Luca Morisi e l’esperimento della foto di Salvini con il mitra

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-04-23

Il social media manager di Salvini ha condotto un esperimento per comprendere fino a che punto spingere la comunicazione del Capitano “nella prospettiva di un futuro superamento della Costituzione repubblicana”, scrive oggi Saviano. Ma forse c’è qualcosa che non va

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Luca Morisi è il nuovo problema di Matteo Salvini. Il social media manager del Capitano ha dimostrato con la foto del mitra di non avere ancora abbastanza chiaro quale sia la sua funzione istituzionale e quella del suo assistito, visto che l’ha pubblicata dopo la notizia dell’inchiesta della Direzione Investigativa Antimafia sui trentamila euro che avrebbe preso Armando Siri dal re dell’eolico Paolo Arata e sul figlio Federico alla corte di Giorgetti a Palazzo Chigi.

Il codice Morisi

L’intenzione del Casaleggio di Salvini è la solita, collaudata in anni e anni di bugie dei politici: far credere che le indagini della magistratura siano più o meno un complotto politico nei confronti del Salvatore dell’Italia. Una strategia già sentita, diciamo, dall’inizio del secolo, e che potrebbe avere successo verso quel pubblico già ampiamento rincoglionito dalle baggianate di Berlusconi. Ma che dimostra anche di che pasta (tecnica, culturale) sia fatto il nuovo “genio” dei social network che ha preso il posto della Casaleggio nell’immaginario collettivo.

luca morisi mitra salvini

E se la Casaleggio senza Grillo si era dimostrata una società che aveva la creatività per partorire al massimo Tzé Tzé e La Fucina, Morisi senza navi di naufraghi non ci fa una figura migliore. Luca Morisi fa attualmente parte dello staff del ministro dell’Interno al Viminale: è incasellato come “consigliere strategico” con un compenso di 65.000 euro l’anno. Il suo socio Andrea Paganella è capo della segreteria particolare e ha uno stipendio più alto: 85.979 euro. I due sono doppiamente retribuiti per il lavoro che svolgono per Salvini: oltre agli stipendi del ministero, c’è il contratto da 170.000 euro l’anno che la loro società – Sistema Intranet srl – ha stipulato con la Lega.

Gli esperimenti di Morisi con il mitra

Secondo il Corriere della Sera  grazie a Morisi, architetto de «La Bestia», (così è stata ribattezzata la macchina per la propaganda online), la Lega ha più che raddoppiato i consensi: dal 17,4% incassato alle Politiche al 36,9% secondo l’ultimo sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere. Analizzando i contenuti su Facebook, Twitter e Instagram, le parole chiave cavalcate verso questo successo sono: «Italia, sicurezza, immigrazione, clandestini», oltre alla battaglia contro la Ue. Roberto Saviano su Repubblica dice che Morisi con quella foto ha condotto un esperimento riuscito:

Il giorno di Pasqua, utilizzando – con l’agghiacciante amoralità che lo identifica – le centinaia di vittime dell’odio religioso in Sri Lanka, Luca Morisi ha condotto un esperimento per comprendere fino a che punto spingere la comunicazione di Matteo Salvini nella prospettiva di un futuro superamento della Costituzione repubblicana.

Già, la Costituzione. Chissà quanto durerà ancora la Costituzione nell’era di Facebook e della sua irresponsabilità. Chissà quanto inconsapevole. Ma, in fin dei conti, dobbiamo essere per certi versi grati a Luca Morisi: oggi conosciamo meglio i volti, le parole e le azioni di chi vuole spingerci di nuovo nel buco nero della Storia. Non vi daremo tregua e fino a che avremo fiato in gola denunceremo i vostri intenti criminali. Dovrete ucciderci per farci tacere.

46 anni, originario di Mantova, laurea in Filosofia con il massimo dei voti, poi un dottorato e fino a quattro anni fa professore a contratto all’università di Verona (corso di Laboratorio di informatica filosofica), con il socio Andrea Paganella (insieme fondarono la “Sistema Intranet srl”), Morisi è stato messo sotto contratto dal Viminale, mentre in passato la società fu beneficiata da richieste di consulenza di Asl lombarde, come raccontato da Report.

Morisi e il suo fake 

Memorabile è stata la battaglia con il suo fake.C’è un FAKE (rigorosamente tutto maiuscolo) dedicato a lui? «Va bene, provvederemo», scriveva minaccioso qualche tempo fa. Un paio di giorni dopo Morisi è più esplicito: «dovrò denunciarti, caro account FAKE», scrive rivolto a M0nisi.

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Come prevedibile Morisi è caduto nella trappola del troll che lo imita e da giorni si aggira su Twitter a caccia dei post del finto Morisi per spiegare agli utenti che stanno conversando con un FAKE. Anche quando M0nisi si limita a ripetere la vulgata salviniana. Eccolo qui impegnato a spiegare a Chef Rubio (che si rivolge al vero Salvini) che l’accoglienza a dei cittadini di Bari  è stata “molto calorosa”. Il che è esattamente quello che ha scritto Morisi su Twitter postando i video della visita di Salvini al quartiere Libertà.

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La cosa davvero divertente è che a cascare nel trucco degli account parodia non sono i simpatizzanti della Lega ma quelli degli altri partiti. Insomma l’account fake non induce in errore i leghisti ma i loro avversari. Ecco qui Morisi che spiega ad utente l’esistenza di un FAKE. Morisi sembra essere particolarmente infastidito da questi FAKE mentre non dimostra alcun interesse per pagine parodia – come Noi che amiamo il Capitano Matteo – i cui contenuti in molte occasioni vengono condivisi in maniera non ironica anche da simpatizzanti leghisti.

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Perfino Rita Pavone si è accorta che @matteosalvimimi è un “sito fake”.

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Morisi però non gradisce la parodia. In un altro scambio di tweet un utente fa sapere di aver segnalato il falso account twitter di Salvini. Subito M0nisi interviene a difesa dell’account parodia rivelando che “Twitter è controllato dal PD” e spiegando che è stato lui stesso a segnalare l’account FAKE.

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Morisi, spazientito, interviene e si rivolge al suo FAKE dicendogli «te ne pentirai presto». Don’t feed the troll, dice invece la legge dell’Internet. Ma l’esperto non lo sa.

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