Perché Salvini è ancora lo sciacallo del Coronavirus (nonostante l’emergenza sanitaria)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-17

La drammatica verità è che al leader della Lega poco importa di quello che fa il Governo per cercare di contenere l’epidemia di Covid-19. Quello che gli interessa è accreditarsi davanti agli elettori come l’uomo che ha le soluzioni. Peccato che alla prova dei fatti le cose non stiano proprio così

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A Matteo Salvini non piace per niente il Decreto Cura Italia. Comprensibile: sta all’opposizione e tutto quello che fa il Governo lui l’avrebbe fatto meglio o addirittura prima. Ad esempio quando chiedeva di riaprire tutto subito. Ma pur nel rispetto del diritto di Salvini di continuare a fare il suo mestiere (quello di leader dell’opposizione) ci sono delle note stonate negli attacchi che il leader della Lega continua a rivolgere al Governo.

Salvini ha una missione: strumentalizzare l’epidemia di coronavirus

«Lo diciamo con spirito costruttivo e senza polemiche» è il mantra del Salvini che indossa i panni del responsabile, quello che è pronto a mettersi al servizio del Paese per uscire tutti assieme dalla fase di emergenza e superare l’epidemia di Covid-19. È un Salvini che raccoglie suggerimenti da parte di agricoltori, imprenditori, artigiani, partite IVA e si prodiga nel telefonare al Presidente del Consiglio per farli pervenire al Governo. Sembra incredibile ma è lo stesso Salvini che qualche settimana fa non rispondeva al telefono quando a chiamarlo era Giuseppe Conte e non rispondeva nemmeno ai messaggini su WhatsApp.

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Il Governo non sta facendo abbastanza, continua a ripetere Salvini ogni volta che gli mettono un microfono sotto al naso. E anche quando non è in televisione fa buon uso di Facebook e Twitter per continuare a dire che tutto quello che fa la maggioranza non è sufficiente, è troppo poco, non basta. Chissà, forse Salvini vive in una realtà parallela, dove le risorse (economiche, sanitarie, di personale) non sono mai scarse anzi abbondano. Perché è vero che avendo risorse illimitate si potrebbe fare di più, e meglio. Ma non viviamo in quel mondo. Non viviamo nel Paese dove basta stampare dei Minibot per trovare tutti i soldi necessari per compare mascherine (che scarseggiano, nella migliore delle ipotesi) o allestire istantaneamente reparti di terapia intensiva in ospedali chiusi perché si è deciso che non c’erano abbastanza soldi per tenerli aperti.

Come Salvini sta cercando di far dimenticare gli errori della Lega

Di fronte a questa scarsità di risorse, dicevamo, Salvini è un po’ quello che sapendo bene di non avere alcuna responsabilità di governo gioca a fare quello che sa sempre cosa si dovrebbe fare. E non è un caso che i provvedimenti del Conte 2 non sono mai quello che avrebbe fatto la Lega. Stiamo allontanandoci qui dal problema di suggerire o aiutare il Governo ad affrontare l’emergenza (perché anche l’opposizione ha il diritto e il dovere di farlo) ed entriamo invece nel territorio della propaganda, della strumentalizzazione di un’epidemia a fini politici quando non nel vero e proprio sciacallaggio.

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Ieri a Tg2 Post Salvini dopo aver puntualizzato tutte le cose sbagliate che sono state fatte ha preso le difese dei presidenti di Veneto e Lombardia «che per primi lanciarono l’allarme, e furono da qualcuno ignorati, attaccati, e in alcuni casi DERISI». Chissà se stava pensando a quando Attilio Fontana diceva che Covid-19 era poco più che una banale influenza oppure a tutte le giravolte di Luca Zaia che ha chiesto di riaprire le scuole già il 28 febbraio. Solo chi non fa non sbaglia, potrebbero rispondere loro, il punto è che mentre Fontana e Zaia qualcosa lo hanno fatto Salvini che cosa ha fatto per combattere l’epidemia a parte andare a farsi fotografare mentre donava  il sangue e concedersi una passeggiata assieme alla fidanzata? Già che c’era Salvini è tornato a dire che «serve ripensare questa Unione Europea». Lo dice – a giorni alterni – da anni che bisogna “cambiare l’Europa da dentro”. E non è il solo perché a parole tutti vogliono cambiare qualcosa.

La storia di Salvini “razzista” mentre Francia e Germania sono buoni

Salvini scopre anche che Francia e Germania hanno deciso di chiudere i confini per impedire la diffusione del coronavirus. E già che c’è si mette a fianco di francesi e tedeschi per ribadire che lui l’aveva detto “per primo”. Però Salvini in realtà aveva chiesto di chiudere i confini a Sud per impedire che SARS-CoV2 arrivasse sui barconi pieni di poveracci. E al tempo stesso invitava gli stranieri (ricchi) a visitare il paese e si lamentava – come tutti i sovranisti – che gli altri paesi volessero impedire la libera circolazione delle persone. Salvini non capisce la differenza tra chiudere un solo confine per impedire che entri una particolare categoria di persone (i migranti) e quella di chiudere tutto per evitare che l’epidemia si diffonda. Nel primo caso si tratta di una forma di discriminazione (qualcuno potrebbe pure chiamarla razzismo) nel secondo invece di una misura di prevenzione.

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Ospite da Bruno Vespa il 5 marzo dopo aver riscoperto l’orgoglio di essere italiani Salvini se la prendeva con quelli che annunciavano di voler chiudere le frontiere: «alcuni Paesi non ci vogliono? Innanzitutto abbiamo scoperto che noi dovevamo essere generosi, solidali accoglienti fino a settimana scorsa accogliendo tutto il resto del mondo e adesso qualcuno non vuole più gli italiani. Ecco, tenerselo in buona nota e farne buona memoria».

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Fino al 10 marzo (sette giorni fa) Salvini era quello che quando l’epidemia di Covid-19 era un problema prevalentemente italiano si lamentava che gli altri paesi europei «ci stanno chiudendo le porte in faccia» e approfittavano della situazione «per fare una guerra commerciale» all’Italia. Oggi invece scopre di essere stato in qualche modo il precursore di quelle misure di chiusura dei confini che tanto criticava (mentre chiedeva di riaprire tutto), prendendosene il merito. Lo abbiamo già detto: statisticamente è facile aver ragione quando si dice tutto e il suo contrario. Salvini non sta lavorando per il bene del Paese, sta lavorando per far dimenticare tutte le cose sbagliate che ha detto e fare in modo che gli elettori ricordino solo di quando ha avuto ragione. Ma se si guarda a tutto quello che ha detto ci si accorge subito del bluff.

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