I genitori “free-vax” alle prese con l’ingresso a scuola dei bimbi non vaccinati l’11 marzo

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-03-11

Dall’ex sindaco di Resana Loris Mazzorato che racconta di aver tenuto a casa la figlia più piccola alle lamentele di tutte le mamme che oggi non sono riuscite a far entrare i figli a scuola. Ma non dovunque è così, in diversi casi gli antivaccinisti sono riusciti ad entrare con la promessa dell’appuntamento alla ASL

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Ci siamo, oggi è l’11 marzo e da oggi in teoria i genitori dei bambini e delle bambine nella fascia d’età 0-6 anni che frequentano asilo nido o scuola dell’infanzia sono tenuti a presentare il documento comprovante l’avvenuta vaccinazione dei figli. La questione è molto semplice: chi all’inizio dell’anno scolastico 2018/2019 ha approfittato della deroga concessa dalla ministra della Salute Giulia Grillo che ha consentito di iniziare l’anno scolastico anche a coloro che hanno presentato una semplice autocertificazione da oggi dovrà dimostrare – con i documenti ufficiali – l’avvenuta vaccinazione.

Loris Mazzorato, l’ex sindaco leghista che lotta contro l’obbligo vaccinale

Come è andata oggi? La settimana scorsa i genitori free/no/boh/anti-vax hanno rivissuto il “dramma” dello scorso anno e si preparavano a dover spiegare ai propri figli come mai lo Stato cattivo non li voleva più assieme ai compagni di classe. Alcuni addirittura avevano proposto di bloccare scuole e asili per protestare contro “i vaccini killer”. Altri invece erano preoccupati perché avevano presentato l’autocertificazione ma solo con la promessa di aver preso un appuntamento alla ASL. Da settembre ad oggi sono passati otto mesi ed è difficile spiegare come non si sia trovato il tempo di fare il vaccino. Come fare?

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Ce lo spiega sulla Stampa di oggi Loris Mazzorato, già sindaco di Resana (Treviso) per la Lega Nord, adepto di Scientology e presenza fissa alle manifestazioni per la “libertà di scelta” dove si distingue per il fatto che se ne va in giro con una croce, buffi cartelli o travestimenti inquietanti. Mazzorato da tempo è uno dei punti di riferimento dei free-vax e ha due figlie. La più grande ha sette anni e anche se non è vaccinata entrerà regolarmente a scuola: l’esclusione è prevista solo per chi frequenta nidi e materne.

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Per la più piccola i due coniugi hanno deciso di evitarle l’umiliazione di essere esclusa tendendola a casa: «Niente nido per lei, abbiamo deciso di tenerla a casa». Per la più grande invece andrà a scuola e se arriverà la multa la pagheranno. Mazzorato però non ha le idee chiarissime e teme che anche la bambina che va alle elementari possa essere lasciata a casa, un’eventualità che non è prevista dalla legge Lorenzin e si prepara a dare battaglia annunciando di essere disposto a «Mandare le nostre figlie in istituti privati o farle studiare a casa pur di non farle vaccinare». Anche qui l’ex sindaco dimostra di non sapere di che parla visto che la legge Lorenzin sulle vaccinazioni obbligatorie vale anche per le scuole private e gli istituti paritari. Mazzorato – noto anche per aver partecipato alla messa di suffragio per il criminale nazista Erik Priebke – non rinuncia al paragone con il nazismo quando spiega che «anche nel 1938 il manifesto della razza aveva false motivazioni scientifiche. Libertà e verità hanno sempre un prezzo. La storia si ripete».

Lo scempio degli innocenti!1

Come i coniugi Mazzorato ci sono tanti altri genitori preoccupati che oggi parlano di discriminazione. Nel gruppo “Genitori e Bambini Liberi e Sani”, lo stesso del dossieraggio ai danni della famiglia del bambino affetto da leucemia che era andato in udienza dal Papa, è stato pubblicato un post dove si parla di “scempio degli innocenti” e si commenta l’esclusione con “pagherete caro, pagherete tutto”. Le solite minacce free-vax di non votare più questa o quella parte politica che da mesi parla di obbligo intelligente, flessibile o strizza l’occhio al movimento antivaccista.

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Nei gruppi free-vax le mamme si scambiano il “bollettino di guerra”. Quanti esclusi questa mattina? E chi è riuscito ad entrare come ha fatto? Ha presentato l’autocertificazione, i documenti originali oppure ha tentato la strada dell’appuntamento da rinviare di continuo?

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Stando ad alcuni commenti qualche bambino che è rimasto fuori (non è chiaro se per volontà stessa dei genitori o per ordine dei dirigenti scolastici) c’è stato. Ma la maggior parte è entrata senza problemi anche con la semplice richiesta di appuntamento alla ASL. Il problema, spiegano alcune mamme, è che ormai i centri vaccinali danno l’appuntamento dall’oggi al domani, il che rende difficile temporeggiare o rinviare di settimane o magari di mesi nell’attesa della fine dell’anno scolastico.

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La situazione più “tragica” è quella delle mamme che hanno i figli ad un passo dal traguardo ovvero all’ultimo anno di scuola materna. Per loro mancano ancora pochi mesi di obbligo inflessibile per poter poi accedere da non vaccinati alle scuole elementari e rischiare al massimo una sanzione amministrativa. C’è chi si appella a Salvini, spiegando che il ministro dell’Interno ha il potere di emanare una circolare che permetta l’ingresso negli asili “per motivi di ordine pubblico”.

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Altri invece sconsolati raccontano di “lettere di espulsione” o di aver assistito al diniego dell’entrata al nido di un bimbo. Tutto per colpa, è bene dirlo chiaro e forte, di quei genitori che per motivi puramente ideologici decidono di infrangere la legge. E a pagarne le conseguenze sono i loro figli. Curiosamente però per questi bravi papà e per queste brave mamme la responsabilità è dello Stato, dei presidi o di Big Pharma.

Leggi sull’argomento: Vaccini, i mille bambini dell’asilo non in regola nel Lazio

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