Il sindaco di Lampedusa sbugiarda Salvini sugli sbarchi aumentati con il governo Conte bis

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-19

Salvatore Martello ha rivelato oggi che il fenomeno degli sbarchi visto dall’estremo confine Sud del Paese non è mai mutato durante la gestione del leader della Lega. I porti – ha dichiarato – sono sempre stati aperti e i migranti hanno continuato ad arrivare durante questi ultimi 14 mesi così come stanno arrivando in questi giorni

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Matteo Salvini da giorni ci ripete che ora che lui non è più al Viminale è aumentato il numero degli sbarchi. Tutta colpa del nuovo governo che, zitto zitto, ha riaperto i porti che lui aveva chiuso. Il senatore della Lega però sta raccontando un sacco di fregnacce, perché nonostante i proclami dei 14 mesi di governo i migranti hanno continuato a sbarcare. Sia dalle navi delle ONG cui veniva temporaneamente vietato l’accesso per ragioni di propaganda sia dai barchini degli scafisti che arrivavano indisturbati sulle nostre coste.

Il fenomeno degli sbarchi è identico a prima

A smentire la narrazione di Salvini non ci sono solo i dati ma anche la dichiarazione del sindaco di Lampedusa Salvatore Martello che oggi intervenendo nella trasmissione “Cosa succede in città” su Radio Cusano Campus ha spiegato che «il fenomeno degli sbarchi è identico a prima, con una differenza che prima non se ne poteva parlare. Nessuno poteva raccontare se c’era o non c’era uno sbarco. Oggi invece gli arrivi vengono comunicati a tutti gli italiani». Martello ha denunciato «un’assenza dell’informazione nel 2018 e nel 2019» mentre oggi che è cambiato il governo tutti vogliono sapere e documentare «ma il problema degli sbarchi è rimasto lo stesso, è uguale a prima».

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Credits: Matteo Villa via Twitter.com

Martello ha detto che «il precedente governo ci aveva cancellati dalla geografia politica, ora invece ci interpellano, vuol dire che siamo tornati ad essere italiani. Gli italiani sono convinti che con il precedente Governo i porti fossero chiusi, che gli sbarchi non ci fossero più. Invece non è così: c’erano comunque gli sbarchi e i porti erano aperti. C’è stato solo un cambiamento mediatico». Ed è proprio su questo cambiamento mediatico che Salvini vorrebbe puntare la sua strategia di leader dell’opposizione. Ma i dati non mentono: i porti non sono mai stati chiusi e i migranti hanno continuato a sbarcare anche mentre il Viminale e Toninelli facevano la guerra alle ONG. Le imbarcazioni delle Organizzazioni non governative sono state usate come specchietto per le allodole per far credere agli elettori che il Decreto Sicurezzo la strategia dei porti chiusi davvero avesse fermato “l’invasione”.

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Non è stato così, i migranti hanno continuato a partire dalla Libia e a morire in mare durante la traversata. Quelli che non venivano intercettati dalla Guardia Costiera libica riuscivano ad arrivare in Italia. Ma di loro Salvini non ha mai parlato fino a questi giorni perché avrebbe dovuto ammettere che la sua politica di deterrenza non stava funzionando. Ora anche il sindaco di Lampedusa, l’isola che è in prima linea sulla questione degli sbarchi dei migranti alza la voce per dire che quello che è stato raccontato agli italiani in questi ultimi quattordici mesi è stata una colossale menzogna. E così quel politico che ha così tanto a cuore gli interessi del popolo e vorrebbe che gli italiani tornassero al voto si scopre essere uno che per un anno ha raccontato balle agli italiani. È così che si fanno gli interessi del Paese?

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