Le bufale di Salvini su Ong e migranti a Quarta Repubblica

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-15

Continua la grande opera di ribaltamento della realtà dell’ex ministro dell’Interno che continua a ripetere la sua “verità” su quello che è successo negli ultimi 14 mesi sul fronte dell’immigrazione. E che viene puntualmente smentito con “fatti e logica” e soprattutto numeri

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Ieri Matteo Salvini si è presentato negli studi di Quarta Repubblica con la polo della Polizia Penitenziaria. L’ex ministro dell’Interno ha da qualche tempo intrapreso un tour elettorale nelle carceri umbre e la settimana scorsa ha raccontato la balla dell’agente della penitenziaria preso a morsi da un detenuto nordafricano. Ma da Nicola Porro il capo della Lega non è andato per parlare solo di sicurezza nelle carceri. È andato a parlare di quella che considera un’emergenza nazionale e in Sicilia addirittura un’emergenza “totale”.

Salvini dimentica che i migranti arrivavano anche quando lui era ministro

Perché, come aveva scritto su Facebook poco prima e come ripete da settimane, con il nuovo governo la situazione è diventata insostenibile: «porti aperti, braghe calate e promesse tradite, l’invasione riprende. I criminali ringraziano». Questa volta però Salvini non può parlare di sbarchi triplicati come ha fatto a settembre, perché per il momento i dati mostrano come il numero delle persone sbarcate in Italia ad ottobre 2019 sia in linea con quelle dello stesso periodo dello scorso anno. In termini numerici stiamo parando di circa un migliaio di persone, che non costituiscono nessuna forza d’invasione al contrario di quello che sostiene la Lega.

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Ci sono due questioni che stanno a cuore a Salvini. Il primo è l’arrivo – in sbarchi distinti – di circa 300 persone nella giornata di ieri. Dal momento che sono migranti arrivati “autonomamente” a bordo di barchini e barconi nemmeno Salvini al governo avrebbe potuto fermarli. Anzi sappiamo bene come i cosiddetti sbarchi “fantasma” (fantasma perché non ne parlava nessuno, visto che tutti erano concentrati sulle Ong) avvenivano anche con la Lega al governo. E che con Salvini al Viminale gli sbarchi non si fossero fermati lo dice anche il sindaco di Lampedusa.

Le fregnacce di Salvini a Quarta Repubblica sulle Ong che mandava in Francia o Norvegia

Il secondo problema di Salvini, che continua a denunciare il business delle cooperative (avete notato che quello delle cooperative è l’unico business sbagliato?), è il permesso di sbarco alla nave Ocean Viking di SOS Mediterranee e Medici Senza Frontiere. La nave della Ong ha soccorso nei giorni scorsi 176 migranti al largo delle coste libiche. In un’occasione è stata addirittura – per ragioni non molto chiare – la guarda costiera libica ad indicare la presenza di persone in difficoltà. Come già accaduto in passato (ad esempio con il caso della Sea Watch 3) il centro di coordinamento libico aveva indicato la Libia come porto sicuro.

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La Ocean Viking ha quindi chiesto all’Italia e a Malta di indicare un place of safety e le autorità italiane hanno assegnato il porto di Taranto. Esattamente come dovrebbe accadere in base ai regolamenti internazionali. Ed è esattamente quello che succedeva con Salvini ministro dell’Interno. Ieri sera il leader della Lega ha detto che quando c’era lui «firmavo i divieti d’ingresso e mi beccavo i processi» mentre oggi che c’è il ministro Lamorgese ne sono sbarcati trecento. Ovviamente quei divieti d’ingresso valevano solo per le imbarcazioni delle Ong, non per tutti i migranti. E riguardo ai “processi” che si sarebbe beccato Salvini non ne ha “beccato” nemmeno uno perché è stato salvato dai suoi colleghi al Senato.

salvini sbarchi quarta repubblica ocean viking - 2E non è nemmeno vero, come dice Porro commentando le risposte del senatore della Lega che i migranti «non arrivavano nei porti con le Ong e su questo dubbi non ne ha nessuno». Perché basta guardare i dati e i numeri. «Con le 24 “crisi in mare” della gestione Salvini – scriveva Matteo Villa qualche giorno fa – sono sbarcate 1.359 persone in Italia, di cui 598 (il 44%) sono state ricollocate». Durante il periodo dei “porti chiusi” solo il 3,7% del totale dei migranti sbarcati è stato ricollocato. La maggior parte delle “crisi” scatenate dai divieti di sbarco emanati da Salvini (prima via Twitter poi in base al Decreto Sicurezza) si sono risolte con lo sbarco in Italia dei migranti a bordo delle navi delle Ong.

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I casi in cui il “porto chiuso” ha fatto cambiare rotta alle navi si contano sulle dita di una mano. E non è mai successo che Salvini mandasse in Olanda, Germania o Francia una nave umanitaria che batteva bandiera di uno di quei paesi. Bisogna sempre tornare ai numeri:  dal 1 gennaio al 1 settembre 2019 in Italia sono sono sbarcati 5.025 migranti (tutti mentre Salvini era al governo). Di questi 472 sono arrivati a bordo delle imbarcazioni delle ONGGli altri 4.553 sono arrivati in un altro modo: lo stesso con cui sono sbarcati i trecento di ieri. Ciliegina sulla torta: grazie ai Decreti Sicurezza è aumentato il numero degli stranieri irregolari, perché Salvini ha tolto la protezione umanitaria a chi l’aveva ottenuta senza pensare ad un modo per “rimandarli a casa loro” (anzi il numero dei rimpatri si è sensibilmente ridotto rispetto al governo Gentiloni). Secondo Matteo Villa dell’ISPI grazie a Salvini  «in Italia ci sono almeno 24.000 stranieri irregolari in più». Ma mi raccomando, queste cose non ditele all’ex ministro della sicurezza quando lo state intervistando.

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