Perché Salvini non ci porta le prove che Sea Watch è in combutta con gli scafisti?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-06-12

Il ministro dell’Interno torna all’attacco della Ong tedesca dicendo che è una “nave pirata” e che esistono rapporti con gli scafisti che alcuni procuratori non vogliono indagare. Ma dimentica due cose: le inchieste sulle Ong sono state quasi tutte archiviate (quindi non c’è alcuna violazione della legge) e che di recente la Marina Militare ha compiuto un salvataggio analogo a quello di oggi, in acque SAR libiche, con il plauso del ministro

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«È evidente il collegamento tra scafisti e alcune Ong. Probabilmente solo qualche procuratore non se ne accorge, ma il resto del mondo sì». Matteo Salvini torna ad accusare le Ong di legami con gli scafisti. Il pretesto è il nuovo salvataggio da parte di Sea Watch di 52 persone a bordo di un gommone. L’operazione di soccorso è avvenuta a 47 miglia dalle coste libiche, al di fuori quindi delle acque territoriali e all’interno della cosiddetta zona SAR della Libia.

Se la Sea Watch è una nave pirata la Cigala Fugosi della Marina che cosa è?

Una zona SAR dove in più di un’occasione (ad esempio quando intervenne la Marina Militare) i libici hanno dimostrato di non saper essere in grado di farsi carico delle operazioni di soccorso. Tant’è che ci sono prove che il coordinamento avvenga ad esempio dal ponte di comando di una nave della Marina Militare ormeggiata nel porto di Tripoli. La SAR libica – anche in virtù dei noti problemi di stabilità interna del paese – è una vera e propria farsa. Nel concreto non è chiaro come mai per il ministro il soccorso operato da Nave Cigala Fugosi della MM (avvenuto a 40 miglia dalle coste libiche) non crei alcun problema mentre un’operazione analoga portata a termine da soggetti privati (ma in accordo con le regole del soccorso in mare) invece faccia subito scattare a Salvini il riflesso pavloviano Ong/vicescafisti.

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La dinamica del salvataggio di oggi è riportata in due tweet pubblicati da Sea Watch. Nel primo si riferisce la circostanza dell’operazione di soccorso. Importante l’orario: il salvataggio si è concluso poco prima delle tre del pomeriggio. L’avvistamento del gommone (grazie ad un aereo da ricognizione) invece risale a questa mattina, alle ore 9.53. Sea Watch ci tiene a far sapere di aver rispettato la procedura che prevede di allertare le autorità competenti.

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Nel secondo tweet Sea Watch comunica che «la cosiddetta guardia costiera libica successivamente comunicava di aver assunto il coordinamento del caso». Una volta giunti sulla scena però i migranti erano ancora lì e non si vedeva alcun assetto di soccorso intento a trarre in salvo gli occupanti del gommone. Motivo per cui l’Ong ha provveduto a effettuare il salvataggio. Per Salvini le cose stanno diversamente e la Sea Watch «è una vera e propria nave pirata a cui qualcuno consente di violare ripetutamente la legge». Qualcuno chi? I poteri forti? Kalergi? Se Salvini sa i nomi li faccia.

Ispettore Salvini il caso Ong è tutto tuo!

Ci si chiede come mai un salvataggio portato a termine da un assetto della Marina Militare in condizioni sostanzialmente identiche non abbia destato alcun scalpore né si sia detto che la MM è composta da “pirati” che violano la legge. Ma queste sono questioni a cui sicuramente il ministro dell’Interno saprà rispondere. Molto meno chiara invece è l’affermazione secondo cui tutto il resto del mondo si sia accorto del legame tra Ong e scafisti. Salvini intende per caso l’accolita di buffi sovranari e patridioti che da mesi indaga via Twitter sui crimini delle Ong e che non è riuscita a dimostrare nulla? Non risulta che le indagini di questi super esperti di migrazioni abbiano prodotto una denuncia ma nemmeno un esposto.

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Se Salvini ha invece ulteriori prove può benissimo andare in Procura a consegnarle. Dal momento che in Italia vige il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale sicuramente troverà qualcuno disposto a indagare. Anzi, avrebbe potuto evitare di scappare dal processo per il caso Diciotti e dimostrare nel processo che le cose stanno come dice lui. Il fatto che il ministro si sia nascosto dietro l’immunità lascia più di qualche dubbio sulla reale solidità di una linea difensiva che fino ad oggi si basa su dichiarazioni non corroborate da prove. Perché il ministro dovrebbe sapere bene che le inchieste sulle Ong sono state quasi tutte archiviate non a causa di qualche procuratore “distratto” (che si stia riferendo a Luigi Patronaggio?) ma perché non è stato dimostrato dalle indagini il legame tra Ong e scafisti. Al punto che Luigi Di Maio si è dovuto rimangiare la frase sulle Ong taxi del mare. Ma così come non c’è stata alcuna legge per chiudere i porti le Ong non stanno violando alcuna legge. Salvini sta solo raccontando una realtà in cui è Capitano, eroe, padre della patria. Un po’ come quando rivelò che i migranti irregolari non erano più 600mila. O come quando da Giletti diceva che dalla Sea Watch non sarebbe sceso nessuno. E poi è successo il contrario.

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