Fact checking
Gunter Pauli, il consigliere di Conte e il 5G che causa il Coronavirus
Giovanni Drogo 23/03/2020
Il consigliere economico di Palazzo Chigi che affianca il presidente Conte nella gestione dell’emergenza su Covid-19 ha scritto che gli scienziati dovrebbero indagare sulla correlazione tra la presenza di antenne per il 5G e la diffusione dell’epidemia. Cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo?
Qualche giorno fa scrivevamo di una brillante teoria del complotto secondo la quale la diffusione dell’epidemia di Covid-19 sarebbe favorita dalla tecnologia 5G. Non ci saremmo mai aspettati che questa teoria, che prevede che gli organismi “indeboliti” dall’uso delle frequenze per il 5G siano più facili da infettare con il coronavirus SARS-CoV-2 venisse sposata anche agli alti livelli dell’Amministrazione pubblica del nostro Paese.
Le insinuazioni di Gunter Pauli sul rapporto tra 5G e Covid-19
È il caso del tweet di Gunter Pauli, primo consigliere economico di Giuseppe Conte, che ieri ha pubblicato un tweet nel quale dice testualmente «la scienza deve dimostrare e spiegare il rapporto di causa ed effetto. Allo stesso tempo la scienza per prima cosa deve osservare le correlazioni: fenomeni che sono apparentemente associati. Applichiamo la logica scientifica. Qual è stata la prima città nel mondo coperta dal 5G? Wuhan. E quale è stata la prima regione europea a 5G? Il Nord Italia». Pauli sembra così suggerire che sia necessario partire da questa doppia correlazione per spiegare le cause dell’epidemia di Covid-19 (che non nomina mai).
Ora, applichiamo la logica scientifica e diciamo per l’ennesima volta che l’esistenza di una correlazione non implica che ci sia un rapporto di causa ed effetto. Come dicono gli inglesi correlation does not imply causation. Il fatto che Wuhan e la Lombardia siano “coperte” dal 5G non significa che il 5G sia una concausa (o la causa principale) per la diffusione di Covid-19. Innanzitutto perché non è affatto vero che tutto il Nord Italia è coperto dal 5G (la sperimentazione è per la verità appena iniziata) e perché sappiamo che ci sono casi di infezione anche in aree e zone non raggiunte dal 5G.
Da dove viene lo stile comunicativo di Pauli
Pauli, che aveva avuto l’onore di essere citato nel Blog di Grillo agli albori del M5S (giusto per chiarire da che parte provenga l’idea di nominarlo consigliere di Conte) in un post dal titolo “E merda fu…”, non è certo nuovo a teorie del genere. Una decina di giorni fa se n’era uscito con un vaghissimo appello a rafforzare il nostro sistema immunitario con aria sana, acqua e buon cibo perché al momento siamo troppo deboli per affrontare il coronavirus «la soluzione non è più disinfezione» scriveva guadagnandosi le critiche del professor Roberto Burioni.
In un altro tweet ora rimosso Pauli scriveva che “la terra sta respirando di nuovo” perché il coronavirus aveva fermato o rallentato le attività umane. Ragion per cui ne avrebbe approfittato per fare un digiuno depurativo di qualche giorno in modo da disintossicare il fegato e i reni e godersi l’aria pulita. Un modo per dire che il virus ha fatto anche cose buone. E di sicuro possiamo imparare molte cose da questa pandemia: come rispondere ad un emergenza sanitaria e come evitare quelle future, ma c’è modo e modo di dirlo.
Perché è inutile girarci attorno: il modo con cui Pauli scrive – oltre a dare vigore ai teorici del complotto come il signore qui sopra – è quello tipico di chi ha un cattivo rapporto con la scienza. Che non vuol dire non poter criticare il sistema economico, il capitalismo o parlare di riscaldamento globale. Significa invece porsi davanti al proprio pubblico come un guru. Lo stesso genere di atteggiamento che abbiamo potuto ammirare in questi anni da parte del profeta Gianroberto Casaleggio (che guarda caso aveva dato ampio spazio a teorie mediche e scientifiche alternative sui vari “Tze Tze” e “La Fucina”) e del suo compagno di avventure Beppe Grillo che con la scienza “ufficiale” non ha mai avuto un buon rapporto ed anzi ha costruito la sua fortuna politica proprio sparando bufale e fake news. Impossibile non notare che è proprio grazie ad un governo sostenuto dal M5S che uno come Pauli è arrivato a Palazzo Chigi, con buona pace di chi firma e sottoscrive il Patto Trasversale per la Scienza. Ci sono ancora due assurdità: la prima è che uno dei promotori della sperimentazione sul 5G è stato proprio il M5S che nella persona dell’allora bisministro e Capo Politico Luigi Di Maio inaugurava le antenne a Matera (in Basilicata, non al Nord Italia). La seconda è che Pauli dovrebbe essere quello che aiuta il Governo a superare l’emergenza coronavirus.