Il paradosso di Fioramonti: il viceministro M5S che invita a non votare M5S

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-12-11

Lo sfavillante viceministro dell’Istruzione ha invitato i precari della ricerca a non votare per il M5S per “dare la sveglia al governo”. Quindi anche a lui stesso, visto che è del M5S e sta al governo

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Se non ci fosse il MoVimento 5 Stelle bisognerebbe inventarlo. Dopo alcuni mesi di arbitrario oscuramento il viceministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ci ha regalato un’altra delle sue perle. Dopo averci spiegato in campagna elettorale le coperture del programma di governo da 75 miliardi di euro (che ora non si trovano..) ed aver nominato Dino Giarrusso come assistente particolare Fioramonti ha illustrato ai precari della ricerca come risolvere i loro problemi.

Fioramonti e la revoca del consenso alle Europee

Durante un incontro che si è svolto nell’Aula del Senato accademico dell’Ateneo La Sapienza il viceministro ha risposto ad una domanda di un ricercatore che rinfacciava a Fioramonti come molti dei precari della ricerca italiana abbiano votato per il MoVimento 5 Stelle alle elezioni del 4 marzo. Le consultazioni politiche alle quali si è presentato anche Fioramonti, all’epoca con il ruolo di ministro dell’Economia di un eventuale governo Di Maio.

La risposta del viceministro è spiazzante e delirante allo stesso tempo. Fioramonti suggerisce infatti come soluzione quella di revocare il consenso. La proposta non ha alcun senso perché il voto non si può revocare, non esiste nell’ordinamento italiano la possibilità di un “recall” degli eletti come nel M5S (possibilità per altro mai messa in pratica). Quello che Fioramonti intende è un’altra cosa: non votare più per il MoVimento 5 Stelle.

fioramonti revoca consenso voto m5s - 1

«Proprio perché non sono un politico il consenso lo avete dato, il consenso lo togliere proprio perché adesso ci stanno elezioni a breve termine, toglietelo, mandate un segnale così che qualcuno possa svegliarsi». Ora è bene precisare alcune cose: Fioramonti non è un tecnico, è un politico come sono politici tutti coloro che si candidano alle elezioni, a maggior ragione se come il viceministro vengono eletti. In secondo luogo il viceministro ha un incarico di governo, quindi chiedere di non votare per il M5S per mandare un segnale al governo (di cui fa parte) è una proposta assurda. Non farebbe prima Fioramonti a farsi latore delle richieste dei precari e in un certo senso fare quello per cui è stato eletto? No, meglio continuare a scaricare le responsabilità sugli elettori che incautamente hanno votato per il suo partito.

Leggi sull’argomento: Perché Fioramonti e Giarrusso non chiedono qualche consiglio ai cosiddetti “cervelli in fuga”?

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