Perché l’«osservatorio» di Dino Giarrusso sui concorsi universitari non serve a niente

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-09-05

Qualche mese fa Giarrusso dimostrava la sua conoscenza del mondo accademico spiegando che i plagi del programma del M5S erano in realtà “citazioni” (senza fonte!). Da oggi l’ex Iena dirigerà un “osservatorio” sui concorsi universitari, e lo farà grazie ad un curriculum di tutto rispetto

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Il sottosegretario all’Istruzione Lorenzo Fioramonti – già ministro dello Sviluppo Economico nell’ipotetico governo Di Maio – ha annunciato di aver assunto l’ex Iena Dino Giarrusso  come manager della comunicazione del suo ufficio e soprattutto direttore di un “osservatorio” sui concorsi nell’università e negli enti di ricerca. La notizia è stata accolta con il prevedibile sarcasmo, soprattutto dai ricercatori universitari che non ritengono che l’ex inviato delle Iene abbia le competenze per svolgere un ruolo così delicato.

Il curriculum di Dino Giarrusso e quella docenza all’Università di Catania

Ma per Fioramonti Giarrusso è la persona più adatta: «è laureato in Scienze della Comunicazione ed ha insegnato all’Università di Catania, prima di diventare noto in tutto il Paese come giornalista investigativo per lo show televisivo Le Iene». Il sottosegretario dimentica però di elencare altre competenze fondamentali, ad esempio Giarrusso è giurato a vita del premio David di Donatello e membro a vita dell’Accademia del Cinema italiano. E come dimenticare altre referenze fondamentali come l’ottimo in canto, chitarra, sci, tennis e calcio (addirittura “buono” in pallanuoto e mezzofondo). Le pubblicazioni? Non pervenute. Del resto lui è autore e attore.

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Si è poi scoperto – è stato lo stesso Giarrusso a rivelarlo su Twitter – che quella docenza al corso di Teoria della produzione cinematografica e televisiva a Catania è consistita in quarantadue ore di lezione all’anno (più esami, tesisti, etc) pagate la bellezza di 45 euro (75 euro lordi). Roba che nemmeno il papà di Di Maio guadagna così poco.

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Ma nel governo dello Spazza Corrotti, degli agenti provocatori, dei ministri che denunciano in Aula di aver subito pressioni senza dire da chi, è evidente che un curriculum del genere va più che bene. Chi meglio di una ex-Iena – esclama Fioramonti – può aiutare il Ministero a diffondere una cultura di trasparenza e meritocrazia nel mondo accademico italiano? Forse il Gabibbo. Oppure Moreno Morello.  Le Iene non sono certo una garanzia di qualità quando si tratta di affrontare temi scientifici se non forse per l’intrattenimento leggero. Del resto l’ultimo scoop di Giarrusso prima di lasciare Mediaset riguardava le molestie sessuali di Fausto Brizzi ai danni di alcune aspirati attrici. L’inchiesta televisiva è stata un successo, quella del mondo reale meno, visto che la procura ha successivamente chiesto l’archiviazione. Di sicuro Giarrusso parte avvantaggiato. Vi ricordate la sua divertente difesa dei plagi nel programma del M5S che per lui erano citazioni (anche se mancava la fonte)? Ora immaginatevi che una persona del genere dovrà giudicare magari il caso di un ricercatore beccato a rubare il lavoro d’altri senza citare correttamente la fonte.

Cosa farà esattamente Dino Giarrusso al Ministero dell’Istruzione?

Ma dal momento che Giarrusso ha anche condotto un’inchiesta sui concorsi universitari a Tor Vergata evidentemente per Fioramonti è sufficiente. Manco a dirlo a pesare davvero è il curriculum politico dell’ex-Iena. Un cursus honorum tutto all’interno del MoVimento 5 Stelle iniziato in occasione delle elezioni politiche. La parola d’ordine di Giarrusso è sempre stata quella di essere entrato in politica “senza paracadute“. Ed infatti dopo essere stato trombato nel suo collegio uninominale – dove era subentrato perché l’ammiraglio Veri era “incompatibile”, come dice lui, ovvero era già eletto con il Partito Democratico a Ortona – Giarrusso è approdato nello staff di Roberta Lombardi in Regione Lazio. Ma evidentemente quel posto andava stretto al vulcano docente universitario, attore, regista giornalista d’inchiesta che infatti si era anche proposto – ahinoi senza successo – come membro del CdA della Rai.

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Oggi in un’intervista al Corriere Giarrusso ridimensiona un po’ il suo ruolo al MIUR. Sarà segretario particolare di Fioramonti. E l’osservatorio? L’ex-Iena spiega che il Sottosegretario «ha scritto osservatorio tra virgolette, non è un ufficio apposito ma uno dei miei compiti». Ma allora perché Fioramonti ha scritto che Giarrusso sarà direttore di quell’osservatorio? Ed in realtà un organismo di vigilanza sui concorsi esiste già. Lo conferma il presidente della Crui, la Conferenza dei rettori, Gaetano Manfredi (Rettore dell’Università Federico II di Napoli) che ricorda che «esistono già tantissimi strumenti di controllo degli atti che consentono ai candidati di difendere i propri diritti, fino al ricorso alla magistratura». È molto scettico il rettore Manfredi sulle capacità di Giarrusso: «Data la complessità della materia, la vastità degli argomenti, il numero dei candidati, mi sembra difficile che Giarrusso possa controllare tutti i concorsi, nessuno ci riuscirebbe: e poi esiste una direzione generale presso il Miur ad occuparsene». Insomma già oggi chiunque può segnalare di aver subito un danno o un sopruso, e lo stesso Fioramonti ammette che da quando ha assunto la carica di segnalazioni ne sono arrivate. Le Iene però sono famose per i loro processi televisivi, che non seguono la logica di quelli dei tribunali. Ma niente paura, alla fine Giarrusso sarà solo un addetto alla comunicazione di un sottosegretario scelto tra i trombati alle elezioni, come accade da sempre in politica.

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