Lo strappo tra Di Maio e Casaleggio

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-12-31

Il post prima pubblicato e poi scomparso apre una lite tra i due M5S mentre i grillini alla Camera chiedono giustificazioni delle assenze nel giorno dell’Ok alla Manovra del Popolo a dieci deputati. Tra cui ci sono insospettabili

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È stato Piero Dettori a scrivere il post sul Blog delle Stelle che favoleggiava di terrorismo mediatico dei Poteri Forti intorno alla Manovra del Popolo? Di certo è stato Luigi Di Maio, intervenendo su Davide Casaleggio, a farlo cancellare, dopo una telefonata di Roberto Fico al leader e bisministro.

Lo strappo tra Di Maio e Casaleggio

Tutti i retroscena dei giornali puntano il dito sulla struttura di comunicazione traslocata nei mesi scorsi a Palazzo Chigi con Giuseppe Conte, anche se il Corriere scrive che Dettori in questi giorni si trova in Sardegna (come se il trovarsi su un’isola escludesse automaticamente la possibilità di scrivere, inviare, approvare post sui blog per misteriosi motivi). Ma l’episodio può diventare importante perché ha rappresentato plasticamente il primo strappo da Di Maio e Davide Casaleggio, visto che Dettori è l’uomo della Casaleggio a Palazzo Chigi ed è stato anche l’autore e il regista del blog di Beppe Grillo negli anni passati, prima di entrare nella Fondazione Rousseau. Spiega oggi Tommaso Ciriaco su Repubblica:

Tra le pieghe di questo strapotere della comunicazione sulla politica si scorge il punto di frattura della nuova fase. Non tanto perché l’intero staff mediatico di Conte è stato selezionato da uomini legati a Casaleggio, ma soprattutto perché gli eccessi muscolari del Blog delle stelle complicano sempre più spesso le scelte politiche elaborate a Palazzo Chigi. L’ultimo esempio? La gestione del ciclone Di Battista, in arrivo dall’America Latina.

pietro dettori

Il grillino più amato dalle telecamere prepara per il primo gennaio il video-discorso con Di Maio. E l’apprensione nel M5S è palpabile. Si teme possa destabilizzare la maggioranza. Perché un conto è contrastare lo strapotere mediatico della Lega, altro dare a “Dibba” carta bianca per la riscossa. L’ex parlamentare ha in ballo un incarico di governo, ma nel frattempo pianifica con lo staff interventi televisivi a pioggia e un tour di piazza dai toni esplosivi.

Di Dettori si è spesso parlato negli ultimi mesi perché il fratello, Marcello Dettori, gestisce il sito di bufale Silenzi & Falsità con sede a Sestu, vicino a Cagliari, dove si trovano gli uffici della Moving Fast Media, e con quel nome che ricorda gli slogan “Truffa-truffa-ambiguità-Fal-Si-Tà” della Tv delle Ragazze. Marcello Dettori, il gestore di Silenzi e Falsità, dichiara nel suo profilo Linkedin di aver lavorato due anni (da ottobre 2013 a dicembre 2015) alla Casaleggio associati. Moving Fast Media è stata costituita pochi mesi fa, a dicembre del 2017, ma nel frattempo il più giovane dei Dettori faceva consulenze, e tra i suoi clienti c’era la MediaTi holding. A questa sigla fa capo il più importante gruppo editoriale della Svizzera italiana, proprietario del Corriere del Ticino, di cui era direttore editoriale Marcello Foa. Pietro Dettori è anche colui che suggerì a Di Maio la strategia dell’impeachment nei confronti di Mattarella.

I dieci ribelli grillini che non hanno votato la Manovra del Popolo

La storia va a intrecciarsi con quella dei dieci onorevoli grillini che non hanno votato la Manovra del Popolo. Una nota del direttivo M5S della Camera rivelata da Repubblica fa nomi e cognomi e chiede giustificazioni:

“La legge di Bilancio è un provvedimento cruciale e di fondamentale importanza. Lo statuto del nostro gruppo prevede che ciascun componente è tenuto a partecipare alle attività del gruppo e ai lavori della Camera, sia in assemblea sia in commissione”.

“Abbiamo chiesto a Lucia Azzolina, Emanuela Del Re, Andrea Colletti, Andrea Vallascas, Sara Cunial, Luigi Gallo, Gianluca Rospi, Lorenzo Fioramonti, Alvise Maniero e Valentina Corneli, assenti al voto, di fornire una esaustiva delucidazione in merito”.

sara cunial m5s 1

L’elenco mette insieme deputati storicamente vicini a Beppe Grillo come Gallo, Azzolina e Colletti a personaggi di grosso spessore come Sara Cunial, candidata sospesa prima per antivaccinismo e poi ammessa in un comico dietrofront che alla vigilia che portò anche alla divertentissima “dissociazione” dell’esperto M5S sui vaccini Guido Silvestri. In questi mesi in parlamento la Cunial si è distinta per essersi associata alla battaglia della Xylella portata avanti da alcuni eletti grillini contro la linea del governo (e contro la scienza, ma questo per loro è un dettaglio). Alvise Maniero, ex sindaco grillino in Veneto, in questi mesi in parlamento non ha dato invece alcun segnale di maldipancia nei confronti del governo o della maggioranza. Stupisce infine che nella lista ci sia Lorenzo Fioramonti, il professore che doveva fare il ministro dello Sviluppo e che adesso è viceministro all’Istruzione e si dedica a giustificare le scelte del governo in materia di istruzione con qualche gaffe, come quella che lo ha visto in un video consigliare di non votare M5S per dare un segnale dopo i tagli alla ricerca. Non esattamente il curriculum di un aspirante ribelle.

EDIT: “Ho concordato la mia missione istituzionale con il Ministro dei Rapporti con Il Parlamento Riccardo Fraccaro e con il delegato d’aula Daniele Del Grosso che fa parte del direttivo”. Lo scrive in un post su Facebook Luigi Gallo, presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati del Movimento 5 stelle. “Come presidente della commissione Cultura della Camera e rappresentante delle istituzioni – spiega – sono stato impegnato nella consegna del premio alla carriera a Lina Wertmuller, una icona vivente e un simbolo culturale del nostro Paese che quest’anno ha compiuto 90 anni ed è stata la prima donna al mondo ad essere candidata come regista al premio Oscar regalando al mondo straordinarie opere d’arti cinematografiche. Il M5S e questa maggioranza ha un profondo rispetto per le grandi donne e i grandi uomini della cultura che hanno dato lustro artistico al nostro Paese nel mondo e vuole garantire tutta la vicinanza istituzionale”. “Evidentemente – aggiunge – non c’è stato un adeguato scambio di informazione tra i membri del direttivo che hanno fatto una nota stampa includendomi tra i deputati ingiustificati sul voto sulla manovra a cui ho dato uno straordinario contributo in questi mesi sui temi che riguardano l’università, la scuola, la ricerca e la cultura”.

Leggi sull’argomento: La Manovra del Popolo è legge: le misure

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