Matteo Salvini è fatto così: promette di togliere le accise e poi le aumenta

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-10

Sorpresa: nel DEF il Ministero dell’Economia mette nero su bianco quello che tutti sappiamo già da dicembre: ovvero che dal 2020 ci sarà un rialzo delle accise sui carburanti. E il Capitano che voleva tagliarne sette già durante il primo Consiglio dei Ministri che fa? Pensa alla Flat Tax (ma non sa come finanziarla)

article-post

Diranno che è colpa della congiuntura internazionale, dei complotti per far salire lo Spread o delle richieste pentastellate nel contratto di governo. Ma la verità è una sola: Matteo Salvini aveva promesso di abbassare il costo della benzina tagliando le accise. Lo aveva detto tre giorni prima del voto del 4 marzo 2018:  «nel primo Consiglio dei Ministri del Governo Salvini cancelleremo 7 ACCISE sulla benzina, e finalmente in Italia non pagheremo più il carburante più caro d’Europa!». È passato un anno, da dieci mesi Salvini è al governo e non è successo.

Che fine ha fatto la promessa di tagliare le accise sui carburanti

Poco male, si dirà, lo faranno presto, perché fino ad oggi il governo Conte ha dovuto lavorare per litigare con l’Unione Europea, far salire il debito pubblico, approvare un’inutile legge sulla legittima difesa. Vi diranno che bisogna avere fiducia e che la riduzione delle accise arriverà. Ma le cose non stanno così. Perché già nella manovra del Popolo il governo aveva messo nero su bianco un aumento delle accise per il 2020, il 2021 e il 2022 per incassi pari a 400 milioni di euro l’anno. Non ci credete? Nella tabella qui sotto si parla di due cose: incremento di 3,2 punti percentuali dell’aliquota IVA e aumento delle accise sui carburanti.

accise def salvini aumento - 1

Ma questa era la legge di Bilancio, il Documento di Economia e Finanza va a risolvere queste cose e finalmente verrà mantenuta la promessa di Salvini, giusto? Sbagliato. Perché nella bozza del DEF si legge che «la lettura della previsione tendenziale deve tenere conto del fatto che la legislazione vigente, come modificata dalla Legge di Bilancio 2019, prevede un aumento delle aliquote IVA a gennaio 2020 e a gennaio 2021, nonché un lieve rialzo delle accise sui carburanti a gennaio 2020». E ancora, nel triennio 2019-2021 il Ministero dell’Economia prevede maggiori entrate per circa 50,8 miliardi di euro derivanti prevalentemente «dagli aumenti delle aliquote IVA e delle accise (dal 2020)». Insomma pure il MEF dice che le accise aumenteranno. Salvini invece si deve essere dimenticato di quella promessa, concentrato com’è a chiudere i porti e a schivare processi grazie all’immunità parlamentare. Ma al governo hanno decisamente le idee chiare: non sanno dove trovare i soldi per sterilizzare l’aumento dell’IVA e pensano (o meglio agitano sotto il naso degli italiani) alla Flat Tax. Oggi Di Maio ha detto che «aumentare l’Iva per fare la flat tax è una follia, la flat tax si farà ma non aumentando l’Iva». Sarebbe carino che ci dicesse dove pensa di trovare i soldi per la tassa piatta e i 23 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA. Curiosamente nel DEF si parla diffusamente dell’aumento dell’IVA ma non della flat tax, perché l’IVA non aumenterà per fare la Flat Tax, aumenterà indipendentemente da quella se il governo non trova i soldi per sterilizzare le clausole di salvaguardia.

Leggi sull’argomento: Antonio Di Maio ha abbattuto i manufatti abusivi a Mariglianella

Potrebbe interessarti anche