Brunetta riesce a prendersela pure col salario minimo: “È antistorico”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-05

Intervenuto a ’La sfida dell’economia e il ruolo dell’Europa’, al Festival dell’economia di Trento, il ministro per la Pubblica amministrazione si è schierato contro il salario minimo

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“Non va bene il salario minimo per legge, è contro la nostra storia di relazioni industriali e sindacali, poi dobbiamo pensare a tutelare meglio i più deboli». Queste le parole del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta che è intervenuto a ’La sfida dell’economia e il ruolo dell’Europa’, al Festival dell’economia di Trento. L’esponente di Forza Italia ha anche risposto ad alcune domande sulla crisi economica in Italia, insistendo sul fatto che la crisi, comunque, non esisterebbe.

“Lo dico chiaramente: la crisi economica non c’è. Il Pil del primo trimestre è pari allo 0,1 per cento. Se anche il prossimo trimestre sarà ancora positivo andremo verso un +3 per cento sull’anno”. In disaccordo con lui il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che nei giorni scorsi è intervenuto sugli impatti della guerra sull’economia al Festival dell’Economia di Torino. Anche lui, tra una risposta e l’altra sulla crisi economica, ha parlato di salario minimo, esprimendo un parere completamente diverso rispetto a quello di Brunetta.

Brunetta riesce a prendersela pure col salario minimo: “È antistorico”

“Il salario minimo ha diversi effetti positivi – ha spiegato Visco – il rischio sta nel livello perché se è eccessivo può portare a non occupare persone che potrebbero invece voler lavorare al di sotto di quel livello e che hanno una produttività sostanzialmente in grado di non arrivare a quel livello lì, ma credo non sia una cosa così importante. Quello che è importante è non legare al salario minimo automatismi che poi ci possono costare, per esempio un salario minimo che ha piena indicizzazione ai prezzi al consumo se diventa il modello di riferimento per tutti i salari, tutte le contrattazioni, incorpora direttamente quel meccanismo automatico. Bisogna aumentare la produttività, se cresce quella anche i salari crescono”.

In Europa, al momento, solo sei paesi ancora non hanno una legge sul salario minimo. E l’Italia è tra questi, insieme a Cipro, Austria, Danimarca, Finlandia, Svezia. Già da martedì potrebbe arrivare un accordo politico a Strasburgo, un accordo che di fatto segnerebbe un traguardo sociale importante per l’Unione che in Parlamento quasi un anno fa (il 25 novembre 2021) ha già approvato la proposta a larga maggioranza (443 voti a favore, 192 contro e 58 astensioni) e con la quale mira a stabilire i requisiti di base per garantire un reddito in grado di conferire un livello di vita dignitoso per i lavoratori e le loro famiglie.

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