Fact checking
I Free Vax e il complotto del vaccino antinfluenzale “obbligatorio”
neXtQuotidiano 23/05/2020
Nelle bacheche degli Informati sui vaccini è guerra al governo che vorrebbe, secondo loro, rendere obbligatorio il vaccino antinfluenzale. In realtà per ora nessuno ha deciso di renderlo obbligatorio ma solo raccomandato per i bambini
Tra free-vax, no-vax e affini è guerra preventiva perché, secondo loro, il governo vuole rendere “obbligatorio” il vaccino antinfluenzale. E così le migliori menti della nostra generazione scendono in campo contro questo “obbrobrio giuridico” e “liberticida”.
I Free Vax e il complotto del vaccino antinfluenzale “obbligatorio”
Il primo a lanciare anatemi è Ivan Catalano, ex deputato portato in Parlamento dal MoVimento 5 Stelle nella scorsa legislatura. Su Facebook Catalano si movimenta la giornata dicendo che il nuovo vaccino influenzale è “miracolosamente” già pronto per la stagione “autonno(sic)/inverno”, con dispnea (ovvero la respirazione alterata per ritmo o frequenza, che avviene con fatica o sofferenza del paziente) tra gli effetti avversi.
Catalano è famoso per essere passato dal MoVimento 5 Stelle a Scelta Civica nel 2015. A gennaio si è candidato nella lista dei free vax emiliano-romagnoli Movimento 3 V a Modena, ottenendo la bellezza di 130 preferenze. Poi c’è il dottor Paolo Bellavite, «esperto» di vaccini già citato da Matteo Salvini, docente di Patologia Generale in pensione, esperto di omeopatia e – ça va sans dire – di vaccinazioni e dei loro rischi. Come abbiamo scritto qualche tempo fa, Bellavite non è un medico (non è iscritto all’albo), non è un omeopata e non è nemmeno un antivaccinista. Il fatto che si occupi di omeopatia, di vaccinazioni e che venga considerato un esperto da genitori free-vax sono tutte coincidenze.
E poi ci sono i gruppi, dove c’è chi inventa “evidenze” che indicano che l’antinfluenzale aumenta il rischio di contrarre COVID-19 (ovviamente si tratta di una bufala e ci sono studi che dimostrano il contrario).
Last but not least c’è Lello Ciampolillo, anche lui portato in parlamento dal MoVimento 5 Stelle (come del resto Sara Cunial) già famoso per aver consigliato la marijuana contro il Coronavirus e, soprattutto, per aver “scoperto” vari complotti sulla xylella.
Ma il governo vuole davvero rendere obbligatorio il vaccino antinfluenzale?
In realtà però il ministero della Salute finora ha fatto sapere soltanto che sta preparando un documento in cui prefigura una raccomandazione di farlo anche per i bambini da zero a sei anni. Sulla circolare è al lavoro il nuovo capodipartimento Prevenzione del ministero, Gianni Rezza, fino a pochi giorni fa a capo del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. Il documento, prima del via libera del ministro Roberto Speranza, sarà molto probabilmente valutato anche dal Comitato tecnico scientifico. «Vaccinare tutti i bambini tra i sei mesi e i sei anni il prossimo autunno sarebbe confortante, rappresenterebbe un eccellente risultato», ha detto Alberto Villani, presidente della Società italiana di Pediatria e componente del Comitato tecnico scientifico. Come abbiamo spiegato qualche tempo fa, evitare di ammalarsi di influenza rende l’organismo più in grado di reagire ad un’eventuale infezione da coronavirus. Come spiegava Silvestro Scotti – segretario nazionale della Federazione italiana di medicina generale – su Repubblica: «vaccinarsi riduce la circolazione dell’influenza, crea meno casi, meno pressione sul servizio sanitario che può concentrare maggiore attenzione su eventuali casi da nuovo virus. Rende la diagnosi differenziale, cioè la distinzione tra le due infezioni, più facile, più rapida e porta all’isolamento di eventuali casi di coronavirus».
Il problema infatti è che dal punto di vista dei sintomi quelli da coronavirus sono simili a quelli della classica influenza. C’è quindi la possibilità che molte persone, vuoi per paura, vuoi per l’effetto psicosi generato dai continui allarmi, scambino l’una per l’altro. Quello che succede quindi è che i malati (di influenza) andranno dal medico di base o ancora peggio in Pronto Soccorso per farsi fare la diagnosi. In questo modo però rischiano non solo di esporsi inutilmente al contagio ma anche di sovraccaricare il Sistema Sanitario Nazionale. In più, andrebbe ricordato che anche l’influenza è una malattia grave.
Come ha ricordato tempo fa il dottor Bassetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Genova e dirigente ospedaliero del San Martino. «nel 2018 in Italia solo in terapia intensiva vi furono 764 casi di influenza definiti come gravi con 173 deceduti (dati ISS). Si contarono 4 milioni di casi con un numero elevatissimo di morti con e per influenza» e ancora «ogni anno muoiono nel nostro paese circa 5000 persone di complicanze respiratorie da influenza». L’influenza può diventare una malattia seria anche nei bambini, con rischi di complicanze e ricoveri. Peraltro, anche quando si manifesta in forma lieve o moderata, ha l’effetto di indebolire l’organismo, che finisce con l’essere più esposto anche ad altre infezioni. Da diversi anni la Società italiana di pediatria (Sip) e quella di Igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) chiedono che la vaccinazione antinfluenzale sia raccomandata (e quindi gratuita) anche per i bambini. Oggi in Italia lo è solo per gli ultrasessantacinquenni, tra i quali la copertura supera di poco il 50 per cento, e per le categorie a rischio. In alcuni Paesi, come Stati Uniti e Inghilterra, si fanno campagne per vaccinare tutti i bambini, con buoni risultati nel numero di contagi.