Il programma del governo M5S-PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-29

Il Conte-Bis non avrà un contratto ma un accordo di programma su punti specifici sintetizzati in un documento da consegnare al presidente del consiglio incaricato. Vediamo quali

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L’accordo per il programma di governo tra MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico è stato chiuso ieri sera e sintetizzato in un documento da consegnare al presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte. Marco Rogari e Gianni Trovati oggi sul Sole 24 Ore ne anticipano i contenuti, precisando che non si tratta di un contratto visto che l’esperienza del governo gialloverde ha portato sfortuna.

Il programma del governo M5S-PD

Si tratta di un testo di due pagine piuttosto generico, come non poteva essere altrimenti, e che si fonda sulla richiesta, uguale a quella del governo Lega-M5S, di chiedere più deficit all’Europa. Che però, come sappiamo, non è che abbia davvero l’intenzione di aprire i cordoni della borsa come se fosse Natale, al netto della Cospirazione Ursula che il Cazzaro Verde ha inventato e porta in giro da qualche giorno per spiegare la più fragorosa sua sconfitta politica.

L’obiettivo della «coesione sociale» per motivare la richiesta di flessibilità è perfettamente in linea con gli argomenti usati dall’ultima manovra per finanziare in deficit reddito di cittadinanza e quota 100. E l’effetto trascinamento della correzione di luglio, portando 8 miliardi in dote al prossimo anno, addolcisce la salita verso la legge di bilancio 2020.

Che tra stop all’Iva e spese indifferibili partirebbe da una base da 25-26 miliardi, e non avrebbe più il compito di cercarne altri 10-15 per la Flat Tax. Con un deficit tendenziale che si aggirerà intorno all’1,6%, e forse anche meno se i minirendimenti dei Btp si consolidano, si viaggia già 10 miliardi sotto il 2,1% indicato per il 2020 dal Def.

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Lo spread ad agosto (La Repubblica, 29 agosto 2019)

Il piano, spiega il Sole, si basa sugli investimenti pubblici e sul taglio al cuneo fiscale. Investimenti verdi, da tradurre in piani contro il dissesto idrogeologico, aiuti alla riconversione delle imprese e investimenti per le città.

Il nodo del salario minimo

C’è poi il nodo del salario minimo da sciogliere. Qui ci sono due proposte: la prima è quella del M5S, la seconda è quella del PD che è stata scritta a suo tempo con i sindacati. Con in più anche l’equo compenso per i giovani professionisti. Sarà difficile, al di là delle dichiarazioni d’intenti, trovare un accordo che piaccia a entrambi e che non spiaccia alle imprese. Il MoVimento 5 Stelle poi tiene il punto del taglio dei parlamentari e il PD, come previsto, lo associa a questo punto a una riforma della legge elettorale in senso proporzionale che ad occhio non dovrebbe spiacere ai grillini, che spingevano per un sistema alla tedesca fino a qualche tempo fa. Non piacerà a Salvini, ma questo potrebbe costituire un incentivo a votarla.

ministri governo conte bis
Il totoministri del Giornale (29 agosto 2019)

Bisogna anche lavorare sui decreti sicurezza bis di Salvini per cancellarli ma mettendo  in agenda una nuova legge sull’immigrazione in chiave anti-clandestinità, da affiancare con la battaglia in Europa per ripensare i meccanismi del trattato di Dublino. Gli ultimi punti dell’accordo di governo M5S-PD sono l’acqua pubblica, il conflitto d’interessi e le concessioni autostradali, che dovrebbero essere riviste per garantire più investimenti e tutelare il bene pubblico delle infrastrutture.

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