Quando Beppe Grillo difendeva l’immigrazione e il meticciato

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-26

Dicono che sono “postideologici” per mascherare un caos ideologico buono solo a prendere i voti a destra e a sinistra dicendo tutto e il suo contrario. Ecco come Beppe Grillo spiegava che il futuro dell’Italia era il meticciato, venendo accusato dall’house organ della Lega di difendere la “sostituzione etnica”. Sono passati appena quattro mesi e il capocomico se la prende con la “sinistra frou frou” che difende i migranti

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Cosa ne pensa il MoVimento 5 Stelle dell’immigrazione? Se la Lega ha sempre avuto un’idea piuttosto chiara, quella dei 5 Stelle invece non lo è mai stata. Prendiamo ad esempio Beppe Grillo, fondato del M5S e “garante” del partito. Qualche anno fa accusava i migranti di portare in Italia malattie pericolose e temeva che tutta l’Africa stesse per riversarsi in Europa dimostrando di non sapere nemmeno cosa fosse un migrante.

Quando Beppe Grillo accusava Soros di finanziare i taxi del mare

Dall’altra parte nel MoVimento ci sono quelli come Roberto Fico che ha fatto sapere che per lui la definizione di rifugiato dovrebbe essere estesa anche a coloro che scappano dalla fame provocata da desertificazione e altri disastri ambientali. Una linea, quella del Presidente della Camera, sempre più minoritaria. Il MoVimento 5 Stelle è tutto impegnato sul fronte anti-Ong, che il vice premier Luigi Di Maio definì taxi del mare. Grillo fece di meglio quando accusò Soros di finanziare con milioni di dollari quei “taxi” e di voler insabbiare l’inchiesta del Pm catanese Carmelo Zuccaro; molto probabilmente per non essere scoperto o per evitare che venga a galla il sui piano segreto.

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In questi giorni caldi sul fronte degli sbarchi il MoVimento 5 Stelle è diventato il braccio armato delle politiche leghiste. Grillo sul Blog oggi se la prende contro la sinistra frou frou e con «gente che campa pubblicizzando il gioco d’azzardo augura a noi ogni male possibile, non vogliono vivere in un paese con i porti chiusi (forse temono qualche bisca di stato in meno)». Il riferimento ovviamente è alla polemica sulle dichiarazioni di Claudio Amendola. Dall’altro lato dell’Oceano Alessandro Di Battista – che ha detto di sottoscrivere ogni virgola dell’azione del governo sui migranti – ha dato invece la colpa ai “borghesi” che a suo dire «si riempiono la bocca di parole quali “tolleranza”, “apertura”, “sopportazione”» ma che se ne stanno al sicuro nei loro fortini del lusso.

Quando Grillo diceva che non bisognava bloccare i migranti

Leggendo questo breve riassunto si potrà essere portati a pensare che il MoVimento 5 Stelle è sempre stato molto chiaro a proposito dell’immigrazione. Ma non è così. Perché il M5S è un partito, e come tutti i partiti (sì esattamente come “gli altri”) è sempre alla disperata ricerca di un consenso. Ecco quindi che all’indomani della sparatoria di Macerata, dove un esponente della Lega Nord  decise che era cosa buona e giusta sparare a qualche negro Beppe Grillo si cambiava d’abito e ci spiegava il valore dell’immigrazione.

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Con la Lega in difficoltà il MoVimento deve aver pensato che era un’occasione buona per far valore la propria superiorità morale e mostrare a tutti quanto fosse postideologico. Che tradotto significa disposto a dire tutto e il contrario di tutto per prendere qualche voto. Durante un’intervista andata in onda il 16 febbraio 2018 “Kronos-il tempo della scelta” su Rai2 il Garante del M5S parlò anche di immigrazione confrontando il nostro Paese con la Svizzera: «Gli immigrati? In Svizzera li fanno amministratori delegati, qui gli spariamo. Ognuno ha gli immigrati che si merita» (poco importa che in Svizzera si siano tenuti diversi referendum contro i lavoratori immigrati italiani). Grillo sembra essere particolarmente entusiasta della situazione nella Confederazione «Lì, a Ginevra, hanno una penetrazione del 40 per cento, non ci fanno più caso! Vedi gente di tutti i colori. Il mondo sta cambiando alla velocità della luce e noi parliamo ancora di bloccare, di fare. Dobbiamo controllare i flussi e renderci conto».

Quando Grillo difendeva gli immigrati da chi li considerava invasori

Oggi, quattro mesi dopo, gli esponenti a 5 Stelle parlano di bloccare i porti (ma per scherzo!) e addirittura di affondare le navi delle Ong. Ma è un altro il passaggio dell’intervista che fece scrivere al Populista (il giornale online della Lega) che il M5S era per la sostituzione etnicaBeppe Grillo infatti spiega che «la società futura, quella di mio nipote e di tuo figlio, sarà una città meticcia, c’è già un milione di ragazzi nati da matrimoni misti di Erasmus». L’Erasmus, quella pratica omosessualizzante che produce apolidi destinata per lo più ai terribili e pericolosissimi borghesi.

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E oggi risuonano tremendamente attuali le parole scritte da Grillo nel 2004 su Internazionale (giornale della sinistra frou frou per eccellenza) dove il futuro fondatore del M5S scriveva «Eppure, con una percentuale di stranieri molto più bassa di quella svizzera (due su dieci) o tedesca (uno su dieci), in Italia (uno straniero ogni trenta italiani) il governo, alcuni politici e alcuni mezzi di comunicazione stanno fomentando una psicosi da paese invaso». Sono passati appena 14 anni ma sembrano passati secoli. All’epoca a fomentare la psicosi c’era la proposta del governo Berlusconi di prendere le impronte digitali agli stranieri. In quel governo c’era la Lega Nord. Che oggi è alleata con il MoVimento 5 Stelle e continua a dire le stesse cose. Oggi come allora quell’invasione continua a non esistere.

Leggi sull’argomento: Il triplo salto carpiato di Claudio Amendola su Salvini

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