Il fantastico show di Dino Giarrusso a Otto e Mezzo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-02-08

L’ex Iene, che ieri si è definito una personalità di altissimo livello, è riuscito a far fare bella figura ad Alessandro Gozi arrampicandosi sugli specchi sui plagi del programma M5S, dimostrando di non capire come viene data la fiducia ad un Governo e confondendo simboli nazisti e fascisti. E sui vaccini è addirittura fuori dalla linea di Roberta Lombardi

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Entusiasmante debutto dell’ex Iena Dino Giarrusso ieri a Otto e Mezzo da Lilli Gruber. Al di fuori del suo ambiente naturale, senza i tagli e il montaggio serrato che rende ogni servizio del programma Mediaset un’esaltante cavalcata verso lo “scoop” Giarrusso è apparso proprio come quei politici spesso sbeffeggiati e dileggiati dal programma per cui ha lavorato per quattro anni. Chi si ricorda le imboscate degli inviati delle Iene fuori dal Parlamento sa di cosa parliamo. Deputati e senatori che danno risposte goffe, impacciate, che dimostrano di avere scarsa cultura e – cosa assai grave – non conoscono la Costituzione sulla quale hanno giurato.

Perché Giarrusso ha risposto alla “chiamata” del M5S 

Ieri sera a Otto e Mezzo Giarrusso, che si confrontava con il renzianissimo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Gozi, ha dato proprio l’impressione di non essere una Iena ma un politico come tanti. Di quelli che annaspano e si arrampicano sugli specchi quando sono messi in difficoltà, che dicono cose banali e perché no, populiste. Partiamo dal principio: tutti sanno che Giarrusso aveva annunciato la sua intenzione di partecipare alle Parlamentarie. Dopo attenta riflessione però la Iena decise di ritirarsi dalla corsa facendo sapere di volere continuare a fare il giornalista. Poi però è successa “la cosa dell’Ammiraglio“, come l’ha chiamata Giarrusso e si è liberato un posto. Per chi non si ricorda “la cosa” è il fatto che dopo l’annuncio della candidatura di Rinaldo Veri si è scoperto che il candidato pentastellato è attualmente consigliere comunale a Ortona grazie ai voti di una coalizione a guida PD.

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Ma perché Giarrusso ha deciso di accettare l’offerta del MoVimento 5 Stelle quando all’inizio aveva detto di no? La spiegazione è disarmante, nella sua semplicità. Spiega il pentastellato che c’era stato un contatto «purtroppo come a volte capita è uscita questa indiscrezione su Dagospia, chiaramente per il lavoro che faccio questa cosa ha accelerato i tempi non avevamo ancora parlato adeguatamente e devo dire che ho dovuto decidere in tempi molto brevi e anche per non fare le Parlamentarie da personaggio tra virgolette famoso e magari togliere il posto a uno che è militante da tanti anni, per varie ragioni avevo deciso di no». Poi fortunatamente per i suoi elettori se ne è pentito perché ha capito che “le elezioni sono decisive” e avrebbe sofferto a non esserci. Poi magari si vanno a guardare i risultati delle Parlamentarie e si trova il nominativo di tal “Giarrusso Dino Riccardo” candidato al Senato in Lazio che ha preso la bellezza di sette voti. Poco dopo Giarrusso spiegherà che «le parlamentarie erano per i posti al proporzionale. All’Uninominale sono state proposte delle personalità di altissimo livello, di altissimo livello e io sono una di quelle personalità». Che modestia.

Come Giarrusso spiega il programma copiato del M5S

Proprio ieri un articolo sul Post ha evidenziato come molte parti del programma del M5S siano state copiate di sana pianta. Ai più distratti ricordiamo che in teoria quel programma è “stato scritto in Rete”. In realtà si è scoperto che è frutto di un impegnativo lavoro di copia-incolla dalle fonti più disparate. Si va da Wikipedia a brani di un’interrogazione parlamentare fatta nel 2012 dal senatore PD Giorgio Roilo. Ma ci sono anche brani “liberamente tratti” da uno studio IEFE Bocconi, da articoli di Repubblico e anche uno scritto dall’economista Jean-Paul Fitoussi. Il comune denominatore è che tutti questi “inserti” del programma sono stati copiati senza citare la fonte. Si tratta quindi di plagio.

