Le balle di Borgonzoni su plastic tax, assessorato al turismo e legge sul carnevale

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-01-09

La candidata leghista sorride, incontra gli imprenditori (ma ai comizi con gli elettori ci va Salvini da solo), fa foto con caffè, cornetti e bomboloni. E ribadisce di essere una che studia e si impegna, mica come certi professoroni. Le sue ultime sue uscite però dimostrano che non studia abbastanza

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«A volte un sorriso vale più di mille parole» scriveva qualche giorno fa la sorridentissima candidata della Lega per l’Emilia-Romagna Lucia Borgonzoni. E fa bene così, perché non sempre quando parla di quello che vorrebbe fare per l’Emilia-Romagna sembra sapere ciò di cui parla. Era successo quando propose di tenere aperti gli ospedali nel fine settimana oppure quando aveva lasciato intendere che in Veneto Luca Zaia aveva abolito l’addizionale Irpef regionale. Ma ci sono state anche le ecoballe sui rifiuti di Roma e quelle sul “sistema Bibbiano” (per tacere di quando spiegò il senso del MES).

Lucia Borgonzoni propone una legge per le rievocazioni storiche, ma c’è già

Qualche giorno fa a Cento (Ferrara) Lucia Borgonzoni ha lanciato una proposta per la tutela di rievocazioni storiche e carnevali: «la Regione deve  fare una legge sui carnevali e dare uno stanziamento che sia sicuro per un carnevale come quello di Cento e tanti altri carnevali e così in generale per tutte quelle che sono rievocazioni storiche e che sono le nostre tradizioni che sono sempre state messe in secondo ordine». Ma quella legge, per la gioia della senatrice Borgonzoni, c’è già: «se propone una legge per sostenere le rievocazioni storiche, ci tocca dire che è un’idea talmente positiva che quella legge è stata presentata dal Pd e approvata nel 2017» hanno subito detto Marcella Zappaterra, candidata consigliera per il Pd e Paolo Calvano, segretario regionale del partito.

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Non sembra quindi che le tradizioni, le rievocazioni storiche o i carnevali siano stati messi “in secondo ordine”. Chissà se è questa l’aria di cambiamento che sente la candidata della Lega durante i suoi incontri con imprenditori e artigiani. Anche perché il suo sfidante, Stefano Bonaccini, ci ha tenuto a ricordare che non solo la legge sulle rievocazioni storiche c’è già ma che anche un’altra proposta avanzata dalla Borgonzoni, quella di istituire un assessorato regionale al Turismo, è già stata realizzata.

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In Emilia-Romagna l’assessore al Turismo infatti esiste già, attualmente è Andrea Corsini, del Partito Democratico. Ed è proprio anche grazie a quell’assessorato, scrive Bonaccini, che la Regione «ha sostenuto l’aumento esponenziale dell’afflusso turistico in Emilia-Romagna, passato da 45 a 60 milioni di presenze».

Il terrorismo di Lucia Borgonzoni sulla Plastic Tax

Ma lo scivolone della Borgonzoni sulla legge regionale per i carnevali è nulla di fronte a quello che ha scritto ieri sulla Plast Tax. Come tutti sanno la cosiddetta Plastic Tax è assieme alla sugar tax uno dei cavalli di battaglia della Lega e di Matteo Salvini nella propaganda contro il Governo. Ieri la senatrice leghista è andata in visita alla HMC Premedical di Mirandola (Modena) e ha lanciato un appello a favore del genio imprenditoriale del territorio.

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Purtroppo, scrive la Borgonzoni «gli effetti distorsivi della PLASTIC TAX, voluta proprio dal PD di Bonaccini, rischiano di avere ripercussioni anche per il biomedicale». La HMC infatti è un’azienda che produce e commercializza su scala mondiale dispositivi medici. Tra questi ci sono ad esempio cannule per l’aspirazione, apparati per l’artroscopia o l’endoscopia, prodotti veterinari, sacche per la nutrizione parenterale o per il drenaggio toracico.

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La maggior parte di questi prodotti medicali è fatta in plastica e secondo la Borgonzoni l’aumento della tassazione ( 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica) rischia di penalizzare l’attività dell’azienda. A parte il fatto che qualsiasi azienda che produce materie plastiche si può rifare sul cliente finale (e non sarebbe la prima volta, le accise sulla benzina non hanno certo penalizzato l’industria petrolifera). Il problema è che nello specifico quello che dice la candidata leghista non è vero.

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Fonte

Lucia Borgonzoni, che è senatrice e che ha avuto modo di leggere e votare la legge di Bilancio dovrebbe saperlo. Perché all’articolo 634 della LEGGE 27 dicembre 2019, n. 160 recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 si parla dell’imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI), vale a dire la plastic tax. Si legge che «sono esclusi dall’applicazione dell’imposta i MACSI che risultino compostabili in conformità alla norma UNI EN 13432:2002, i dispositivi medici classificati dalla Commissione unica sui dispositivi medici, istituita ai sensi dell’articolo 57 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, nonché i MACSI adibiti a contenere e proteggere preparati medicinali». In buona sostanza le aziende che producono dispositivi medicali sono escluse dal pagamento della Plastic Tax. Ma Lucia Borgonzoni, che si candida a governare l’Emilia-Romagna e che è senatrice della Repubblica, questo non lo sa.

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