Attualità
Chi è Luigi Patronaggio, il PM che ha fatto fare una figuraccia a Salvini
Giovanni Drogo 20/05/2019
Patridioti e sovranisti di nuovo all’attacco del PM di Agrigento che dopo aver indagato Salvini per sequestro di persona ha fatto sbarcare i migranti della Sea Watch 3 in Italia. Salvini dice di non stargli simpatico, i suoi fan invece dicono che il magistrato sta “destabilizzando” lo Stato italiano
«La Lega è sotto attacco» scriveva a social unificati Matteo Salvini nei giorni scorsi. E tutti a chiedersi chi stesse attaccando la Lega, un partito di governo, che esprime diversi ministri tra cui quello dell’Interno e che è in testa a tutti i sondaggi. La costruzione di un nemico – reale o immaginario – è fondamentale per cementare l’elettorato. E ieri sera i leghisti hanno scoperto di avere un nemico nelle procure. Non i magistrati che indagano su Siri ma il Pm di Agrigento Luigi Patronaggio, che ha ordinato lo sbarco dei migranti a bordo della Sea Watch 3. Il tutto mentre Salvini era in collegamento con Giletti a Non è l’Arena.
Salvini dice che non sta “simpatico” a Patronaggio
«Questo procuratore è quello che mi ha denunciato per sequestro di persona, quindi non devo stargli molto simpatico» ha detto questa mattina Salvini a Coffe Break su La 7. Di nuovo: l’odio contro Salvini, la Lega sotto attacco. Per fortuna che nel caso del sequestro di persona per i migranti a bordo della Diciotti a salvare Salvini sono intervenuti gli amici del MoVimento 5 Stelle con l’immunità parlamentare. Questo però il ministro tende a dimenticarlo. Così come dimentica di quando si appuntava al petto “come una medaglia” le notifiche da parte della Procura e annunciava con orgoglio di essere pronto a farsi processare.
Ieri su Facebook il ministro dell’Interno era andato all’attacco di Patronaggio, in barba al principio fondamentale della separazione dei poteri: «se nelle prossime ore ci saranno arresti per coloro che hanno infranto le leggi, ci sarà il sequestro definitivo di questa barca di vice scafisti e se ci sarà il loro arresto, è un conto. Se la nave sarà messa fuori uso, anche affondandola, bene. Altrimenti ho il dubbio che qualcuno abbia voluto compiere un atto politico: se qualche procuratore vuole sostituirsi al governo o al Parlamento si candidi».
Nemmeno questa è nuova, perché quando un magistrato dice o fa qualcosa che non piace a Salvini il ministro se ne esce con la storia che si deve fare eleggere (o dovrebbe andare in pensione). Il leader della Lega però così alimenta il sentimento di delegittimazione nei confronti della magistratura. E se i Pm “ce l’hanno con Salvini” cosa impedisce un domani di dire che ce l’hanno con l’ennesimo indagato della Lega? La strategia è quella di Berlusconi e della giustizia ad orolgeria. Solo che in ballo qui ci sono i diritti umani.
Le minacce e gli attacchi della Lega a Patronaggio
A dimostrazione che la magistratura non agisce “per simpatie” c’è il fatto che la Procura di Agrigento ha aperto un’indagine nei confronti del comandante della Sea Watch 3 Arturo Centore, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma Patronaggio è anche quello che conduce un’inchiesta sulle direttive “anti-Ong” di Salvini.
Quella emanata per impedire il transito e lo sbarco della nave “Alan Kurdi” e quella – identica – riguardante la nave della Ong olandese sequestrata ieri. In quelle direttive il Viminale descriveva le operazioni delle imbarcazioni di soccorso umanitario come «passaggio “non inoffensivo”» capaci di pregiudicare e mettere a rischio «il buon ordine e la sicurezza dello Stato costiero».
Per la verità al momento quello sotto attacco è appunto Patronaggio. Non solo a causa degli attacchi verbali di un ministro che forse farebbe bene a rispettare il principio di indipendenza della magistratura e occuparsi del suo lavoro (che già è parecchio) ma anche perché Patronaggio, ha ricevuto nei mesi scorsi una busta con un proiettile e minacce di morte. Nella lettera con il simbolo di Gladio c’era un proiettile: nel testo della missiva minatoria frasi come “Zecca sei nel mirino“. Ci sono poi state le minacce da parte dei fan del Capitano e la macchina del fango messa in moto dai patridioti contro il magistrato “amico dei migranti”.
L’apice è stato toccato dal il deputato leghista Giuseppe Bellachioma che una volta resa nota l’indagine nei confronti di Salvini pubblicò su Facebook un testo alquanto minaccioso: «Messaggio da parte della Lega Abruzzo: se toccate il Capitano vi veniamo a prendere sotto casa… occhio!!!». Qualcuno crede ancora che sia la Lega quella sotto attacco? Anche oggi dopo l’imbarazzante show di Salvini da Giletti gli elettori della Lega si sono scatenati parlando di complotti e disegno criminale per far fuori la Lega.
Fino ad ora però quello che vive sotto scort, gli è stata assegnata negli anni Novanta quando era in servizio a Palermo e faceva parte del pool antimafia, è proprio Patronaggio. A voler pensar male si potrebbe dire che c’è un ministro della Repubblica che cerca di intimidire un magistrato. Se fosse vero sarebbe grave.
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