I soldi che Salvini spende su FB per farvi venire paura degli immigrati (da dove arrivano?)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-22

La maggior parte delle campagne pubblicitarie a pagamento della pagina Facebook di Matteo Salvini riguarda episodi di cronaca con protagonisti cittadini stranieri. Ma perché Salvini non ci mostra quanto è stato bravo a rendere sicura l’Italia in questi dodici mesi invece che farci vedere quanto è “pericolosa” perché un tizio non paga il biglietto del tram?

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Da quando la campagna elettorale per le europee entrata nel vivo Matteo Salvini ha speso 96.370 euro per post sponsorizzati si Facebook (94mila negli ultimi trenta giorni). Nell’ultima settimana il ministro dell’Interno e leader della Lega ha speso 33.698 euro. Di fatto Salvini è il politico italiano che spende di più sul social network di Zuckerberg. Perché la “Bestia”  – che secondo Renzi è stata finanziata con i famosi 49 milioni di euro –  e il Vinci Salvini non bastano: c’è bisogno di diffondere certi contenuti. Ma quali?

Quanti soldi spende Salvini su Facebook?

La Ad Library (la libreria delle inserzioni) della pagina Facebook di Salvini ci rivela nel dettaglio quali e quante sponsorizzate siano al momento attive. Abbiamo imparato a dire che Salvini è un mago della comunicazione, uno che è talmente “naturale” sui social da annullare la distanza tra politica e cittadini. Ma questo fa parte della narrazione sul potere magico dell’uomo un tempo noto con il nome di Ruspa. La verità è che come ogni bravo comunicatore Salvini studia a fondo le sue mosse. Quando posta foto di fiori, di santini, di pranzi e cene o storie strappalacrime di animali abbandonati lo fa con un obiettivo ben preciso. Che può essere quello di presentarsi come ministro ma anche papà, come uomo attento ai bisogno dei più deboli (gli animali ovviamente) o come persona che è davvero come noi.

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Come ogni politico a Salvini non basta affidarsi alla comunicazione “virale” e “spontanea”. Per questo ha inventato il Vinci Salvini, che spinge gli utenti a cliccare il più rapidamente possibile “mi piace” sui post del Capitano per aumentarne la visibilità. Ma quando Salvini vuole che un messaggio “arrivi” allora paga. Facebook non fornisce un dato preciso sulle spese, né è possibile sapere se il ritorno pubblicitario è stato efficace ma ci fornisce in ogni caso una panoramica di come funziona un pezzo della macchina della comunicazione leghista.

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Ad esempio scopriamo che il video promozionale per il lancio della seconda edizione del Vinci Salvini è stato rimosso da Facebook perché violava i termini del social network sulle inserzioni pubblicitarie. Di nuovo: Facebook non ci dice quale sia la violazione ma sappiamo che c’era qualcosa che non andava.

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Lo stesso vale per la sponsorizzata con il video del venditore abusivo (ovviamente straniero) che a Roma “si permette pure di minacciare i vigili urbani”. Anche questo post sponsorizzato è stato rimosso (non il post in sé, ma la diffusione a pagamento) perché violava le regole di Facebook.

Salvini paga per farci vedere che gli immigrati sono violenti

Ma su quali contenuti punta la propaganda politica della Lega tramite la pagina di Salvini? Tra gli ads attivi in questi giorni e in queste settimane spiccano quelli sul tema immigrazione. L’aspetto interessante è che non si tratta di post che promuovono il lavoro del Ministero, ad esempio elencando i successi del vicepremier con dati e numeri. Non si parla nemmeno del numero di espulsioni, del numero di barconi respinti o dei criminali arrestati o dei clan mafiosi sgominati. Tutte cose che vengono comunemente associate al concetto di “sicurezza”. Lo sai perché Salvini ha tutti contro? chiede un post. La risposta: perché ha fermato la mangiatoia dell’immigrazione. Ma l’ha fatto davvero? Il decreto sicurezza non è mai divenuto pienamente operativo e i dati dicono altro.

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Salvini è al governo per garantire la sicurezza del Paese. Lo fa da un anno ormai. Ma su Facebook sembra che stia all’opposizione. Perché il Paese che racconta è un paese continuamente aggredito dagli stranieri. Ieri ad esempio il ministro ha lanciato due campagne pubblicitarie sull’incendio di Mirandola, nel quale sono morte due persone. Il presunto colpevole è un ragazzo di origine marocchina. Doveva essere espulso, ma questo Salvini evita accuratamente di dirlo, visto che sarebbe stato compito suo.

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Il 10 maggio Salvini ha lanciato una sponsorizzata sull’episodio di un immigrato “senza biglietto (ma con cappellino)” che prende a pugni un capotreno “e scappa (a pagarci la pensione)”. Di nuovo si alimenta la paura degli immigrati violenti e si fa ironia sul fatto che sono “ricchi” perché hanno il cappellino e che sono “risorse” perché ci pagheranno la pensione. Chissà se Salvini si è accorto che nel DEF del suo governo prevede un flusso di immigrati pari a 190mila unità l’anno fino al 2040. Per questo post, che serve solo ad alimentare la rabbia nei confronti degli stranieri sono stati spesi tra i diecimila e i cinquantamila euro.

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Decisamente meno (un range tra i mille e i cinquemila euro) sono stati spesi per un altro video con protagonisti gli immigrati in corteo a Napoli nel quale il vicepremier sfotte il “modello di integrazione della sinistra” e promette che con il Decreto Sicurezza bis (la vendetta del Capitano) i porti saranno ancora più chiusi (anche se sono già “chiusi”). La strategia delineata dalle sponsorizzate è chiara e riflette del resto quella di tutti i post salviniani. Su undici campagne pubblicitarie attualmente attive cinque sono a tema immigrazione, una è contro i cosiddetti “delinquenti antagonisti” che picchiano i poliziotti, una è per la performance di Salvini a Otto e Mezzo e le altre promuovono invece manifestazioni e iniziative della Lega. Qualcuno si potrebbe fare una domanda molto semplice: perché Salvini non pubblicizza i risultati del suo governo?

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