Oggi il MoVimento 5 Stelle ha dato una ridicola giustificazione a quei plagi. Ieri ad Otto e Mezzo Giarrusso è riuscito a fare ancora meglio spiegando che

è falso che sia stato copiato, nel senso che è chiaro che quando vai a fare un programma elettorale, e per una volta c’è un programma in venti punti, bello, semplice che tutti possono comprendere e che comprende anche le coperture quindi è un caso più unico che raro. Però cerchiamo di chiarire questa cosa: quando si fa un programma si possono citare degli studi analitici, studi di settore, cose che stanno scritte da altre parti. Noi non abbiamo copiato nulla, abbiamo citato alcuni studi. Semmai è il PD che ha copiato alcune idee dal MoVimento 5 Stelle.

La confusione e l’impreparazione di Giarrusso sono palesi. Innanzitutto non si tratta del programma “in venti punti” (ovvero di questa cosa qui) ma del programma esaustivo. Le coperture non c’entrano nulla, ma se Giarrusso un giorno vorrà spiegarle agli elettori siamo pronti ad ascoltarlo.Dal momento che nessuno degli esperti o degli articoli “citati” è propriamente citato quindi mancando la citazione (ovvero l’attribuzione della paternità dello scritto) un lettore è portato a pensare che quegli scritti siano idee originali del M5S. Per Giarrusso sembra quasi “una cosa di  analfabetismo” perché “citare degli studi all’interno di proposte politiche non significa copiare, significa citare uno studio che avalla una nostra proposta politica”. Giarrusso, come tutti i politici di mestiere (o peggio, gli intervistati delle Iene messi alle strette) finge di non sapere la differenza tra citare e plagiare.

Il senso di Giarrusso per la Costituzione

Ma del resto Giarrusso ritiene che il reddito di cittadinanza sia un’idea del MoVimento 5 Stelle, un’idea che tutti cercano di copiare. In realtà non è vero, perché l’idea di un basic income universale, non è certo scaturita dal M5S. Semmai sarebbe più corretto dire che il M5S è stato uno di quei partiti (un altro è SEL) che hanno proposto di applicarlo anche nel nostro paese. Poi Giarrusso ha tirato fuori la proposta di legge Richetti, arenatasi al Senato perché il PD non ha saputo (o voluto) trovare la maggioranza per farla approvare. Una proposta di legge inutile, che avrebbe introdotto un risparmio minimo per le casse dello Stato, ma dal forte significato simbolico.

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La mancanza di una maggioranza stabile durante questa legislatura è il pretesto per Giarrusso per ricordare che durante questa legislatura il PD si è alleato con partiti come NCD di Alfano e Lorenzin e che Renzi e Gentiloni “hanno fatto un governo con una coalizione che non era prevista da la coalizione PD più SEL che gli ha dato la maggioranza alla Camera hanno fatto un governo contro il volere degli italiani perché quelli erano stati eletti con la destra“. Gozi ha questo punto ha buon gioco a far notare che “c’è un momento di confusione costituzionale” perché le maggioranze si fanno in Parlamento e il Parlamento ha dato una maggioranza ai Governi Letta, Renzi e Gentiloni. Avrebbe potuto darla ad un governo Bersani se il M5S avesse accettato di “tradire il volere degli italiani”? Non lo sapremo mai. Quello che è certo è che oggi anche lo stesso Luigi Di Maio non esclude la possibilità che un suo governo possa ottenere l’appoggio di altre forze politiche. E anche Giarrusso, ovviamente, è d’accordo con Di Maio. Per Giarrusso inoltre Renzi quando “era a capo dell’Unione Europea” (?) avrebbe potuto cambiare il Trattato di Dublino.

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Ci sono poi anche altre cose divertenti, ad esempio Giarrusso dice « non sono assolutamente contrario ai vaccini obbligatori e penso che bisogna tutelare la salute dei cittadini» cosa che un giorno sì e uno no potrebbe essere in contrasto con la linea ufficiale del M5S. Dipende se quel giorno a dettarla è Roberta Lombardi o Elena Fattori.

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Infine registriamo che per Giarrusso “la svastica tatuata sulla testa, il mein kampf a casa” di Luca Traini (era una runa delle SS ma facciamo finta di nulla) sono simboli fascisti e non nazisti. Se il parlamentare Giarrusso fosse stato intervistato fuori dalla Camera da uno dei suoi colleghi delle Iene e avesse dato queste risposte sarebbero sicuramente partite le risate registrate.

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