L’Ordine dei Biologi contro la pagina Facebook Biologi per la Scienza

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-13

Il presidente Vincenzo D’Anna non ha gradito i post dove lo si accusa di tenere posizioni anti-scientifiche e di essere un “no vax” e pertanto chiede a Facebook e agli amministratori della pagina di rimuovere tutti i contenuti diffamatori

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Dopo aver detto di aver ritirato il finanziamento da 10mila euro a Corvelva (che a sua volta dice di averlo restuito) ed aver spiegato che «nessuna attività è stata mai svolta contro la pratica vaccinale e contro la legge che la rende obbligatoria» il presidente dell’Ordine dei Biologi Vincenzo D’Anna ha deciso di passare all’attacco. Per la precisione in qualità di legale rappresentante dell’Ordine – e quindi a nome di tutti i biologi italiani iscritti all’ONB – ha deciso di intraprendere un’azione legale contro Facebook e contro i tre amministratori della pagina Biologi per la Scienza.

Quando D’Anna spiegava di essere contro l’obbligo (come i free-vax!)

A darne notizia sono proprio i tre admin denunciati che hanno comunicato con un post di essere stati citati in giudizio al tribunale di Roma dall’Ordine Nazionale dei Biologi. Nel ricorso presentato dall’ONB si legge che la pagina Biologi per la Scienza (che ha attualmente 7,988 “mi piace”), da sempre critica nei confronti delle posizioni espresse dall’Ordine sul tema dei vaccini, si sarebbe resa protagonista di numerosi episodi di diffamazione nei confronti di D’Anna (viene riportato un elenco di 71 post definiti diffamatori) arrivando ad accusare il Presidente di essere un “no vax”.

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Ma come tutti sanno i no-vax non esistono più, esistono invece i free-vax ovvero coloro che chiedono libertà di scelta e si oppongono all’obbligo vaccinale. Per caso D’Anna è un free-vax? Di sicuro ha espresso posizioni molto vicine ai sostenitori della “libertà di scelta” come quando spiegò di non essere contro i vaccini ma “contro l’obbligo” (di fatto l’esatto contrario di quello che ha sostenuto in una recente intervista).

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Rispondendo alla domanda di un utente D’Anna sfoderava tutto il campionario “free-vax” come la contrarietà all’obbligo vaccinale, l’affermazione sull’inesistenza dell’immunità di gregge, la necessità di esami pre vaccinali, di vaccini monodose, di vaccini privi di “impurezze” tra cui metalli e nano particelle che – scriveva – «”pare” provochino diverse nano patologie nonché sconquassi del sistema immunitario».

Perché l’Ordine dei Biologi vuole far rimuovere una pagina Facebook

Basta questo per dire che D’Anna è un free-vax? Non lo sappiamo. Ma il presidente dell’ONB sostiene di essere vittima da parte dei Biologi per la Scienza di una «sistematica e pesante campagna diffamatoria caratterizzata da toni particolarmente irridenti e caricaturali, tesi a indurre, nei lettori della pagina, il convincimento che l’attuale Presidente del Consiglio dell’ONB sia profondamente ignorante oltre che inadeguato a ricoprire tale carica nonché ad associargli, falsamente, la patente di “No Vax».

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Qualcuno potrebbe obiettare che se un free-vax parla come un no-vax, va a convegni con i no-vax e sostiene le stesse battaglie di un no-vax allora è un no-vax. Ma D’Anna non si definisce nemmeno un free-vax. Eppure in passato aveva rilasciato dichiarazioni sulla presenza di “metalli pesanti” all’interno dei vaccini. Ci sarebbe il convegno «Nuove frontiere della biologia» organizzato da D’Anna per festeggiare i 50 anni dell’Ordine cui parteciparono numerosi guru del movimento free/no/boh vax e al quale venne dedicato un articolo sul British Medical Journal. D’Anna dice che a quel convegno parteciparono numerosi premi Nobel, e personaggi del calibro del professor Tarro ma dimentica di dire Montagnier ha preso il Nobel per la sua ricerca sull’AIDS e non per una sui pericoli dei vaccini.

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L’Ordine chiede quindi a Facebook di intervenire per rimuovere la pagina Biologi per la Scienza e altrettanto chiede di fare agli Admin, che però a quanto pare ora non sono intenzionati a far sparire la pagina ne a rimuovere i post “incriminati”. Nel ricorso viene chiesto anche a Facebook di impedire in futuro il caricamento dei contenuti pubblicati da Biologi per la Scienza “anche per condivisione di altri utenti”. Non resta quindi che attendere l’esito dell’eventuale processo dal quale potremmo ad esempio scoprire che il Tribunale considera alcune posizioni antiscientifiche di D’Anna “free-vax” o “no-vax”

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