Attualità
Salvini pensa di liquidare il legame tra Luca Traini e Brenton Tarrant con un tweet?
Giovanni Drogo 15/03/2019
Oggi Salvini ci ha messo parecchie ore per trovare le parole per condannare l’attentato di Christchurch, facendo bene attenzione a non definirlo attentato terroristico, a non dire che l’attentatore è un suprematista bianco fascista ispirato da Traini e riuscendo a dare la colpa ai buonisti. Geniale no?
Pur essendo il ministro dell’Interno Matteo Salvini non manca mai di gettare lo sguardo su cosa succede oltre confine. Una volta magari è per denunciare la comparsa di una scritta a pennarello su un muro con scritto “fuck Salvini” a Bruxelles. Un’altra volta invece è per attaccare le “femministe” colpevoli di tacere sulla condanna del tribunale iraniano contro contro Nasrin Sotoudeh, l’avvocato che si batti per i diritti delle donne.
Quando Salvini pretende subito i commenti di buonisti e femministi
In quell’occasione ad esempio Salvini ha scritto «Condannata a 38 anni e 148 frustate. Questo è Medioevo. Attendiamo il commento delle “femministe” di casa nostra…». Lo scriveva naturalmente per stuzzicare le femministe buoniste e invitarle ad esporsi e andare “contro l’Islam”. Perché naturalmente è noto che i buonisti di casa nostra difendono sempre l’Islam ed essendo quella iraniana una repubblica islamica nella logica sovranista del leader leghista non era possibile difendere i diritti di una donna e criticare l’Islam. Perché il corollario è che la pena imposta a quell’avvocato (38 anni di galera e 148 frustate) sono la conseguenza dell’essere musulmani e quindi viene stabilita così un’equivalenza tra Iran e Islam così come di solito si riduce ogni attentato dell’ISIS alla religione islamica.
In altre occasioni passate quando ci sono stati attentati Salvini ha addirittura colto l’occasione per farsi un tour della paura e mostrarci ad esempio Bruxelles sotto assedio. Oggi invece Salvini è stato a lungo zitto preferendo ignorare sui social le 45 persone barbaramente uccise durante un attentato in Nuova Zelanda.
Preferisce invece parlare delle querele ricevute da un centro sociale o sottolineare come la manifestazione sulla “difesa del pianeta” (si veda cosa ne pensa il senatore Bagnai a proposito) in una manifestazione di “odio contro la Lega” perché qualche manifestante ha urlato qualche slogan. Eppure quando si era trattato di altri attentati altrettanto sanguinari Salvini (non ancora ministro) non si era certo perso d’animo e aveva invocato controlli a tappeto ed espulsioni contro i terroristi islamici.
Perché Salvini se la prende con chi dice che è colpa sua?
A volte Salvini era arrivato a perdere la sua naturale compostezza gridando sui social cose come «Preghiere, minuti di silenzio e gessetti colorati non bastano più! Schiacciare questi vermi, senza pietà». Il tutto senza perdere l’occasione di attaccare i “buonisti” dei gessetti colorati, evidentemente corresponsabili del dilagare della violenza terrorista nel Vecchio Continente visto che tutti sanno che i gessetti non fermano le pallottole o i furgoni lanciati sulla folla.
Oggi invece Salvini ci ha messo parecchie ore prima di dire qualcosa delle 45 persone morte a Christchurch. Salvini intorno alle 13:30 se ne è uscito con post e un tweet dove si legge «condanna e disprezzo assoluti per gli infami assassini, preghiere per le vittime innocenti, compassione per quelli che “è sempre colpa di Salvini”». Nessun invito a schiacciare questi vermi, senza pietà forse perché stavolta i vermi sono dei sovranisti e le vittime dei musulmani. Ma è musulmana anche l’avvocato Nasrin Sotoudeh. Allora che succede?
Ci permettiamo di fornire un paio di indizi. Uno è che l’attentatore, Brenton Tarrant, che si definisce un partigiano né di destra né di sinistra ma ispirato dalle gesta di Oswald Mosley (il fondatore del British Union of Fascists ispiratosi a Mussolini) ha scritto nel suo manifesto di essersi ispirato alle gesta di alcuni patrioti che si oppongono al genocidio etnico e culturale e alla sostituzione etnica per mezzo degli immigrati come Luca Traini.
Traini, oltre che essere l’attentatore di Macerata era anche un candidato della Lega Nord. Ed è per questo che Salvini fa il passivo-aggressivo e esprime “compassione” (che solo un modo per mandare baccioni e abbraccioni ai rosiconi) per quelli che “è sempre colpa di Salvini”. Il nome di Traini, sul quale in Italia si è fatto di tutto per minimizzare il fatto che fosse un terrorista razzista e neofascista, si trova anche su uno dei caricatori usati durante l’attentato. Tarrant, l’autore della strage di Christchurch, nel suo manifesto si definisce “Ethno-nationalist Eco-fascist” e parla a lungo del problema dell’invasione da parte degli immigrati, spiega che lo Ius Soli è solo un altro strumento per far perdere l’identità ai popoli europei ed afferma che le ONG fanno parte di questo grande piano perché traghettano gli immigrati in Europa favorendo l’invasione.
È per questo che Salvini mette le mani avanti contro quelli che magari diranno che “è colpa sua” o lo indicheranno come mandante morale. Ma non è colpa di Salvini e Salvini non è il mandante morale. E nessuno l’ha detto. Salvini fa così per cambiare argomento e presentarsi come vittima, come ha fatto qualche minuto prima con il post sul climate strike diventato nella narrazione leghista un corteo “contro la Lega” di “odiatori di Salvini”. Certo, la tentazione di fare come fanno loro quando ad uccidere è un terrorista di fede musulmana – ovvero di pretendere le scuse e le dissociazioni ufficiali – è forte. Ma non lo faremo.
Ci limitiamo a sottolineare come sia Traini che Tarrant siano figli dello stesso humus culturale xenofobo. Un terreno fertile sul quale, con argomenti non dissimili, con le stesse parole d’ordine ma fortunatamente con metodi perfettamente democratici, Salvini e la Lega hanno costruito le loro fortune elettorali. Non è un caso che il giorno della condanna di Traini Salvini abbia scelto di condannare l’attentatore di Macerata con queste parole: «Chiunque spari e chiunque ammazzi ha nella galera la sua unica residenza, però, l’immigrazione fuori controllo, come denunciato dalla Lega da troppi anni, porta allo scontro sociale».
Just incredible: As 49 Muslim worshippers lay dead in New Zealand, a sitting Australian senator blames “the immigration program which allowed Muslim fanatics to migrate to New Zealand”. pic.twitter.com/13w7aAK8IR
— Jim Sciutto (@jimsciutto) March 15, 2019
Una strana forma di cerchiobottismo che finisce per addossare agli immigrati e alle vittime le colpe delle azioni di Traini. Lo stesso genere di argomentazione utilizzata oggi dal senatore australiano Fraser Anning che pur condannando l’attacco ha detto che era causato da un aumento della presenza musulmana e che “i musulmani oggi sono le vittime, ma generalmente sono i colpevoli”. Con buona pace di chi dice che il razzismo non esiste, né in Italia né altrove e si trova a parlare degli episodi di razzismo nei confronti dei bianchi e degli italiani. Anche questo un altro argomento forte del suprematismo bianco. Che coincidenza.
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