Fact checking
Come hanno preso i ricercatori l’ex Iena Dino Giarrusso che controllerà i concorsi universitari
neXtQuotidiano 04/09/2018
L’annuncio del sottosegretario Fioramonti su Facebook scatena una reazione piuttosto netta: «il bello è che è stato nominato senza fare un concorso…well done!”; “Non capisco in base a quale procedura trasparente e meritoria sia stato scelto”
«Studi, prendi una laurea, fai un dottorato, ti ammazzi per pubblicare, fai progetti di ricerca, cerchi assegni per finanziarla, ti prepari per il concorso, e alla fine a controllare il tuo concorso sarà uno che faceva la Iena e riciclato dopo la disfatta elettorale»: questo è solo uno dei tanti commenti presenti nella pagina Facebook del sottosegretario alla Pubblica Istruzione in quota M5S Lorenzo Fioramonti dopo che stamattina ha annunciato che l’ex Iena Dino Giarrusso «dirigerà il nostro ‘osservatorio’ sui concorsi nell’università e negli enti di ricerca».
Come hanno preso i ricercatori che l’ex Iena Dino Giarrusso controllerà i concorsi universitari
Giarrusso, che per le Iene ha seguito inchieste come quella che ha accusato di molestie il regista Fausto Brizzi, su cui la procura ha successivamente chiesto l’archiviazione, è stato candidato all’uninominale con il MoVimento 5 Stelle in un collegio di Roma alla Camera, riuscendo nell’impresa di perderlo. Subito dopo la sconfitta era stata annunciata la sua assunzione in Regione Lazio nello staff del M5S, che poi aveva lasciato per andare da Fioramonti al ministero. Piccola nota di colore: Giarrusso diceva che lui faceva politica “senza paracadute”.
Il dettaglio però è che l’incarico conferito da Fioramonti a Giarrusso non sembra essere stato preso benissimo viste le tante critiche sulla sua pagina Facebook. E non se ne comprende il motivo, visto il sontuoso curriculum sfoggiato: “Dino è laureato in Scienze della Comunicazione ed ha insegnato per vari anni all’Università di Catania, prima di diventare noto in tutto il Paese come giornalista investigativo per lo show televisivo Le Iene”.
Che titoli ha Giarrusso per giudicare i concorsi universitari?
Da Fioramonti in tanti fanno notare l’inopportunità della nomina, ma anche in luoghi dove di solito sono i ricercatori universitari a parlare non si registra molto entusiasmo per la scelta di Fioramonti. Nel gruppo pubblico ROARS (Return on Academic Research) uno dei thread che parlano della vicenda: “Si rischia di minare in modo rilevante l’autonomia universitaria secondo i desiderata del ministro e del suo sacro inquisitore della pubblica moralità. Non credo che sia particolarmente furbo dipingere e far passare l’idea che l’università italiana sia un posto in cui la corruzione e il nepotismo sono la prassi (sicuramente non è positivo che lo faccia un sottosegretario e sicuramente non è positivo che lo faccia un sottosegretario che ha tra i propri obiettivi quello di trovare maggiori fondi per la ricerca)”. Anche nel gruppo AIRI (Associazione Internazionale Ricercatori Italiani) non sembra esserci molto entusiasmo: “E il bello è che è stato nominato senza fare un concorso…well done!”, dice Gianluca; “Infatti non capisco in base a quale procedura trasparente e meritoria sia stato scelto”, risponde Mavi.
Sulla pagina Facebook di Fioramonti invece c’è chi mette in discussione il curriculum di Giarrusso, ma l’ex Iena in una dichiarazione all’ANSA risponde alle critiche: “Si tratta di una nomina che viene fatta in base alla fiducia: ho ricevuto la proposta dal sottosegretario Fioramonti a luglio e l’ho accettata con piacere dimettendomi dall’incarico che avevo in Regione come responsabile della comunicazione dei pentastellati: non ho certo – ci tiene a sottolineare – tenuto il piede in due scarpe”.
Concretamente, “prenderò in carico insieme anche ad altre persone – spiega ancora – le eventuali segnalazioni sulle anomalie che si registrano durante i concorsi universitari”, che tra l’altro – ricorda Giarrusso – è un tema di cui si è già occupato con i suoi servizi televisivi. L’ex Iena sottolinea come “ovviamente non si tratti – spiega – di sostituirsi ai magistrati. Se vi è notizia di reato uno va in procura ma esistono tante situazioni che non presentano la fattispecie del reato ma che può essere utile approfondire. Non tutto quello che è male – dice – è reato. Vogliamo evitare i soprusi, combattere una piaga, offrire alle persone una sponda ma anche vigilare, rendere il sistema efficiente”.