Opinioni
Gianluigi Paragone: il senatore che si batte per il ritorno del M5S con Salvini
dipocheparole 18/08/2019
Il senatore, che raccoglie molti commenti entusiastici di grillini che non vogliono la rottura dell’alleanza con Salvini, mette in guardia il popolo gialloverde
Il MoVimento 5 Stelle ha chiuso la porta a Matteo Salvini oggi con una nota ufficiale firmata da una sorta di stato maggiore – mai comunque eletto come tale dagli alfieri della democrazia diretta – composto da Luigi Di Maio, Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e i capigruppo di Camera e Senato. Eppure c’è chi non si arrende alla chiusura dell’alleanza con la Lega anche nel M5S. Il caso più spettacolare è quello del senatore chitarrista e giornalista Gianluigi Paragone. Dapprima il senatore aveva approvato all’inizio la scelta di Grillo:
Ma dopo Ferragosto ha cominciato a sentire puzza di bruciato. Paragone prima di tutto è infastidito da questo clima da “forza responsabile” che ha circondato il M5S, e ci vede sotto qualcosa di grosso: “In pochi giorni sui giornali il Movimento è diventato una forza responsabile, saggia, con cui dialogare. E dire che fino a poco tempo fa eravamo incompetenti, inaffidabili, al guinzaglio della Lega… Certe liaison trasformano i rospi in Principi”. C’è di più: l’ex conduttore de La Gabbia ci vede proprio la puzza di bruciato dell’europeismo e una trappola contro i grillini. Come sempre. Anche perché nel frattempo è comparso in scena uno dei suoi nemici preferiti. Paragone nemmeno nota che Prodi ha parlato di governo Orsola e quindi con Forza Italia dentro: un elemento che avrebbe rafforzato la sua vena polemica.
Paragone poi pubblica anche il pezzo di Emiliano Fittipaldi su l’Espresso e lo sintetizza così: “Renzi ha solo bisogno di tempo e poi sfilerà il suo gruppo parlamentare. Poi farà lo stesso gioco che la Lega non può più fare (un bis dello stesso errore – persino Vittorio Feltri sta criticando la tattica di Salvini… – sarebbe una follia anche in termini elettorali)”. Il senatore, che raccoglie molti commenti entusiastici di grillini che non vogliono la rottura dell’alleanza con Salvini, mette in guardia il popolo gialloverde con l’asso di bastoni: un articolo del Giornale.
Dietro c’è Berlusconi e davanti c’è Renzi. Il tutto fa parte di un grande complotto, ma lui vi sta avvertendo. Dall’altra parte ci sono le braccia aperte di Matteo pentito e scottato dalla crisi. A voi la scelta. A proposito, ma perché allora non proporre il voto su Rousseau?
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