People Mover: piccola storia del Brucomela della Giunta Raggi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-06-08

I cittadini che hanno partecipato al PUMS hanno votato per il prolungamento della Metro B1. Il MoVimento 5 Stelle, da sempre alfiere della democrazia diretta, ha deciso che invece si farà una grandiosa funicolare – prontamente ribattezzata Brucomela – perché le metropolitane non servono e non sono ecologiche. Del People Mover però manca il progetto e si sa già che sarà più lento e porterà meno passeggeri, per la gioia dei pendolari

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Il governo del cambiamento guidato dall’avvocato del popolo Giuseppe Conte ha una marcia in più rispetto ai banali governo della Seconda Repubblica. È Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta. Come tutti sanno il MoVimento 5 Stelle ha il pallino per la democrazia diretta, sia questa quella di Rousseau e delle sue falle informatiche o quella in cui Conte chiede a Di Maio se può dire o non dire una certa cosa nel suo discorso. Chissà quindi che il nuovo governo prenda in mano (o quantomeno in considerazione) la spinosa questione della democrazia diretta alla romana messa in scena dalla giunta guidata da Virginia Raggi.

Il People Mover che piace al M5S ma non serve ai cittadini

Prendiamo ad esempio il caso della ritirata strategica dell’assessora alla mobilità Linda Meleo che ha disdetto la sua partecipazione ad un incontro con i cittadini e i comitati del III Municipio per parlare del People Mover. È probabilmente solo una coincidenza che l’assemblea sul People Mover sia saltata proprio mentre i cittadini della zona sono sul piede di guerra per la decisione dell’amministrazione di puntare sul People Mover e non sul prolungamento della metropolitana B1 alla Bufalotta. Così come è sicuramente un’altra coincidenza il fatto che domenica 10 giugno i cittadini del III Municipio saranno chiamati ad eleggere il nuovo consiglio e il nuovo presidente dopo la rovinosa caduta della pentastellata – e fedelissima di Roberta Lombardi – Roberta Capoccioni.

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Anche senza il fondamentale e decisivo apporto dell’assessora Meleo però la candidata Capoccioni ha deciso lo stesso di affrontare la cittadinanza per illustrare il sistema ettometrico a fune tra Jonio e Bufalotta (non la famosa funivia) che nelle intenzioni della giunta capitolina (e di conseguenza dell’eventuale giunta municipale) dovrebbe essere realizzata al posto del prolungamento della linea B1 della Metro. Il People Mover, in parole povere. Il Comitato Metro X Roma e Salviamo la Metro C erano presenti all’incontro e raccontano di scene molto divertenti, come quella della Capoccioni che – in ossequio al principio della trasparenza –  toglie letteralmente di mano dai membri de comitati le tavole dell’ipotesi progetto.

 

I comitati denunciano come il People Mover, simpaticamente soprannominato Brucomela, sia più lento non solo rispetto alla Metro (che percorrerebbe il tratto Jonio e Bufalotta in 6 minuti) che rispetto all’autobus (13-15 minuti, senza la corsia preferenziale). Il Brucomela ha invece tempo di percorrenza di circa 15-17 minuti. Per fare un ultimo paragone per percorrere lo stesso tragitto in automobile si impiegano tra i 12 e i 22 minuti. Altro aspetto curioso: secondo il “progetto” illustrato ieri il People Mover non passerebbe per il centro commerciale di Porte di Roma, che è sicuramente uno dei punti di interesse sul versante della viabilità dell’area.

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Il tracciato del People Mover

Altra nota dolente: per realizzare i circa quattro chilometri di funicolare sarà necessario scavare gallerie e costruire stazioni sotterranee e viadotti. Proprio come per l’ipotesi di prolungamento della la Metro B1. Che però ha il vantaggio di poter trasportare più persone in minor tempo (il che è il nocciolo della questione del trasporto pubblico locale). Senza contare che il Brucomela rappresenterebbe quella che in gergo tecnico si chiama “rottura di carico” ovvero la necessità per il pendolare di dover cambiare più mezzi per arrivare a destinazione.

L’ennesimo tradimento della democrazia diretta

Fin qui le decisioni dell’Amministrazione Comunale – che si sa non è mai stata troppo favorevole alla Metro – e le obiezioni tecniche di comitati e cittadini. Non è però questo il vero problema emerso ieri. Qualche tempo fa il Comune ha lanciato il portale online del PUMS, il Piano Urbano Mobilità Sostenibile, dove tutti i cittadini potevano avanzare proposte per migliorare la viabilità cittadina. Sul sito del Comune si legge che «le proposte che avranno raggiunto il maggior numero di preferenze saranno prese in considerazione dall’Amministrazione, approfondite da un gruppo di lavoro dedicato, e potranno diventare parte integrante del Pums». Cosa significa questo? Nulla, perché già in un’analoga consultazione Roma Servizi per la Mobilità aveva ribadito che “le proposte non erano vincolanti per l’Amministrazione”.

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Ora è sufficiente farsi un giro sul sito del PUMS per vedere che la proposta di prolungamento della Metro B1 è la quinta più votata (e ai primi dieci posti sei riguardano prolungamenti o estensioni delle linee della metropolitana). Stando alle preferenze espresse dai cittadini che hanno partecipato al PUMS i romani vogliono più metropolitane (e piste ciclabili). Secondo la Capoccioni invece il PUMS serve solo a far capire all’Amministrazione che i cittadini hanno necessità di un collegamento tra Jonio e Porta di Roma.

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Fonte

Il che non è vero perché chi si è espresso ha chiesto la Metro. Il MoVimento 5 Stelle dovrebbe quindi decidere: la democrazia diretta è utile e quindi si ascoltano le istanze dei cittadini, oppure non serve a nulla se non a fare un po’ di propaganda a basso costo.

 

A complicare la situazione c’è infine il fatto che lo sfidante della Capoccioni per la poltrona di minisindaco del III Municipio è Giovanni Caudo, ex assessore all’urbanistica nella giunta di Ignazio Marino. Proprio Caudo nei giorni scorsi ha detto che il prolungamento della Metro B1 si farà senza se e senza ma. Nel programma elettorale dello sfidante di centrosinistra è scritto chiaro e tondo “no al mimimetro a fune proposto dalla sindaca Raggi”. A quanto pare Caudo rispetta la democrazia diretta, il MoVimento 5 Stelle no.

 

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