Roberto Fico e l’ipocrisia del M5S sui naufraghi della Diciotti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-08-23

Mentre prosegue la trattativa Stato-Salvini per la liberazione delle persone trattenute illegalmente a bordo della Diciotti il presidente della Camera prova ad assumere il ruolo di capo-negoziatore. Ma né nel governo né nel MoVimento 5 Stelle c’è qualcuno disposto a dargli retta: c’è un contratto da rispettare!

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Sono ore di tensione e apprensione per la sorte dei migranti tenuti in ostaggio a bordo di nave Diciotti nel porto di Catania. Ieri la trattativa Stato-Salvini si è sbloccata quando il ministro dell’Interno (e papà) Matteo Salvini ha graziosamente acconsentito allo sbarco di alcuni minori non accompagnati. Tutti gli altri invece rimarranno a bordo dell’imbarcazione in attesa che il titolare del Viminale decida a quali condizioni potranno essere rilasciare gli altri migranti.

Salvini e la storia dei migranti illegali

Al momento però Salvini è irremovibile, i migranti se ne devono andare in Europa perché in Italia i porti sono chiusi. Anche se in realtà non è stato emanato alcun decreto che stabilisce la chiusura dei porti. Tanto più che è assurdo che lo Stato italiano chiuda i porti ad una nave che è sotto il diretto controllo del governo. E non è chiaro se il leader della Lega sta pensando a far andare la Diciotti in un porto straniero (e a quel punto c’è da chiedersi chi pagherà il viaggio) o se si aspetta che qualche stato membro (magari l’Ungheria dell’amico Orban) si faccia avanti per accogliere quel centinaio di disperati che da giorni attende di conoscere la propria sorte.

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C’è però un problema che impedisce di ricorrere subito alla seconda soluzione, senza far sbarcare i migranti. Per poter ricollocare i richiedenti asilo in altri paesi dell’Unione Europea (o porre in atto provvedimenti di espulsione) è prima necessario che quelle persone vengano fatte sbarcare, vengano identificate e possano presentare richiesta di asilo. Durante le fasi di esame della richiesta i richiedenti asilo possono essere trattenuti in apposite strutture. Dal momento che non è stato consentito ai migranti di fare domanda d’asilo (per timore delle clausole del regolamento di Dublino) quelle persone sono trattenute illegalmente. Oggi a Rtl 102.5 il ministro dell’Interno ha dichiarato che «tutti i migranti a bordo della Diciotti sono illegali». Questo però Salvini non può saperlo perché rifiutando lo sbarco ha impedito le necessarie operazioni di identificazione. Come è noto però il governo Conte non ha tempo per attendere i tempi della giustizia.

Roberto Fico, il poliziotto buono del MoVimento 5 Stelle

Salvini inoltre non considera che i trattati internazionali a cui l’Italia ha aderito impongono l’obbligo di accogliere tutti i minori non accompagnati e il divieto di respingimento degli stessi. Sappiamo quindi che a bordo della Diciotti c’erano dei minorenni, quindi di sicuro non tutti i migranti erano illegali. Ma per fortuna anche nella maggioranza di governo c’è chi non si arrende alla linea dettata da Salvini, e seguita con occhio vigile da persone di alta concentrazione come il ministro Toninelli. Il Presidente della Camera Roberto Fico ieri ha vestito i panni del negoziatore e ha chiesto che le 177 persone trattenute a bordo della Diciotti venissero fatte sbarcare al più presto.

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È una sceneggiata cui abbiamo già assistito in passato. E sappiamo che la terza carica dello Stato è  semplicemente una foglia di fico che serve a nascondere come la linea del M5S sui migranti sia di fatto appiattita su quella dettata dal vicepremier leghista. Salvini infatti non si è certo fatto intimorire e su Facebook ha risposto a Fico dicendo «Tu fai il presidente della Camera, io il ministro dell’Interno di un governo che ha un programma ben preciso».

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Se questo fosse un negoziato per la liberazione degli ostaggi Fico sarebbe in seria difficoltà. Ma questa è la politica italiana, e quindi dopo la liberazione” dei bambini il presidente della Camera può esultare ricordando di essere stato eletto proprio per questo: ricordare i principi fondamentali della dignità umana. E addirittura ha rinunciato al suo stipendio da presidente (proprio come fecero Pietro Grasso e Laura Boldrini). Cosa c’entra lo stipendio di Fico con quello che sta succedendo a Catania? Nulla. Ma appunto è una sceneggiata e agli attori principali è concessa più di qualche licenza melodrammatica. Il culmine lo ha raggiunto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ieri ha dichiarato che «ancora una volta l’Italia sta mostrando il suo volto umanitario, ma il prezzo non può essere rimanere abbandonata a se stessa». Sarebbe interessante che Fico chiarisse a Conte che non c’è nulla di “umanitario” nel trattenere 177 persone a bordo di una nave. Ma non succederà.

I “boldriniani” del M5S che scoprono di essere alleati con un partito razzista

Si dirà che Fico non è il solo nel MoVimento 5 Stelle a chiedere che le persone a bordo della Diciotti vengano fatte sbarcare subito e che le “contrattazioni” con l’Europa continuino una volta che i migranti saranno al sicuro. La senatrice Paola Nugnes – già indicata tra i malpancisti che non hanno digerito l’alleanza con la Lega – ha applaudito alle parole di Fico chiedendo lo sbarco dei migranti. Non bisogna commettere l’errore di pensare che la posizione della senatrice possa in qualche modo influenzare la posizione dell’esecutivo. La Nugnes ha votato – come da contratto per gli eletti del M5S – la fiducia al governo Conte ben sapendo qual era il contratto di governo. Ed è per questo che oggi l’opinione della Nugnes non vale poi così tanto.

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Nessuno ha certo puntato una pistola alla testa del MoVimento 5 Stelle per obbligarlo ad allearsi (qualcuno parlerebbe di inciucio ma non va più di moda) con la Lega. E la “contrattazione” di cui parla la Nugnes nei fatti non esiste. Non c’è alcuna trattativa. A meno che non si possa definire trattativa il dover ogni volta cercare di spedire qualche decina di migranti in Francia o in Spagna. Il governo ha bocciato il nuovo sistema di quote che prevedeva inoltre il ricollocamento automatico di tutti i richiedenti asilo. In Europa il MoVimento 5 Stelle, come è noto, ha votato contro la proposta di riforma del regolamento di Dublino che avrebbe reso più agevole il trasferimento dei migranti e superato il concetto di paese di primo approdo.

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All’Interno dell’esecutivo la ministra del Sud Barbara Lezzi prende le difese di Fico ricordando che «nessuno deve impartire lezioni alla terza carica dello Stato circa la prerogativa di esprimere legittime posizioni». Va fatto notare che però la ministra non chiede lo sbarco dei migranti. Si limita a sottolineare che Fico ha sostanzialmente diritto alle sue opinioni personali.

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E basta leggere alcuni commenti al post della Lezzi per capire quanto le posizioni di Nugnes o di Fico il boldrino non abbiano alcun peso e rilevanza nemmeno per gli elettori del MoVimento, che invece sono tutti con Salvini e cono il governo del cambiamento. Salvini sta fagocitando il MoVimento 5 Stelle, con buona pace di quelli che hanno votato 5 Stelle perché di sinistra e di quelli che ci facevano sognare con i loro racconti sulle loro spremute d’umanità. Nemmeno una parola per quella spremuta a bordo della Diciotti.

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