I sondaggi con il M5S tra il 7 e l’8% dietro il governo PD-M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-19

Un motivo piuttosto concreto dietro l’apertura dello stato maggiore del MoVimento 5 Stelle nei confronti del governo PD-M5S, che potrebbe essere guidato da Giuseppe Conte. Ovvero, i sondaggi

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Tommaso Labate sul Corriere della Sera racconta oggi che c’è un motivo piuttosto concreto dietro l’apertura dello stato maggiore del MoVimento 5 Stelle nei confronti del governo PD-M5S, che potrebbe essere guidato da Giuseppe Conte. Ovvero, i sondaggi che avrebbero terrorizzato soprattutto Davide Casaleggio:

Casaleggio, idealmente, sarebbe stato tra i più favorevoli al ritorno alle urne. Ma, da quando ha visto coi suoi occhi un sondaggio che dà il M5S tra il 7 e l’8%, ha capito che l’unica strada per la sopravvivenza del Movimento è tentare l’alleanza parlamentare col Pd. Da qui è cambiata la storia e la posizione di Di Maio — ultimo tra i big a tifare per un ritorno alle urne — è finita in minoranza, anche nel gruppo parlamentare.

Le prime aperture del Pd sull’ipotesi di riportare Conte a Palazzo Chigi arrivano sul tavolo di Bibbona mentre il gotha pentastellato ha appena deciso di tagliare definitivamente i ponti con Salvini. Gli emissari del M5S riportano agli ambasciatori dell’altro fronte che la trattativa su Palazzo Chigi sarà bene avviarla soltanto dopo aver risolto un’altra questione.

Quella che riguarda, appunto, il futuro personale di Di Maio. La «richiesta» è trovare un’exit strategy per il capo politico; che cadano, insomma, i veti per un suo ingresso nel governo. Difficile, al momento, capire se verrà accettata. Ma questa è la bacchetta di Shanghai che, se rimossa dal tavolo, può sbloccare il gioco.

di maio casaleggio grillo taverna

Anche La Stampa con Ilario Lombardo tratteggia uno scenario simile:

Di fronte a Grillo vengono snocciolati i diversi scenari e per la prima volta da giorni, il voto non è più un completo tabù, soprattutto se fosse nel 2020. Di Battista è un tifoso di questa ipotesi più degli altri. Casaleggio jr, invece, è per la tenuta del governo, anche perché sa che le urne potrebbero dimezzare gli eletti del M5S, ognuno dei quali destina 300 euro mensili all’Associazione Rousseau, incaricata della comunicazione del Movimento.

Visti gli attuali sondaggi, i versamenti mensili totali crollerebbero rispetto ai 100 mila attuali. Tutti i presenti hanno letto l’editoriale con cui Romani Prodi apre a un governo istituzionale, raccolto attorno ai partiti che hanno sostenuto Ursula Von Der Layen a Bruxelles. Ci sarebbe anche Forza Italia e i grillini sono a conoscenza delle manovre di Gianni Letta per spingere il nipote Enrico come premier. Grillo liquida l’ipotesi con risate e battute. Lo stesso fanno gli altri: «Noi con Belrusconi? Impossibile».

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