Barbara Lezzi e il mitico “fondone” del Reddito di Cittadinanza

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-22

Ogni volta che la Ministra del Sud parla di Economia se ne esce con qualche perla di saggezza. Ieri ha spiegato che quando si fa meno debito (ovvero si chiedono meno soldi in prestito) in realtà si sta risparmiando. Un controsenso? Non per il governo del Cambiamento!

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Ieri a DiMartedì c’era mezzo governo a 5 Stelle. Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede, Elisabetta Trenta e Barbara Lezzi. Ed è stata proprio la Ministra del Sud a uscirsene con una strana teoria macroeconomica: quella del fondone. Da qualche settimana Di Maio va in giro a promettere che il governo sta per stanziare un miliardo di euro in aiuti alle famiglie per pannolini e baby sitter. Ad inizio aprile infatti gli italiani hanno scoperto che il governo Conte ha tolto bonus baby sitter. Il MoVimento 5 Stelle allora è corso ai ripari promettendo nuovi aiuti.

Barbara Lezzi e il fondone a debito

Il problema però è che per ogni promessa – si chiami Flat Tax o aiuti per le famiglie – servono soldi. E attualmente il governo quei soldi non si capisce da dove intende farli saltare fuori. Anche perché nel mentre ci sono da sterilizzare le clausole di salvaguardia sull’Iva per impedire che l’imposta sui consumi schizzi al 25,2% nel 2020. Servono 23 miliardi, soldi che al momento nessuno nel governo ha detto da dove usciranno. C’è chi parla di fare più debito, c’è chi dice che si toglieranno gli 80 euro e chi invece parla di spending review.

lezzi fondone reddito di cittadinanza rdc - 2

Ma per gli aiuti alle famiglie con figli piccoli Di Maio ha già detto che si tratta di soldi che “avanzano dal Reddito di Cittadinanza“. Si tratta insomma di un risparmio. Ma ieri il ministro dell’Economia Tria ha detto che per sapere se quel miliardo sarà davvero disponibile bisognerà attendere fine anno e ha spiegato che non si tratta di denaro che lo Stato ha in cassa e mette da parte ma di un miliardo che bisogna andare a chiedere in prestito. In sostanza il “risparmio” di Di Maio significa che per ora ci siamo risparmiati di dover chiedere in prestito anche quel miliardo. Ma è chiaro a chiunque abbia mai acquistato qualcosa che il risparmio si misura sui soldi che si hanno già, non su quelli che potremmo avere (a che costo?) se andassimo a chiedere un prestito in banca.

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Potenzialmente lo Stato sta “risparmiando” ben più di un miliardo visto che potrebbe indebitarsi per qualche altro miliardo di euro. L’esecutivo potrebbe addirittura sforare i vincoli europei del 3% ma quando non lo fa non significa che sta risparmiando, significa che sta facendo meno debito. Queste obiezioni le ha fatte anche Giovanni Floris, ma la Lezzi la pensa diversamente. «In realtà le cose non stanno davvero così. Noi abbiamo costituito con la Legge di Bilancio un fondo, il cosiddetto “fondone” in cui c’erano i soldi sia per Quota 100 che per il Reddito di Cittadinanza. Adesso da una prima ricognizione dell’Inps sappiamo che ci potrebbe essere un risparmio di un miliardo rispetto a quel fondo che abbiamo istituito».

Ma in realtà il governo non ha istituito nessun “fondo” né tanto meno un “fondone”. Quei soldi li ha chiesti in prestito e quindi il Decreto Famiglie – come ha detto il titolare del MEF – è senza coperture. Barbara Lezzi continua spiegando che «con quel debito abbiamo costituito questo fondo». Quindi pure la Ministra del Sud si rende conto che non c’è alcun risparmio in senso stretto (o almeno nel senso del cittadino comune e non in quello della neolingua governativa) ma semmai c’è – forse – meno debito. Ma lo sapremo a fine anno. Ed è questo – e non come ha detto Di Maio che “la famiglie non sono argomento elettorale” – il vero motivo per cui il decreto famiglia non è ancora stato approvato.

Leggi sull’argomento: I soldi che Salvini spende su FB per farvi venire paura degli immigrati (da dove arrivano?)

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