Vaccini, i mille bambini dell’asilo non in regola nel Lazio

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-03-11

Sono in tutto un migliaio nel Lazio e rischiano di dover tornare a casa oggi. Sono i bambini che non sono ancora in regola con l’obbligo vaccinale dopo la scadenza del 10 marzo, e per alcuni dei quali i genitori no-vax stanno escogitando metodi per aggirarla. Con pochi risultati, viste le intenzioni della Regione Lazio: …

article-post

Sono in tutto un migliaio nel Lazio e rischiano di dover tornare a casa oggi. Sono i bambini che non sono ancora in regola con l’obbligo vaccinale dopo la scadenza del 10 marzo, e per alcuni dei quali i genitori no-vax stanno escogitando metodi per aggirarla. Con pochi risultati, viste le intenzioni della Regione Lazio:

Tutta la questione resta nelle mani dei dirigenti scolastici: spetterà a loro, oggi, decidere se gli alunni non in regola dovranno tornare a casa. Al momento si parla di un migliaio di piccoli circa, nella fascia 0-2 anni: in alcuni casi si tratta di no-vax, in altri di bambini senza un richiamo o che non possono essere immunizzati per problemi fisici (ma che non costituiscono pericolo per il resto della comunità scolastica), in altri ancora d’errore nella trascrizione del codice fiscale, tanto per citare alcuni casi.

free vax 10 marzo scuola lorenzin vaccini - 10

Il Lazio è una delle regioni più virtuose per copertura vaccinale: «Il 97% dei bambini nella fascia 0-2 anni sono vaccinati», spiega Alessio D’Amato, assessore alla Sanità. Per la fascia 0-6 anni, invece, la percentuale si abbassa lievemente, ma rimane tutto sommato alta.

«Si tratta di risultati straordinari — aggiunge — nel nome della tutela della salute pubblica e a garanzia dei bambini più deboli e di quelli immunodepressi che non possono essere sottoposti a vaccinazione».

E mentre ci sono madri che non vogliono vaccinare i figli ma vengono “convinte” dai carabinieri, la situazione del Lazio si va a intrecciare con quella del bambino che ha superato la leucemia ma non poteva tornare in classe a causa dei compagni non vaccinati: mentre i simpaticoni di Popolo Unico hanno scatenato una gogna nei confronti dei genitori, in classe si sono tutti vaccinati – compresi quelli che avevano “dimenticato” la vaccinazione – e quindi il bambino potrà tornare a frequentare la scuola. E la Regione pensa a una legge per estendere l’obbligo fino ai 14 anni.

Leggi anche: L’infermiera di Prato e gli sms al 13enne che confermano la relazione

Potrebbe interessarti anche