Bonaccini sfotte Salvini e Borgonzoni sugli ospedali chiusi in Emilia Romagna

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-11-15

Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini sfotte Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini con una comunicazione di servizio: Informo la cittadinanza che in #EmiliaRomagna anche questo fine settimana il servizio sanitario sarà attivo, efficace ed efficiente come sempre. Salvini, non essendo di questa Regione, può certamente non saperlo (dovrebbe però immaginarlo, avendo proprio il …

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Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini sfotte Lucia Borgonzoni e Matteo Salvini con una comunicazione di servizio:

Informo la cittadinanza che in #EmiliaRomagna anche questo fine settimana il servizio sanitario sarà attivo, efficace ed efficiente come sempre. Salvini, non essendo di questa Regione, può certamente non saperlo (dovrebbe però immaginarlo, avendo proprio il suo Governo indicato la nostra Sanità come modello per le altre regioni). È più preoccupante che a non sapere queste cose sia la mia sfidante: chi si candida a presidente qualcosa dovrebbero prima impararlo. L’Emilia-Romagna è una grande Regione, non merita improvvisazione.

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Bonaccini si riferisce al tweet in cui Salvini e Borgonzoni promettono: «Tra i primi provvedimenti ci sarà l’attenzione ai più deboli, gli ospedali saranno aperti di notte, di sabato e di domenica, come in Veneto». Come abbiamo spiegato, non solo in Emilia – come nel resto d’Italia – gli ospedali sono già aperti di notte, il Pronto Soccorso è aperto 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana e così i vari reparti, ma stando ai dati dell’Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei sistemi sanitari regionali la Regione è una di quelle con i tempi di accesso più brevi alle prestazioni sanitarie specialistiche e alle visite diagnostiche. Insomma il sistema in Emilia Romagna funziona, con tempi di attesa che si riducono sensibilmente anno dopo anno. Invece in Veneto mancano 1.300 medici, più di trecento solo per i servizi di Pronto Soccorso (quello che da sempre è aperto di notte, il sabato e la domenica). E come ha pensato di risolvere il problema il Presidente Luca Zaia? Aprendo le porte – con una contestatissima delibera – ai medici neolaureati che ancora non hanno terminato (o iniziato) il percorso di specializzazione. Alla fine il Veneto ha assunto 500 giovani medici non specializzati (320 per l’area del Pronto soccorso e 180 in quella della Medicina internistica). La decisione ha sollevato molte polemiche da parte di chi ha spiegato che quei medici “in formazione” (o completamente da formare) non sarebbero la soluzione ideale per colmare le carenze di organico in un reparto delicato come il Pronto Soccorso. A quanto pare a Zaia importa poco, l’importante è tenere gli ospedali aperti di notte. Chissà se in Emilia Romagna faranno altrettanto. E se qualcuno avesse per caso la curiosità di sapere quello che succede in Sardegna, altra regione amministrata dalla Lega, lì gli ospedali li chiudono nel fine settimana. Prima i sardi?

Leggi anche: Salvini vuole tenere aperti gli ospedali anche di notte (e promette una settimana di sette giorni)

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