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Salvini e la balla del taglio delle tasse che aiuta i poveri

Giovanni Drogo 26/06/2019

Ieri sera il ministro dell’Interno ha detto che anche se l’Europa non vuole lui andrà avanti con la proposta di abbassare le tasse perché la priorità è quella di aiutare i 5 milioni di poveri italiani. Che però non pagano le tasse e che invece sarebbero quelli maggiormente colpiti da un aumento dell’Iva al 25,2%

Ieri sera a Carta Bianca il ministro dell’Interno Matteo Salvini è tornato a raccontare alcune delle sue favole preferite. La prima è quella dell’Europa che ci vuole tutti morti di fame perché ci nega i soldi per comprarci da mangiare. La seconda è quella della Flat Tax che aiuta i poveri e quelli che hanno bisogno. Naturalmente si tratta di due balle.

Salvini e l’Europa che ci vuole far morire di fame

Partiamo con la storia della UE che ci impedirebbe di usare i nostri soldi come vogliamo. Salvini ha prima detto che lui non vuole chiedere più soldi (ma non è che la Commissione ci dà la paghetta) ma solo di poter usare quelli che noi versiamo al bilancio comunitario. Il che è un po’ come pretendere di entrare in piscina senza pagare l’abbonamento solo perché noi il mese precedente abbiamo pagato l’abbonamento ma siamo andati poche volte a nuotare.

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C’è poi la questione della procedura d’infrazione per debito eccessivo. Le regole comunitarie per Salvini non sono poi così importanti di fronte a quella che considera una vera e propria emergenza: «Se mio figlio ha fame e mi chiede “papà mi dai quel panino” e l’Europa mi dice “non puoi dare il panino a tuo figlio”. Secondo lei cosa faccio? Do il panino a mio figlio o rispetto quelle regole che mi dicono che mio figlio deve morire di fame?». Il vicepremier semplifica molto, e soprattutto mistifica, la situazione. Usando la stessa metafora di Salvini la versione corretta sarebbe più o meno così: “se mio figlio vuole mangiare solo Nutella e il medico mi dice che gli fa male io gliela do lo stesso perché sono un bravo papà. Le verdure? Fanno male”. In questa situazione Salvini non ha ancora detto dove troverà i 10 o 15 miliardi di euro necessari per la sua riforma fiscale. Qualche giorno fa il viceministro Garavaglia ha detto che le coperture ci sono ma che non le può direaltrimenti Di Maio ce le ruba“.

Perché la Flat Tax non aiuta i poveri

Il punto è che lo Stato italiano non sta chiedendo di poter fare più deficit per dare da mangiare agli italiani ma per abbassare le tasse. Salvini qui non si sta certo rivolgendo all’Europa o alla Commissione ma agli italiani. Il suo problema è quello di far passare un taglio delle tasse per i redditi più alti come se fosse un favore e un aiuto ai ceti meno abbienti o addirittura ai poveri. Ed in fatti Salvini dichiara con orgoglio dopo la tirata del ministro-papà che «non ho il minimo dubbio con 5 milioni di italiani al di sotto della soglia di povertà che abbassare le tasse e aiutare chi ha bisogno sia una priorità e quindi lo faremo».

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Ma davvero abbassare le tasse aiuterà chi vive sotto la soglia di povertà? La risposta è no. Perché quei 5 milioni di persone che vivono in povertà assoluta non pagano le tasse. L’Istat stima che siano oltre 1,8 milioni le famiglie in condizioni di povertà assoluta per un numero complessivo di 5 milioni di individui. Le famiglie in condizioni di povertà relativa nel 2018 sono poco più di 3 milioni, vale a dire quasi 9 milioni di persone. Inoltre già oggi (così come negli anni passati) anche per chi percepisce un minimo di reddito esiste la cosiddetta no tax area. Fino agli ottomila euro l’anno il contribuente non è infatti tenuto al pagamento dell’IRPEF. I dati del MEF dicono che quasi 13 milioni nel 2017 non hanno versato un euro di Irpef mentre oltre 10,5 milioni di soggetti hanno un’imposta netta pari a zero. Contrariamente a quanto dice Salvini quindi l’abbassamento delle tasse non sarà di alcun aiuto per coloro che sono poveri o che guadagnano meno di 8mila euro l’anno, per il semplice motivo che costoro non pagano già le tasse. Di fatto il ministro dell’Interno sta cercando di far passare una misura che aiuta i più ricchi come se fosse un regalo ed un aiuto ai più poveri. 

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Sull’abbassamento delle tasse poi Salvini fornisce pochi dettagli. Ad esempio non dice con quali soldi lo vorrebbe fare, c’è chi dice che il Governo potrebbe utilizzare i dieci miliardi che servono per erogare il bonus IRPEF degli 80 euro. Anche qui si toglie una misura che dà una mano ai redditi più bassi (quelli tra gli 8mila e i 25mila euro l’anno) per aiutare quelli più alti (ovvero quelli fino a 55mila euro l’anno). Secondo il Forum Famiglie con la tassa piatta le famiglie perderebbero detrazioni importanti, ovvero finirebbero per pagare più tasse. Allo stesso modo Salvini, che racconta di voler aiutare i più poveri, sembra aver completamente dimenticato che mentre pensa al “panino” della Flat Tax che vuole dare a suo figlio ci sono anche da trovare i 23 miliardi per evitare di far aumentare l’Iva al 25,2% nel 2020. Un governo che volesse aiutare davvero i più poveri concentrerebbe tutti i suoi sforzi sullo scongiurare l’aumento di una tassa che pesa  di più nelle tasche di chi guadagna meno.

Leggi sull’argomento: Come Di Maio cerca di fare la TAV all’insaputa del M5S

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