Dai gattini su Salvini ai gattini di Salvini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-11-22

Il ministro dell’Interno è così buono che se avvicinate l’orecchio alla sua pagina Facebook la sentirete fare le fusa. Buongiornissimo Capitano!!! KAFFEEEEE???

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Sovranista, populista, sempre pronto a sfruttare l’onda emotiva dei crimini commessi dai migranti e a prendere di mira tre ragazzine. Ma ha anche dei difetti. Stiamo parlando di Matteo Salvini, il ministro dell’Interno più amato dagli italiani che però da qualche tempo ha un problema. Che non è l’essere single ma l’essere troppo cattivista e anti-buonista. A quanto pare infatti non basta ribadire in continuazione di essere “ministro e papà” o dire “porti chiusi e cuori aperti” per dimostrare di avere un cuore. Perché alla fine le persone sentono solo il messaggio sui porti chiusi, sui migranti respinti, sulle ragazzine date in pasto alla folla.

Cosa c’è dietro il gatto bambino di Salvini

Non stiamo dicendo che Salvini non ha un cuore, tutti ce l’hanno. Il problema però qui è riuscire a convincere gli italiani di averlo. Dal momento che è impossibile per tutti gli elettori appurarlo di persona – e scoprire quanto buono, bravo, sensibile è il ministro – l’unica alternativa resta affidarsi alla potenza dei social. Certo, qualcuno avrebbe potuto suggerire che c’era anche la possibilità di non lasciare delle persone per giorni a bordo di una nave, oppure di presentare un decreto come il Decreto Sicurezza che abolisce la protezione umanitaria lasciando in mezzo alla strada molti ragazzi. Bisogna essere realisti, certe cose Salvini, nonostante il suo grande cuore, non le farà mai.

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Tocca lavorare con quello che c’è a disposizione. Ad esempio qualche giorno fa il ministro si è fatto fotografare assieme a dei bambini africani appena fatti arrivare in Italia grazie ad un corridoio umanitario. Quale dimostrazione migliore del fatto che non è razzista e non è vero che non vuole accogliere chi scappa dalla guerra? Peccato però che i suoi non l’abbiano presa benissimo. È andata meglio con il tema del bimbo Tancredi, al settimo cielo per aver incontrato il suo idolo Matteo Salvini. Però anche lì qualcuno si è ricordato di come la Lega a Lodi abbia discriminato altri bambini: i figli degli immigrati.

La strategia del gattino

La situazione è peggiorata proprio dopo quel post contro le ragazzine che al corteo studentesco avevano esposto un cartello dove dicevano di “sognare” un’altra Piazzale Loreto per Salvini. Il ministro con un semplice post su Facebook ha schiacciato quelle tre studentesse. O meglio: le ha fatte schiacciare ai suoi, perché Salvini non è uno che si sporca le mani. Tutti però si sono accorti che senza l’imput del Capitano nessuno si sarebbe preoccupato di insultare e aggredire verbalmente quelle tre pericolosissime oppositrici del nostro caro leader.

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Non resta che ricorrere all’arma finale dell’Internet: il post con i gattini. C’è chi ha visto nella pubblicazione di ben due post sui gatti una delle conseguenze della fine della sua relazione con Elisa Isoardi (insomma Salvini sarebbe divento una di quelle gattare che se ne stanno in casa sotto il piumone a ingozzarsi di pizzoccheri). Ma noi sappiamo che Salvini quella fase l’ha superata. I gattini sono quindi una soluzione tattica all’annoso problema che da tempo affligge la comunicazione social del Segretario del Carroccio che infatti regolarmente posta notizie sui cani migliori amici dell’uomo o cose del genere. Pur senza arrivare agli eccessi dell’onorevole Brambilla infatti anche Salvini è molto impegnato sul fronte animalista, soprattutto quando serve per dare addosso agli immigrati, meglio se mussulmani.

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Uno dei tanti post della serie “gli animali sono meglio delle perzoneee”

Cosa c’è di meglio di un tenero micetto per rasserenare gli animi? Una persona che ama gli animali non può senz’altro essere cattiva! E sicuramente non è razzista come dicono le malelingue (infatti sembra gradire i gatti di ogni razza). Ed ecco che per due giorni di fila Salvini ha deciso di utilizzare la strategia del gattino. Qualche tempo fa ci fu una pacifica invasione di gatti sulla pagina di Salvini per protestare pacificamente contro i toni troppo duri della campagna elettorale della Lega.

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A quanto pare Luca Morisi ha fatto tesoro di quell’esperienza e ha deciso che era il momento di shortare tutto sui gatti pucciosi per far dimenticare lo spread, la letterina della Commissione Europea e gli insulti dei suoi fan. Non tutti gattini però sono d’accordo.

Leggi sull’argomento: Cosa succede al PIL con la crescita dello spread

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