aveva promesso che con il M5S al governo il TAP sarebbe stato fermato in due settimane, ma è sempre stata contro la realizzazione del gasdotto. Memorabile il suo show a In Onda in cui ha spiegato la pericolosità del TAP parlando di asciugamani sulla spiaggia oppure il video su Facebook in cui rivelava che il TAP lo dovevano fermare i famigerati governi precedenti e che il Governo del Cambiamento aveva le mani legate dalle penali perché non si poteva bloccare «una procedura che è stata già chiusa, avviata e svolta dal governo precedente». Per  un po’ al M5S hanno provato a far credere di non averne saputo nulla fino a giugno scorso. Ad esempio su Facebook il MoVimento 5 Stelle ha pubblicato un post scritto da Manlio Di Stefano dove veniva spiegato che l’accordo sul TAP è stato «votato in Parlamento dal Pd, molto prima che il MoVimento 5 Stelle arrivasse al Governo». Ma poi si è scoperto che il MoVimento era già in Parlamento quando venne ratificato il trattato internazionale e che avendo votato contro non poteva non sapere della sua esistenza.

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Fonte 

Ecco perché oggi a Lecce ce l’hanno con la Lezzi, che paga anche la “colpa” di essere anche salentina (visto che è nata a Lecce) e di aver fatto il pieno di voti in Puglia anche grazie alle promesse non mantenute del MoVimento 5 Stelle su TAP, Ilva e Xylella. I 5 Stelle avevano promesso di bloccare l’opera e chiudere l’Ilva, in pochi mesi al governo hanno dato il via libera all’accordo di vendita ad Arcelor-Mittal e abbandonato ogni velleità di resistere al TAP. Lasciando da soli gli attivisti e gli amministratori locali. A poco sono servite evidentemente le scuse di Roberto Fico.

Foto copertina via Fattoquotidiano.it

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