Attualità

Gli autobus con i cartelli no-vax a Rimini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-02-06

I free-vax, orfani dei parlamentari più importanti e senza la possibilità di votare per SìAmo di Dario Miedico, si sfogano producendo cartelloni pubblicitari dove fanno disinformazione sui rischi dei vaccini. Ma l’azienda dei trasporti di Rimini ha già provveduto a rimuoverli perché non erano stati autorizzati

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I Genitori Preoccupati™ contrari all’obbligo vaccinale in questi giorni hanno dovuto rinunciare ad ogni velleità di mandare in parlamento Dario Miedico e SìAmo. Successivamente free vax hanno appreso che i parlamentari free-vax (ed ex M5S) Bartolomeo PepeAdriano Zaccagnini e Paola De Pin non saranno candidati alle prossime elezioni. Poi hanno scoperto che il M5S non solo non è contro i vaccini, non solo è contro la libertà di scelta ma neppure abolirà la legge Lorenzin.

La strana passione dei free vax per la pubblicità e i cartelloni stradali

Sarebbe una sconfitta su tutta la linea, se non ci fossero Sara Cunial e Roberta Lombardi a ricordarci che in camapagna elettorale i vaccini e la lotta contro l’obbligo vaccinale possono ancora avere una qualche utilità. Ma alla fin fine i free-vax, quelli veri, quelli che davvero hanno a cuore la salute dei propri figli, della politica non si sono mai fidati troppo. Certo, al raduno arancione di Pesaro c’era il neo pentastellato Gianluigi Paragone, che ha buone possibilità di entrare in Parlamento. Ma non è quello il punto.

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Perché c’è una cosa che è in grado di entusiasmare sempre i free-vax: i manifesti. Questa minoritaria ma rumorosissima compagine di mamme, nonni e zii ha da sempre il timore che la loro voce sia inascoltata. Che nessuno parli di loro. Eppure da quasi tre anni sono riusciti a monopolizzare (altro che Big Pharma) il dibattito pubblico sui vaccini. Stanchi di trovarsi solo ai convegni dei medici radiati o nel loro gruppi più o meno segreti su Facebook i genitori free-vax hanno escogitato una strategia geniale: le affissioni pubbliche. Eccoli quindi comprare spazi pubblicitari sui giornali o invadere la cartellonistica pubblicitaria con campagne di disinformazione sui vaccini.

La pubblicità free-vax è già stata rimossa dagli autobus

In questi mesi abbiamo visto striscioni appesi sulle statali, camion vela con cartelloni che avvisano sui “gravi pericoli” dei vaccini obbligatori e manifesti sei per tre con foto di bambini sani spacciati per danneggiati da vaccino. Tutto è iniziato in Veneto con le campagne di Corvelva. Poi l’idea è stata esportata anche al di fuori della regione famosa per aver perso il ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge Lorenzin. L’ultimo caso è stato registrato a Rimini dove alcuni autobus dell’azienda di trasporto pubblico locale Start Romagna sono stati fotografati mentre circolavano con l’ennesima pubblicità free-vax contro i vaccini.

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Al solito il cartellone avverte del pericolo delle reazioni avverse, esagerando i dati contenuti nel rapporto di sorveglianza post-marketing dell’AIFA. L’Amministrazione comunale di Rimini ha diffuso una nota nella quale fa sapere che «non può far passare nel silenzio l’incredibile ‘pubblicità’ comparsa stamattina sul retro di un mezzo di Start Romagna, un bus in servizio su una linea molto utilizzata dagli studenti, nella quale si evidenziava il potenziale rischio legato alle ‘reazioni avverse’ ai vaccini, con tanto di simbolo del pericolo a rafforzare il messaggio» e chiede che «vengano messe in fila le responsabilità per capire com’è stato possibile arrivare a tanto, consentendo di dare visibilità ad un messaggio palesemente inadeguato e che istiga ad un comportamento contrario ai fondamentali della sanità pubblica». Da parte sua Start Romagna fa sapere che la pubblicità free-vax è uscita per errore.

Si fa seguito all’esposizione pubblicitaria a tema vaccini, apparsa questa mattina sui bus Start Romagna, per informare che la campagna è uscita per un errore del fornitore (la concessionaria pubblicitaria IGP Decaux) al quale Start Romagna aveva negato nei giorni scorsi l’esposizione del messaggio in questione.

Il contratto in essere tra Start Romagna e IGP Decaux per l’utilizzo degli spazi pubblicitari sui bus prevede infatti che i messaggi in esposizione debbano essere preventivamente autorizzati dall’azienda.

La società fornitrice, riconoscendo il proprio errore, ha provveduto questa mattina a rimuovere immediatamente la campagna dai bus.

Start Romagna, a tutela della propria immagine, interverrà nei confronti del fornitore sulla base delle clausole di tutela contrattuali.

L’azienda precisa di aver negato l’autorizzazione all’esposizione del messaggio in questione e che questa mattina i manifesti antivaccinisti sono stari rimossi dagli autobus.

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