L’allarme di Salvini: il MES vuole mettere le mani nei conti correnti degli italiani

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-11-26

Matteo Salvini va all’attacco del “signor indegnamente presidente del Consiglio pro tempore” Giuseppe Conte perché il Fondo salva stati vuole mettere le mani nei conti correnti degli italiani. Esattamente come voleva fare lui quando parlava di usare “la ricchezza degli italiani” o tassare il contenuto delle cassette di sicurezza

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«Tolto lo scudo penale all’ex Ilva ma introdotto per un organismo privato». Matteo Salvini insiste a raccontare balle sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) sostenendo che si tratta di un “organismo privato”. E nel farlo dimentica che quando era al governo con il M5S anche la Lega ha votato per togliere il cosiddetto scudo penale all’ex Ilva. Anche oggi l’ex vicepremier è andato all’attacco del Presidente del Consiglio chiedendo al «signor indegnamente presidente del Consiglio pro tempore» di dire se è vero o falso quanto scritto da Milano Finanza a proposito del Fondo salva stati.

Cosa prevede il MES e cosa dice Salvini

Secondo il leader della Lega – che cita questo articolo di Milano Finanza – la riforma del fondo salva Stati comporta la possibilità di una «ristrutturazione del debito” del 20/30% del risparmio degli italiani» oppure «la confisca nottetempo dei conti correnti bancari italiani per un ammontare equivalente del contributo». Per Salvini quindi l’intenzione (di chi?) è quella di dare «lo scudo a dirigenti di un organismo privato in grado di entrare nei conti correnti degli italiani». La ricostruzione di Salvini ha parecchi buchi. Il primo è che il MES non è un organismo privato, visto che è finanziato con i soldi – pubblici – degli stati membri e negli organismi di governo siedono i ministri di quegli stati.

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Fonte: Milano Finanza del 23/11/2019

C’è poi il discorso che tutto questo processo di riforma del Fondo è avvenuto mentre la Lega era al governo, quindi accusare Conte di “alto tradimento” significa anche sostenere che il partito di Salvini è stato complice di quanto accaduto. O nella migliore delle ipotesi di omessa vigilanza sull’operato del premier e di quanto accadeva in Consiglio dei Ministri. Ma cosa scrive Milano Finanza, il quotidiano citato da Salvini nella sua diretta Facebook come “prova” che quello che dice è vero? Nell’articolo, che si concentra sulla tesi che il MES non sia altro che un “gigantesco fondo salva banche” (tedesche) si legge che

nell’Annesso III, al n.2, e in appena tre righe di testo, si prevedono le Condizioni avanzate per la concessione di linee di credito: devono comunque avere «condizioni economiche e finanziarie forti e un debito pubblico sostenibile». Per arrivarci, l’unica via è quella della sua preventiva ristrutturazione o la confisca nottetempo dei conti correnti bancari italiani per un ammontare equivalente: è questa la taciuta, ignominiosa verità.

Stiamo parlando dell’Annex III alla bozza di riforma del MES che traccia le linee guida per poter accedere alla linea di credito del Fondo salva stati. Ora: stiamo parlando di una situazione estremamente grave nella quale il Paese avrebbe bisogno di aiuti economici ingenti. Ad esempio come è successo in Grecia o in Irlanda, dove la crisi era ad un livello talmente profondo da rischiare di far saltare non solo il paese ma anche alcuni stati dell’Eurozona. Chi si ricorda quello che è successo in Grecia si renderà conto che sono state adottate misure straordinarie e durissime e che stiamo parlando di un’ipotesi che si spera che per l’Italia non debba mai venire a concretizzarsi.

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Fonte

Si tratta di fatto dell’ultima risorsa a disposizione per salvare un paese sull’orlo del default. Ed è bene precisare però che nel documento non si parla di prelievo forzoso “notturno” dai conti correnti degli italiani. Come del resto scrive pure Milano Finanza. E in ogni caso si tratterebbe di una misura estrema – lo scrive anche Milano Finanza – per salvare il Paese. Per pagare sciocchezzuole come gli stipendi dei dipendenti pubblici, gli ospedali, le pensioni.

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C’è inoltre da rilevare che qualora uno Stato membro del MES non sia in regola con i criteri indicati al punto uno «ma la cui situazione economica e finanziaria rimane solida e il debito pubblico è sostenibile» può accedere ad un’altra misura, non il Precautionary Conditioned Credit Line (PCCL) ma l’Enhanced Conditions Credit Line (ECCL).

Quando Salvini voleva mette le mani nei conti correnti e nelle cassette di sicurezza degli italiani

Ci sono però delle domande da fare a Salvini. Perché non è affatto chiaro il motivo per cui la Lega abbia deciso di iniziare questa battaglia sul Fondo salva stati. L’ex ministro dell’Interno sostiene che Conte abbia dato il suo assenso alla riforma del MES per potersi salvare la poltrona (il che significa che il premier sapeva che Salvini avrebbe fatto cadere il governo mesi e mesi prima). Ma perché la Lega è così interessata a quello che potrebbe succedere in caso di grave crisi del sistema economico e finanziario italiano?

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Perché Salvini è così preoccupato che qualcuno “nottetempo” metta le mani nei conti correnti degli italiani quando un tipo di operazione simile è quanto previsto dal famoso “Piano B” di Paolo Savona? E non finisce qui. Perché se c’è un politico che negli ultimi mesi ha – a più riprese – parlato di usare la ricchezza degli italiani per trovare i soldi per finanziare le sue proposte economiche questo è proprio Matteo Salvini. Lo ha detto  una decina di giorni fa a Di Martedì quando gli è stato chiesto dove avrebbe voluto trovare i 50 miliardi di euro per mantenere le promesse su Flat Tax e Quota 100. Lo aveva detto all’indomani delle elezioni europee quando da Enrico Mentana aveva detto che lui non voleva certo usare i soldi di francesi o tedeschi (qualche giorno prima i leghisti parlavano della BCE come garante del debito): «io non vado a chiedere i soldi al vicino, voglio usare per gli italiani i soldi in maniera diversa». Una frase poco chiara che l’allora vicepremier aveva precisato poco dopo dicendo «chiedo semplicemente di usare in maniera diversa, con tempi e modi diversi la ricchezza italiana che c’è. La ricchezza italiana è ferma nei conti correnti e nel risparmio privato, facciamo usare, liberiamola». Quindi se c’è qualcuno che voleva mettere le mani nei conti correnti o nelle cassette di sicurezza degli italiani questo era proprio Salvini.

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E guarda caso a inizio giugno proprio negli stessi giorni in cui veniva discussa la bozza del MES il testo è del 14 giugno() Salvini parlava della possibilità di tassare il contenuto delle cassette di sicurezza. Lo faceva a Porta a Porta dichiarando «mi dicono che ci sono centinaia di miliardi in cassette di sicurezza, fermi. Potremmo metterli in circuito per gli investimenti. Si potrebbe far pagare un’imposta e ridare il diritto di utilizzarli», una patrimoniale, in pratica. Per fare cosa? Per finanziare le ricette economiche della Lega, che altrimenti sarebbe costretta a fare nuovo debito (e tanto, visto che parliamo di una manovra da 50 miliardi di euro) per mantenere le sue promesse. Gli italiani quindi possono scegliere tra le ricette del MES, che interverrebbe solo in caso di disastro economico e finanziario, e Salvini, che invece queste cose le farà quando vincerà le elezioni. E una volta che la Lega avrà “usato la ricchezza privata degli italiani” per realizzare le sue costose e inutili promesse il MES dovrà intervenire, ma nei conti correnti troverà ben poco. Magra consolazione.

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