Sara Cunial, Veronica Giannone e “gli italiani cavie della sperimentazione vaccinale”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-27

Siccome anche Totò diceva che in certi casi è meglio abbondare, la Cunial aggiunge anche che “Gli italiani potrebbero nel breve periodo divenire cavie per la sperimentazione vaccinale ed essere nuovamente sottoposti a #lockdown con tutto ciò che ne consegue, per adulti e soprattutto per i bambini, vittime impotenti di questi maltrattamenti di Stato”. La Cunial fa sapere che le interrogazioni parlamentari da lei fatte e riportate nella lettera “non sono frutto di una attività cospiratrice” e aggiunge che non c’è da parte sua “nessun complottismo”

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Sara Cunial e Veronica Giannone, deputate portate nel parlamento italiano dal MoVimento 5 Stelle e poi espulse, hanno scritto una lettera a Michelle Bachelet, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani – come aveva fatto qualche giorno fa Alicia Erazo – e, per conoscenza, anche al presidente degli Stati Uniti Donald Trump e a Robert F. #Kennedy Jr., “quale rappresentante dell’associazione ICAN” per denunciare asserite “ripetute violazioni dei diritti fondamentali da parte del governo in Italia”.

Sara Cunial, Veronica Giannone e “gli italiani cavie della sperimentazione vaccinale”

Siccome anche Totò diceva che in certi casi è meglio abbondare, la Cunial aggiunge anche che “Gli italiani potrebbero nel breve periodo divenire cavie per la sperimentazione vaccinale ed essere nuovamente sottoposti a #lockdown con tutto ciò che ne consegue, per adulti e soprattutto per i bambini, vittime impotenti di questi maltrattamenti di Stato”. È bene ricordare che in moltissimi dei paesi che oggi fanno parte dell’ONU sono state adottate le stesse misure italiane e che il Sudamerica, da dove proviene Bachelet che è anche medica, è un continente attualmente flagellato dal Coronavirus. La Cunial fa sapere che le interrogazioni parlamentari da lei fatte e riportate nella lettera “non sono frutto di una attività cospiratrice” e aggiunge che non c’è da parte sua “nessun complottismo”.

Con questi Dpcm sono stati sospesi diritti costituzionali fondamentali quali il diritto di muoversi e viaggiare, di lavorare, di iniziativa economica, il diritto a una vita familiare completa e soddisfacente, all’istruzione pubblica e gratuita, alla casa, il diritto alla solidarietà, attiva e passiva, il diritto alla riservatezza, il diritto di riunirsi liberamente tra cittadini e infine lo stesso diritto alla salute fisica e psichica.

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Siamo consapevoli che l’ONU non sia la sede dove far valere queste rivendicazioni prettamente nazionali, ma riteniamo che debba esserne messa al corrente, soprattutto in quanto l’OMS, che ha gestito a livello internazionale la pandemia dettando le principali linee guida anche al nostro Governo, è una organizzazione dell’ONU. Un’organizzazione che ad oggi presenta un evidente conflitto d’interesse, di cui abbiamo chiesto più volte conto in Aula, anche tramite diverse interrogazioni. È bene sottolineare che tutte le interrogazioni parlamentari riportate nella lettera, non sono frutto di una attività cospiratrice.

In attesa di scoprire se anche queste lettere, così come le centinaia di altre mandate da chi usa gli stessi argomenti ma almeno non ha un succulento stipendio pagato dal popolo italiano, finiscano come tutte le altre nel cestino della carta straccia, la Cunial era stata multata perché beccata a violare le regole della quarantena sulla via del Mare a Roma: all’epoca, ha raccontato Repubblica, l’onorevole ha tentato di convincere la pattuglia di servizio che il giorno di Pasquetta stesse andando al mare per lavoro. Specificando la commissione di cui fa parte, la XIII, Agricoltura – e prima ancora l’VIII Ambiente, territorio e lavori pubblici.

Agli agenti della polizia locale è comunque sembrata una scusa, anche alla luce del fatto che ieri il Parlamento era chiuso. E così nei suoi confronti è scattata la sanzione da 248 euro prevista dal decreto. In prima battuta pare avesse detto di voler raggiungere il mare, poi si è subito corretta spiegando di doverlo fare per motivi istituzionali, essendo parlamentare in carica.

Ora sarà interessante scoprire se Cunial ha pagato la multa o ha fatto obiezione di coscienza. Nel frattempo la vera sperimentazione di uno dei candidati vaccini per il Coronavirus ha luogo, a differenza di quello che afferma l’informatissima deputata pagata con i nostri soldi, come direbbe Grillo, in Sudafrica e in Brasile. Mentre in Italia la situazione è disperata, ma non seria.

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