Fact checking
I grillini che vogliono il ritorno del governo Lega-M5S
Giovanni Drogo 19/08/2019
Elettori del M5S sull’orlo della disperazione di fronte all’eventualità che il partito apra ad un’alleanza con il PD. Meglio tenersi Salvini, che avrà pure sbagliato e avrà detto tante cattiverie su Di Maio ma fa le cose che piacciono anche ai grillini (ovvero prendersela con i migranti)
In nome della Democrazia Diretta ieri Beppe Grillo ha riunito a Marina di Bibbona i vertici del M5S (tra cui il non eletto Alessandro Di Battista) e assieme hanno deciso di chiudere a Salvini (che però aveva già “chiuso” per primo). Una decisione necessaria ma al momento priva di conseguenze. Perché alla prova dei fatti oggi, 19 agosto, nulla è cambiato rispetto a due settimane fa quando Lega e M5S erano assieme al governo, esattamente come oggi. Luigi Di Maio su Facebook ha scritto che chi sapete voi (Salvini o Voldemort?) «ha sfiduciato il governo», ma questo non è avvenuto. Potrebbe succedere, forse, domani.
I grillini che vogliono che Di Maio “perdoni” la Lega di Salvini
Il MoVimento 5 Stelle, come è naturale, voterà la fiducia a Conte. La Lega di Salvini non si sa. Ma per un Grillo che chiude le porte al vicepremier e ministro dell’Interno ci sono diversi sostenitori del M55 che invece ritengono che sia un errore scaricare Salvini proprio ora. Soprattutto se l’alternativa è quella di fare “un inciucio” con il Partito Democratico. Perché se quello con la Lega è un contratto con il PD non si può fare altro che tirare fuori quel termine che per un anno i grillini hanno cercato di mandare giù e dimenticare. A guidare la fila dei pentastellati che temono un contratto con il PD è il senatore Gianluigi Paragone. L’ex direttore de La Padania preferirebbe rimanere con il Matteo del Viminale che andare con quello di Rignano.
Ma anche Mario “Marione” Improta – il cantore del grillismo e del Governo Conte – non è d’accordo con la politica dei due forni che Luigi Di Maio sembra aver rispolverato a 18 mesi dalle elezioni di marzo 2018 quando il M5S alternava aperture al PD con la ricerca di un accordo con la Lega di Salvini. E a questo punto perché non rimanere con la Lega? Sono in tanti a chiederselo e a chiedere al Capo Politico di “accettare le scuse” di Salvini, di “perdonare la Lega”: insomma di essere magnanimo.
Errare è umano scrivono parlando del casino immane e senza senso piantato da Matteo Salvini nelle ultime due settimane. C’è chi lo fa perché teme che l’alleanza con il Pd, l’inciucio maledetto, possa decretare la fine del MoVimento 5 Stelle dal punto di vista politico. Se si andasse ad elezioni “subito”, ragionano alcuni grillini, allora il partito finirebbe sotto zero, proprio come dicono i sondaggi.
Quelli che non vogliono “andare a sinistra” con il partito di Bibbiano e Roberto Fico
C’è chi si chiede perché mandare a monte il lavoro di 14 mesi di governo e propone una via d’uscita improbabile: chiedere alla Lega di indicare “un nuovo interlocutore che sia più affidabile” ma di non chiudere con l’esperienza di governo. E soprattutto di non sognarsi di fare un’allena con il partito di Bibbiano, perché “sarebbe la fine”.
I grillini, non tutti per carità ma molti, hanno voglia di perdonare Salvini. Perché se il leader della Lega ha sbagliato con il M5S quanti errori ha fatto il PD (e allora il piddì?). Il partito di Di Maio dovrebbe lasciar fare a Salvini “ciò che gli compete” e mettersi al lavoro per gli italiani.
Anche perché il rischio di un’alleanza con il PD di Renzi potrebbe essere quello di “riabilitare” i Dem e far loro guadagnare ulteriori consensi. C’è chi si rivolge direttamente a Beppe Grillo, ma l’Elevato è troppo impegnato a fare i video buffi con addosso un mascherone mentre imita la voce di Umberto Bossi.
Più che il senso di responsabilità nei confronti del Paese per gli elettori del partito degli onesti fa la paura di rimanere tagliati fuori alle prossime elezioni. E anche se ci sono parecchi duri e puri che ritengono che sia più onorevole stare all’opposizione che fare certi inciuci ci sono molti che invece hanno già trovato il responsabile della nuova linea del partito.
Il colpevole è sicuramente Roberto Fico “il boldrino“. Alcuni lo considerano un “estremista di sinistra” che con le sue “uscite scellerate” ha contribuito a far scendere i consensi del MoVimento. Le “uscite” sono quelle in cui il Presidente della Camera criticava la posizione assunta dal Viminale sui migranti. Segno che ormai l’elettorato pentastellato è diventato irrimediabilmente leghista. E con la memoria corta, perché fu proprio l’intransigenza di Fico a stroncare sul nascere l’ipotesi di un accordo di governo con il PD all’inizio della scorsa legislatura. Ironia della sorte ora il custode dell’ortodossia grillina viene considerato tra i responsabili della sconfitta. E la cosa più divertente è che una “crisi” ancora non si è vista.
Leggi sull’argomento: Governo giallorosso: il Conte Bis in arrivo?