“È un superpotere essere vulnerabili”: così Mattia Villardita è diventato Spiderman per i bambini

di Lorenzo Tosa

Pubblicato il 2022-11-02

Dal 2018 questo ragazzo di Savona entra ed esce dai reparti oncologici pediatrici per portare un sorriso a chi combatte

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Sopra c’è il supereroe di mio figlio.
Sotto, sotto quel costume intendo, c’è il mio supereroe. Una delle poche persone che riesce a commuovermi ogni volta che lo vedo, ogni volta che penso a quello che fa, a come lo fa, da dove viene.
Si chiama Mattia Villardita, ha 29 anni, è di Savona ma siciliano di origine, e di mestiere fa l’Uomo Ragno. Entra nei reparti più dolorosi e strazianti che esistano, quelli oncologici. Oncologici e pediatrici, dove i bambini combattono battaglie che non dovrebbero neanche conoscere.
Perché lo fa? Perché questo ragazzo di quasi 30 anni dal fisico statuario entra ed esce dagli ospedali, a contatto con storie indicibili e sofferenza immane, a portare nei bambini un sorriso, incredulità, speranza? Perché Mattia è stato uno di loro, uno di quei ragazzi che su un letto d’ospedale quasi ci ha vissuto. Una malformazione congenita alle ossa della gamba, 15 operazioni chirurgiche, mesi di degenza, anni di riabilitazione.
È allora che si ricorda di quella sua vecchia passione per Spiderman. Si compra un costume, lo indossa, si sente più forte. E decide di portare un po’ di quella forza a chi tutta quella che ha la usa per combattere, spremuta via da un male che non ti concede altro. Mattia-Spiderman non si limita ad entrare negli ospedali e star loro vicino. Dal 2018 porta in quei bambini la capacità di immaginare che non finisca tutto lì, che tutto sia possibile se è possibile che Spiderman in persona venga a trovarti in un letto d’ospedale, tra terapie e farmaci. A volte non basta, ma resta, nulla si cancella.
Mattia Villardita è l’incarnazione umana di un verso di Vasco Brondi che amo molto: “È un superpotere essere vulnerabili”. Ha trasformato la sua vulnerabilità in forza, in amore per gli altri, i fragili, i lottatori, e per questo è stato anche insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal Presidente Mattarella.
Un giorno anche mio figlio, guardando quest’immagine, riuscirà a vedere chi è il vero supereroe: quel ragazzo straordinario di 29 anni che sta sotto e non si vede e quello a cui stringe la mano. Ma oggi, per ora, è giusto così.

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