Fact checking
Luigi Di Maio è fatto così: per rimediare alla fake news sul bonus baby sitter ne inventa una più grossa
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-04-08
L’Italia è un paese meraviglioso: il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali non sa la differenza tra maternità obbligatoria e congedo parentale facoltativo. E ritiene che il congedo parentale inizi “da due mesi prima della gravidanza”. Per fortuna che quello dei diritti delle madri lavoratrici è un dossier che Di Maio “segue da vicino”
Ieri sera il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Di Maio era ospite a Che tempo che fa su Rai 1 e ha spiegato cosa, secondo lui, il governo sta facendo per aiutare le famiglie e le giovani coppie con figli. La settimana scorsa infatti il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle era stato smentito dall’Inps riguardo il famoso bonus baby sitter. Il contributo che lo stato versa per l’acquisto di servizi di baby sitting oppure per fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia.
Quando Di Maio diceva che l’abolizione del bonus baby sitter era una fake news
O meglio versava perché il governo Conte ha deciso di non prorogare nella legge di bilancio 2019 (la Manovra del Popolo) la misura varata nel 2012 e prorogata da tutti i governi che si sono succeduti fino al 2018. Giovedì scorso a Mattino Cinque però Di Maio sosteneva si trattasse di una fake-news: «smentisco questa notizia perché il bonus per il baby sitting, perché di questo stiamo parlando, è passato con l’ultima legge di bilancio da 500 fino a 1.500 euro». Il ministro ne era convinto, perché aveva sotto controllo la situazione. Sul sito dell’Inps però è scritto chiaramente che il contributo baby sitting o asilo nido non è stato prorogato per il 2019 e che a partire 1° gennaio 2019 non è più possibile presentare domanda per accedere a tale contributo.
A quanto pare ieri sera Di Maio si è accorto che la storia non era una fake-news come aveva detto, mentendo, appena quattro giorni prima. Fabio Fazio ad un certo punto chiede al vicepremier di fare chiarezza sulla questione del bonus baby sitter tagliato dal governo Conte. La risposta del ministro delle Politiche Sociali è sconcertante. «Questo è un dossier che seguo io come Ministro delle Politiche Sociali, il bonus degli asili nido è sempre troppo poco» esordisce Di Maio. E se una misura di aiuto alle famiglie è troppa bassa la si aumenta, giusto? Sbagliato perché Di Maio ha altre idee.
Il ministro del Lavoro che non sa cos’è la maternità obbligatoria
E spiega ad esempio che «il bonus baby sitter era un bonus che fu ideato dal precedente governo, che diceva “se la mamma non usa il congedo parentale – cioè i due mesi prima della gravidanza e i tre dopo – allora le paghiamo la baby sitter”. Ma alla fine le mamme hanno preso tutte il congedo parentale, era un po’ una follia e quindi era uno strumento che non stava funzionando. Abbiamo preso i soldi e li abbiamo messi per aumentare l’abbassamento della retta sugli asili nido». Andiamo con ordine. Innanzitutto Di Maio confonde il periodo di congedo di maternità obbligatoria con il congedo parentale facoltativo.
La prima è il periodo che va dai due mesi prima della data presunta del parto – e non della gravidanza come dice Di Maio – fino ai tre mesi dopo la nascita del bambino. Essendo un periodo di congedo obbligatorio non si può non usufruirne. Nella nostra linea temporale è impossibile sapere della gravidanza due mesi prima di essere incinte, e il ministro dovrebbe sapere che le donne lavoratrici lavorano (salvo casi particolari) anche durante la maggior parte della gravidanza.
Quindi il discorso di Di Maio sulle madri che scelgono il congedo parentale, ovvero rimanere a casa, invece che farsi pagare le baby sitter non ha senso. Perché il congedo per cui era stato istituito il bonus baby sitter era quello relativo al congedo parentale facoltativo. Che è – spiega l’Inps – “un periodo di astensione facoltativo dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita e soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali”. La madre lavoratrice ha la possibilità di farne richiesta al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi. E il solo fatto che la misura del “bonus baby sitting” sia stata prorogata per cinque anni dovrebbe dare l’idea che forse qualcuno la chiedeva e che quindi stava funzionando. Ma il ministro che sta seguendo da vicino il dossier e che annuncia che il prossimo anno ci saranno sconti per gli asili nido non sa nemmeno la differenza tra congedo di maternità obbligatorio e facoltativo. Se non altro ora si è accorto che quelle che l’altro giorno erano fake news ora non lo sono più. Segnaliamo infine che Di Maio ieri sera parlando del tema delle famiglie omosessuali ha detto «penso che la famiglia sia quella con il papà e con la mamma». Esattamente quello che dicono quelli del Congresso delle famiglie di Verona e i pericolosi politici di ultradestra con cui ha fatto un contratto di governo. Chissà perché non è andato a dirlo a Verona.
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