La storia di Di Maio, Savona e la massoneria americana

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-05-31

In un retroscena pubblicato oggi dal Corriere della Sera ci sono interessanti affermazioni attribuite a Luigi Di Maio a proposito di Paolo Savona Così Di Maio decide di passare alla contraerea e di colpire Salvini: «Basta, ci sta prendendo in giro». In un colloquio con Carlo Cottarelli sarebbe arrivato a dire di non sapere che …

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In un retroscena pubblicato oggi dal Corriere della Sera ci sono interessanti affermazioni attribuite a Luigi Di Maio a proposito di Paolo Savona

Così Di Maio decide di passare alla contraerea e di colpire Salvini: «Basta, ci sta prendendo in giro». In un colloquio con Carlo Cottarelli sarebbe arrivato a dire di non sapere che Savona «era così pericoloso». In più, avrebbe aggiunto di non essere stato inizialmente a conoscenza di una presunta iscrizione alla massoneria americana.

E allora ecco l’offensiva. Laura Castelli si dice«stupita» dal mancato «passo indietro» dell’economista. Lorenzo Fioramonti, già «ministro» dello Sviluppo economico, attacca: «Difendere Savona e le sue opinioni è giusto, ma impuntarsi su una persona col rischio di far affondare il Paese è da irresponsabili. Era il piano di Salvini dall’inizio? Mi rifiuto di crederci».

Ovviamente tutto quello che dice Di Maio va preso con robusto beneficio d’inventario. Se non altro perché qualche giorno fa lo stesso Di Maio è andato da Barbara D’Urso a dire che lui e Salvini avevano proposto “Bagnai e Siri” al posto di Savona: una circostanza smentita dal Quirinale e pure dallo stesso Salvini qualche minuto dopo (tra l’altro Siri ha ricevuto una condanna per bancarotta  con un patteggiamento: curioso che Di Maio abbia proposto il suo nome). C’è da segnalare che nel contratto di governo firmato dallo stesso Di Maio oltre che da Salvini c’è scritto che è vietato per i membri del governo appartenere alla massoneria (la stessa cosa era scritta nel codice etico dei candidati del M5S e sappiamo tutti com’è andata a finire).

di maio paolo savona

Quindi, se Di Maio sa davvero che Savona è iscritto alla massoneria americana, perché chiede per lui un altro ruolo nel governo? Urge smentita, prima di subito.

EDIT: L’agenzia di stampa DIRE sul tema sente Stefano Bisi:

Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, lo esclude: “Al Grande Oriente d’Italia Savona non e’ iscritto. Per quanto riguarda le logge internazionali, io non posso rispondere perche’ non ho l’anagrafe mondiale. In ogni caso, andrebbe chiesto a Di Maio, che peraltro ne avrebbe parlato in un contesto riservato”. A dire il vero un riferimento al “Fratello Savona” c’e’ anche in Italia. Lo fa un articolo pubblicato dal sito del Grande Oriente Democratico (nella foto uno stralcio), risalente al giugno del 2012, dedicato ai ‘poteri forti’, in cui si contestava la figura di Mario Monti e si apprezzava invece quella di Paolo Savona. Il Grande Oriente democratico nasce dall’iniziativa di Gioele Magaldi, espulso dal Grande Oriente d’Italia, e autore di vari scritti sulla massoneria. “Dubito che Magaldi possa costituire un riferimento univoco”, taglia corto Bisi con un filo di ironia. “In ogni caso- osserva- va chiarito che l’appartenenza o meno alla massoneria di Savona non e’ il tema vero. La massoneria rischia di essere il capro espiatorio. Qui la questione e’ se M5s e Lega riescono a mettersi d’accordo oppure no”.

Leggi sull’argomento: Le scuse di Di Maio a Mattarella per l’impeachment

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