I clandestini sono almeno 600mila: lo dice il capo dell’ISTAT voluto da Salvini

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-05-03

L’ISMU diretta dal capo odierno di ISTAT certificò nel 2018 533mila irregolari, con tendenza in aumento. I conti “sbagliati” di Salvini (in realtà erano un plateale tentativo di coglionare l’elettorato)

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Abbiamo già spiegato che 90mila clandestini sono una bufala, che dimostra come Matteo Salvini concepisca la politica come un’attività di continuo coglionamento degli aventi diritto al voto. Ma c’è di più. Perché a smentire il ministro dell’Interno che quando era in campagna elettorale dava dei numeri e adesso che è al Viminale ha cominciato a darne altri c’è anche Gian Carlo Blangiardo, un tecnico dalla reputazione così robusta da indurre Salvini a volerlo alla guida dell’Istat.

I clandestini sono 600mila: lo dice il capo dell’ISTAT voluto da Salvini

Goffredo Buccini sul Corriere della Sera spiega oggi che il calcolo di Salvini sui 90mila viene da 478mila sbarcati meno i 268mila che hanno raggiunto altri paesi UE e meno i 120mila che sono oggi in accoglienza, il tutto dal 2015. Come abbiamo già sottolineato, si tratta di una sciocchezza sesquipedale perché Salvini identifica i clandestini con gli sbarcati, mentre, come sanno tutti quelli dotati di un minimo di senno, non sono certo gli sbarchi l’unico modo per entrare in Italia (ad esempio ci sono i permessi di soggiorno scaduti.

Il calcolo del Viminale rappresenta un chiaro tentativo di coglionamento e stupisce che ci sia chi lo fa nei comunicati ufficiali senza arrossire. In più, nessuno spiega perché si dovrebbe partire dal 2015 e non dal 2011, quando inizia la fase più recente delle grandi migrazioni. O meglio, il motivo c’è: farsi venire i calcoli un po’ come quando alle scuole elementari si provava a cambiare i dati dei problemi di matematica.

In più precisa ancora il Corriere, persino assumendo che gli altri Paesi Ue ci comunichino che ben 300mila nostri movimenti secondari sono arrivati da loro in questi 4 anni (Salvini ne dichiara un po’ meno), il sistema Eurodac va preso con le molle: non potendo essere detenuto, il migrante irregolare viene segnalato, gli si rilevano le impronte e poi lo si rimanda in giro, è impossibile stabilire quante volte venga ricontato negli anni.

Perfino da tre confronti l’errore appare chiaro: è plausibile avere ottomila irregolari nel piccolo centro di Genova e solo 90 mila in tutta Italia? È verosimile avere, come accertato da uno studio di Welforum, 70-80mila badanti senza permesso di soggiorno e avere in tutto appena 90mila irregolari (non certo badanti)? È sensato immaginare che gli irregolari solo da noi siano l’1,5 per cento dei regolari (90 mila su 6 milioni) mentre in tutta Europa la percentuale è del 10 per cento e, secondo l’Oim, del 15 in tutto il mondo?

La smentita di Blangiardo

Ma la chicca è la smentita di Blangiardo. Una delle fonti più attendibili in materia è la fondazione Ismu. Quando nel 2018 presentò il suo XXIV rapporto sulle migrazioni, il responsabile della demografia era proprio lui.

In quel rapporto, Ismu certificò 533 mila irregolari, con tendenza in aumento: «La crescita è iniziata nel 2013, quando si sono esauriti gli effetti dell’ultima sanatoria, varata da Monti l’anno prima». Il suo metodo induttivo è quello dei sondaggi nei centri di raccolta degli stranieri in tutta Italia: chiese, moschee, mense (come quelle Caritas,appunto); si contano i «sommersi» e poi si applicano al quadro generale; il metodo si è sempre rivelato assai attendibile in occasione di ogni sanatoria (il momento in cui almeno una buona parte del sommerso emerge).

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