Le fantastiche previsioni di Luca “Divino Otelma” Morisi sul governo giallorosso

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-04

Da settimane Morisi “prevede” che gli elettori grillini sarebbero stati contro un accordo con il PD. Ieri, visto che il voto su Rousseau ha sancito che quell’accordo si può fare Morisi ha fatto un’altra previsione: sarà il suicidio del M5S. Ma non è che il megafono di Salvini vuole scalzare Piero Fassino dal ruolo di veggente ufficiale della politica italiana?

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«Come previsto, i grillini si sono suicidati vendendosi l’anima per qualche poltrona, facendo il governo col.. PD!!!». Sono due settimane che Luca Morisi, il social megafono rotto di Matteo Salviniprevede tragedie in campo pentastellato. E ieri finalmente si è preso la sua soddisfazione. Con tempismo incredibile lo ha fatto ieri, dopo che sono stati resi noti i risultati della consultazione su Rousseau.

Luca Morisi parla del suicidio del M5S per non dover parlare di quello della Lega

Per Morisi il via libera degli attivisti al Conte-bis con il Partito Democratico equivale ad un suicidio. Chissà a cosa equivaleva il voto su Rousseau che ha salvato Salvini (e la sua poltrona, perché da contratto avrebbe dovuto dimettersi) dal processo sul caso Diciotti. Eppure in quel caso nessuno nella Lega pare si sia lamentato del fatto che il M5S aveva abdicato ad uno dei suoi principi più importanti per salvare il Governo (ed annesse poltrone). Nemmeno quel Matteo Salvini che oggi scopre che Rousseau non è democratico (o almeno non quanto chi pensa che si possa tornare a votare quando lo decide lui).

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Si potrebbe ricordare ad esempio che quando si trattò di votare sull’autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno la base del M5S si spaccò letteralmente: 59,05% votò per il no al processo a Salvini, il 40,95% per il sì. Ieri i sì sono stati il 79,3% e i no il 20,7%. Se questo sarà un suicidio politico non è possibile dirlo. Già però far notare a Morisi come senatori sicuramente intransigenti e con la schiena dritta come Gianluigi Paragone abbiano già abbandonato i loro propositi di dimissioni potrebbe essere sufficiente.

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Ma perché togliersi il piacere di rileggere quello che ha scritto Morisi in questi ultimi giorni? Ad esempio il due settembre scriveva che gli elettori del M5S “li stanno letteralmente massacrando di insulti su tutti i social e su tutti i siti”. Segnale inequivocabile che nemmeno la “base” voleva l’alleanza con il PD. Eppure poi le cose sono andate diversamente. In un’altra occasione si beava delle “migliaia di commenti di insulto e disgusto con cui gli italiani stanno bersagliando le pagine grillin-piddine”. E il 29 agosto un’altra profezia del nostro «le presunte “difficoltà” di oggi saranno del tutto temporanee».

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L’intento era chiaro: mostrare che il Popolo voleva il voto, voleva Salvini. Ma i commenti su Facebook non sono la rappresentazione esatta del Paese, Morisi se lo è dimenticato? Meglio parlare del M5S che si suicida, perché dell’abile mossa con cui Salvini l’ha messo in quel posto alla Lega è ancora presto per discuterne apertamente.

Quando Morisi pronosticava un 100% di contrari all’accordo M5S-PD

Perché Morisi, quello che si esaltava per lo STRATOSFERICO discorso di Salvini in Senato e che ha passato gli ultimi quindici giorni a condividere fotomontaggi e memotti di bassa qualità ha anche un’altra particolarità: è un veggente. Non solo: ha impostato la strategia comunicativa della Lega sul fatto che le pagine sociale del M5S siano state “letteralmente SEPOLTE da commenti durissimi e insulti irripetibili” (mica come la diretta di Salvini di ieri eh).

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Morisi evidentemente è talmente abituato alla sua Bestia da pensare che anche agli altri partiti interessi. Oppure è così ingenuo da credere che Rousseau avrebbe in qualche modo ribaltato la situazione. Ma non sono i leghisti quelli che denunciano “i giochini di palazzo” e che hanno fatto cadere il Governo per quel motivo? Pensano forse che i poteri forti non siano in grado di affrontare una votazione online?

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Sono stati giorni intensi di lavoro quelli di Morisi, gli ultimi dal Viminale pagati da noi, visto che ora quando Conte otterrà la fiducia se ne dovrà andare a casa. Giorni spesi a stuzzicare gli elettori grillini sull’alleanza con il Partito Democratico. Il tutto mentre i vari Salvini e Romeo continuavano ad offrire poltrone ai pentastellati in cambio non di un ritorno alle urne ma di una riedizione dell’alleanza gialloverde senza Giuseppe Conte.

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Addirittura Morisi aveva detto che tra i pentastellati  c’era un «100% o quasi di contrari all’alleanza con Renzi e il PD». Si è visto quanti effettivamente sono stati. E buona notte all’amico Luca che non è riuscito a dare lo spin alla narrazione alternativa, quella del Salvini vincente che combatte contro i poltronari e i poteri forti. E si è dovuto accontentare di stuzzicare M5S e PD sui loro trascorsi. Che il buon Morisi abbia perso il polso della realtà?

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Forse lisciare troppo a lungo il pelo alla Bestia porta ad assuefazione e fa confondere le piazze piene e i tendoni stracolmi delle feste della Lega con il Paese reale, quello dove Salvini è in picchiata nei sondaggi (ma anche questi contano poco) e ormai sembra aver definitivamente perso l’occasione per diventare Presidente del Consiglio. La politica non si fa con i like o con le reaction su Facebook. Ma nessuno deve dire che Morisi è un perdente: vi ricordate di quella volta che ha vinto un sondaggio online e “il Capitano ha asfaltato Conte”? Ecco. Uno a uno e palla al centro, dell’emiciclo non della piazza.

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