Cosa vuole fare Salvini con la ricchezza privata italiana?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-28

Una frase pronunciata da Salvini durante la puntata di Bersaglio Mobile di venerdì scorso ha scatenato il panico. Ma cosa intende davvero il vicepremier quando parla di “liberare” la ricchezza degli italiani che è “rinchiusa” nei conti correnti? Il patrimonio degli italiani fa gola al Governo del Cambiamento che già in passato aveva fatto sapere che gli italiani avrebbero dovuto “dare una mano” al grande progetto sovranista gialloverde

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Dopo la vittoria della Lega alle europee di domenica in molti si chiedono che cosa farà ora Salvini. La vera domanda è: aumenterà l’Iva come previsto dal DEF dove si parla di Iva al 25.2% per il 2020? Oppure il governo Conte troverà quei 23 miliardi di euro necessari per sterilizzare l’aumento della tassa sui consumi? Il ministro dell’Interno e vicepremier, che al momento è quello che sembra avere in mano le sorti dell’esecutivo non lo dice.

Salvini non ha idea di cosa serve per evitare l’aumento dell’Iva

Salvini promette che l’Iva non aumenterà. Ma aveva fatto lo stesso con le accise sui carburanti, dicendo che ne avrebbe tagliate parecchie. Non solo non è stato fatto ma anche le accise sulla benzina – si legge nella Manovra del Popolo – sono destinate ad aumentare. Ma siccome al contrario delle clausole di salvaguardia le promesse sono gratis Salvini ne fa anche altre. Ad esempio a Bersaglio Mobile venerdì scorso ha detto che «non è il momento di aumentare le tasse, di tassare i conti correnti, la casa, è il momento di fare il contrario. Occorre mettere denaro nelle imprese e nelle tasche delle famiglie rivedendo i vincoli europei». Cosa significa? Vuol dire che ai 23 miliardi per scongiurare l’aumento dell’Iva bisogna aggiungerne altri 12 per la Flat Tax. Totale: circa 35 miliardi di euro che al momento nessuno ha detto dove salteranno fuori.

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Salvini però è convinto che rivedendo i vincoli europei (di nuovo: non si sa bene come) sarà possibile entro qualche mese abbassare le tasse e fare più debito. Perché da bravo sovranista il vicepremier non vuole certo usare i soldi dei tedeschi, dei francesi o degli svedesi. Lui vuole usare i soldi degli italiani. Quali? Si può partire, spiegava, da quanto versa il nostro Paese al bilancio dell’Unione Europea.

Il ragionamento è semplice (ma ovviamente, senza senso) l’Italia versa al bilancio UE più di quanto riceve indietro. Se potessimo usare quei soldi il gioco sarebbe fatto. Ma calcolatrice alla mano nemmeno se ci tenessimo tutti i soldi che versiamo all’Unione (cosa che non è possibile visto che dobbiamo contribuire al bilancio come tutti gli altri) potremmo finanziare la Flat Tax ed evitare l’aumento dell’Iva. Il nostro Paese versa infatti 12 miliardi (ricevendone indietro nove, quindi il disavanzo non è di sei miliardi come dice Salvini) e per finanziare la tassa piatta ed evitare l’Iva al 25,2% ne servono quasi tre volte tanto. Per dare un’idea delle dimensioni in gioco l’ultima manovra di bilancio valeva 34 miliardi.

Cosa sta dicendo Salvini quando parla dei conti correnti degli italiani

C’è poi il fattore temporale. Tutto questo dovrebbe avvenire entro pochi mesi perché l’aumento dell’Iva è previsto per il prossimo anno e le risorse devono essere stanziate nella legge di bilancio che dovrà essere preparata da qui a novembre. E fino a novembre rimarrà in carica la Commissione Juncker, ovvero quella con cui abbiamo trattato, con scarso successo, fino ad oggi. Salvini però ci teneva a rassicurare i partner europei: «io non vado a chiedere i soldi al vicino, voglio usare per gli italiani i soldi in maniera diversa».

Cosa significa? Salvini lo spiega dopo: «chiedo semplicemente di usare in maniera diversa, con tempi e modi diversi la ricchezza italiana che c’è. La ricchezza italiana è ferma nei conti correnti e nel risparmio privato, facciamo usare, liberiamola». Ma non è che il vicepremier vuole mettere le mani nelle tasche degli italiani? Da un punto di vista logico sembra proprio che stia dicendo proprio quello. Riassumendo: sappiamo che da qualche parte il governo dovrà trovare 35 miliardi di euro e Salvini dice che vuole usare “la ricchezza italiana”. Il timore che il Governo del Cambiamento voglia chiedere ai cittadini di “contribuire” alla causa c’è. E del resto si tratta di un’idea che era balenata nella mente di Salvini e di Laura Castelli anche qualche mese fa. Ma la frase di Salvini da Mentana (che curiosamente non ha sollevato alcuna obiezione) va letta nel contesto. Salvini in pratica sta dicendo (sembra) che se l’Unione Europea ci consentisse di fare la Flat Tax e di evitare l’aumento dell’Iva sforando (di molto) i limiti del rapporto del 3% allora gli italiani tornerebbero a spendere e a mettere in moto la loro ricchezza.

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L’idea è quella che abbassare le tasse a tutti (ma soprattutto ai più ricchi) consenta di rimettere in moto l’economia. Ma non funziona così. Perché gli italiani torneranno a spendere, certo, ma per pagarsi la sanità e la scuola, visto che l’erario non avrà abbastanza soldi per farlo. E se Salvini sta pensando di finanziare questo debito extra chiedendo agli italiani di comprare mini-bot o altre fregnacce elettorali si sbaglia. Infine la sola idea che fare più debito, ovvero indebitare ulteriormente gli italiani, ci possa far diventare improvvisamente più ricchi è tipica della propaganda leghista che continua a giocare al gioco delle tre carte con i conti pubblici italiani.

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