Fact checking
Le pericolose supercazzole di Salvini a Otto e Mezzo
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-06-06
Si dice che il potere logori chi non ce l’ha. Ma forse il detto va rivisto perché ieri a Otto e Mezzo Salvini è sembrato essere alquanto affaticato. I vecchi trucchi da cabaret che andavano bene in campagna elettorale non servono più. Gli italiani hanno bisogno di risposte concrete, ma Salvini non vende certezze vende “battaglia”, con tutte le conseguenze del caso
«Il voto dei cittadini italiani e dei cittadini europei chiede un cambio di marcia» dice subito Matteo Salvini appena prende parola ad Otto e Mezzo. Ma qualcosa si è rotto, perché dopo quindici giorni in cui il ministro dell’Interno ripete ossessivamente che gli italiani gli hanno dato il mandato per cambiare le cose in Europa e che quindi ora “le cose” cambieranno, il gioco non funziona più. E non funziona perché in Europa il gruppo di deputati di Salvini non conta nulla
Salvini, il mago della matematica
Glielo ricorda Lilli Gruber: «lei ha vinto le elezioni in Italia ma i sovranisti suoi amici non le hanno vinte in Europa». Perché sarà anche vero che la Lega ha preso il 34,4% ma lo ha preso in Italia. Il gruppo parlamentare dei sovranisti vale all’incirca il 7% a livello europeo. Ma Salvini, quel gran genio della matematica che si appresta a spiegarci le sue ricette economiche per far ripartire l’Italia non è convinto: «siamo il triplo rispetto a prima, veda lei se la matematica non è un’opinione». Ed è vero, la matematica non è un’opinione, basta guardare il grafico qui sotto dove ENL è il gruppo della Lega.
Salvini è convinto che le regole cambieranno, non si sa come matematicamente parlando visto che sono in minoranza. L’importante per lui è che «la gente ha votato, purtroppo anche per qualcuno ha votato Lega in Italia, la Le Pen in Francia, Farage a Londra» e via con l’elenco di tutti i deputati euroscettici che sono entrati all’Europarlamento. Non ci sono i numeri? Non è un problema. Non potendo votare a debito (chissà un giorno potrebbe pure pensarci) il leader della Lega spiega di essere disposto a parlarne con tutti. In fondo tutti vogliono un cambiamento. Peccato che non tutti vogliano quel cambiamento che propone la Lega. O meglio nessuno sa quale cambiamento vuole proporre la Lega al di là di un generico appello a “rivedere i Trattati”. Anche gli amici europei non sembrano pensarla come Salvini; ad esempio Farage, Orbán e Seeehofer hanno già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di mettersi assieme alla Lega e agli altri sovranisti.
«Io non vendo certezze, vendo battaglia»
Salvini però ha le idee chiare: «negli anni del governo Monti e del Governo Letta che sono stati i campioni del rigorismo, dei tagli, dell’austerità, della legge Fornero, delle ricette europee il debito pubblico è cresciuto di 170 miliardi di euro». È esattamente lo stesso discorso che faceva Francesca Donato a Di Martedì, peccato che il debito abbia continuato a salire non per le politiche messe in atto da quei due governi ma per il cosiddetto effetto snowball del debito pregresso (quando al governo c’erano Berlusconi e la Lega Nord).
C’è in ogni caso un problema fondamentale: finché quelle regole non cambiano vanno rispettate. Ed è chiaro che le regole non potranno cambiare entro l’anno. Questo significa che la nuova Legge di Bilancio dovrà essere redatta secondo le attuali regole europee. Ed è per questo che la Commissione minaccia la procedura d’infrazione per debito eccessivo. Salvini dice che lui conta di farlo «rispettando i vincoli e rispettando le regole» eppure quando propone di fare altri 30 miliardi di euro di debito non sembra stia rispettando le regole europee né che voglia farlo. Forse perché dimentica che il nostro Paese ha un debito pubblico nettamente maggiore della media europea.
Salvini è preoccupato che con “l’austerità” (presunta) che ci vuole imporre la Commissione non avremo la possibilità di assumere medici, infermieri, poliziotti e insegnanti. Non dice però che con la Flat Tax quei soldi non ci saranno lo stesso, visto che lo Stato incasserà meno. «Vogliamo chiedere all’Europa di usare per gli italiani i soldi degli italiani sotto forma di riduzione delle tasse» annuncia Salvini che per un attimo dimentica la matematica e parte con la fantasia: «l’evasione fiscale la combatti se abbassi le tasse». In effetti se vogliamo azzerare l’evasione fiscale possiamo decidere di abolire del tutto le tasse, che problema c’è?
Se Salvini intende rispondere alla Commissione come risponde ai giornalisti siamo fritti
Dopo venti minuti di programma Salvini non ha detto sostanzialmente nulla, forse le domande sono troppo difficili e Gruber prova con una più semplice. «Di Maio chiede a gran voce un vertice, quando ci sarà questo vertice?». La “risposta” di Salvini è fantastica: «ancora con questa storia! Non funziona, Gruber, non funziona. L’hanno provata per mesi anche in questa trasmissione Salvini razzista, fascista, nazista, troglodita, usa il rosario, toglie gli striscioni, e non è in ufficio. Gli italiani non sono stupidi!». Eppure la conduttrice le aveva semplicemente chiesto quando ci sarebbe stato il vertice con l’altro vicepremier. Il disco della propaganda di Morisi però imponeva di fare il solito elenco vittimista sugli insulti e sui progetti “pronti a posto” ma non ancora approvati oppure alla promessa di “intervenire” sulle accise. Quelle che Salvini aveva detto di voler abolire e che il suo governo ha scritto che aumenteranno.
Il ministro dell’Interno dice che in America le tasse sono basse e tutti le pagano. Ma non dice che negli Stati Uniti non esiste un servizio sanitario Nazionale come il nostro. Salvini vuole per caso far diventare l’Italia un Paese dove se non hai l’assicurazione sanitaria privata non vieni curato perché non hai i soldi per pagarti il ricovero, la chemioterapia o il gesso al braccio? La Lega deve dire chiaramente agli italiani cosa comporta utilizzare il modello americano per la tassazione: poveri sempre più poveri (e malati) e ricchi sempre più ricchi. Chissà se è questo il mandato che gli hanno dato gli elettori. Lui sembra non preoccuparsene troppo perché dice che in fondo gli italiani detengono una notevole ricchezza privata tra conti correnti e proprietà immobiliari. Una ricchezza che però non vogliono dilapidare per sostenere i capricci di potere dei sovranisti.
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