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La procura di Verona valuta la posizione dei genitori della bimba colpita dal tetano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-25

La posizione dei genitori della bambina veronese di 10 anni che ha contratto il tetano e non era vaccinata è al vaglio della Procura

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La posizione dei genitori della bambina veronese di 10 anni che ha contratto il tetano e non era vaccinata è al vaglio della Procura della Repubblica di Verona, che sta valutando l’ipotesi di aprire un fascicolo. Lo scrive l’agenzia di stampa ANSA. “Apertura indagini? Lo apprendo dalla stampa, al momento mi riservo di approfondire” ha detto all’agenzia l’avvocato Thomas Cesaro, che assiste i genitori della bambina.

La procura di Verona valuta la posizione dei genitori della bimba colpita dal tetano

La coppia ha un’altra figlia, più piccola, che a sua volta non sarebbe vaccinata: “Non posso rispondere se ci sono possono essere problematiche in famiglia, come intolleranze o allergie che dovevano sconsigliare qualche vaccinazione. Ci saranno delle opportune e successive valutazioni”, ha aggiunto il legale. “Di sicuro – ha aggiunto – la mancata vaccinazione non è dovuta ad una scelta ideologica“. “Il momento è drammatico per la famiglia, immaginatevi di vivere in un Reparto di terapia intensiva con i macchinari che suonano e la bambina che sta male. I genitori stanno facendo il possibile per essere di supporto alla figlia”, ha concluso l’avvocato Cesaro. Che sostiene l’esatto contrario di quanto raccontato nell’articolo della Stampa che ha parlato della vicenda:

Non vaccinare la piccola era stata una loro scelta ideologica. Come di tanti altri genitori che nel solo Veneto non hanno fatto vaccinare oltre 70 mila bambini. I vertici dei No Vax di Verona e del Veneto giurano però di non conoscere questa coppia. Sostengono che potrebbero aver aderito alla campagna contro le vaccinazioni di loro spontanea iniziativa. O forse semplicemente dato il clamore del caso hanno stretto un cordone di protezione attorno ai genitori e alla loro bambina che, anche se al momento non è in pericolo di vita, lotta per evitare che l’infezione possa raggiungere altre parti del corpo danneggiando in modo irreparabile organi vitali.

[…] Un papà che va avanti e indietro viene fermato dai giornalisti che gli chiedono se è lui il padre della piccola: «Non sono io». Tre parole e basta prima di infilarsi veloce in reparto. Magari è proprio lui. Oppure no. Di sicuro sono solo affari suoi. Il comunicato dell’ospedale di Borgo Trento è assai stringato. Dice solo che le condizioni della bambina sono stabili. Si sa che è in terapia intensiva ma vigile. Non è mai stata sottoposta a coma farmacologico.

In ogni caso il presidente di Corvelva Veneto Ferdinando Donolato si era schierato a fianco dei genitori: «Non li conosciamo ma siamo pronti ad aiutarli. Non dimentichiamoci che ci sono casi di pazienti infettati dal tetano pur essendo vaccinati. E se poi non fosse tetano, come era successo qualche tempo fa a Torino? Aspettiamo prima di emettere sentenze».

Quando Corvelva metteva in guardia sulla pericolosità dell’antitetanica

Si è scoperto che i genitori della bambina sono convintamente contrari alle vaccinazioni. Il portavoce di Corvelva, che in Veneto è una delle associazioni “free vax” più importanti e seguite, però rifiuta  di assumersi alcuna responsabilità. «Noi non abbiamo mai sconsigliato di vaccinare i bambini — ha dichiarato Mattia Marchi al Corriere del Veneto — ognuno è libero di procedere come crede. Non conosciamo la famiglia della bimba ricoverata e prima di esprimerci aspettiamo la conferma della diagnosi di tetano». Secondo il dottor Roberto Burioni invece loro sono quelli «che con le loro bugie inducono i genitori a non vaccinare i figli, quelli che hanno sulla coscienza la bambina in fin di vita a causa del tetano». E proprio tra qualche giorno Corvelva terrà una conferenza stampa a Montecitorio sulla “libertà di scelta terapeutica”.

corvelva tetano verona burioni - 1

Chissà se in quell’occasione qualcuno potrà chiedergli conto delle campagne pubblicitarie contro i vaccini a base di messaggi allarmanti e ambigui. La lotta contro il vaccino esavalente (che comprende anche l’antitetanica) è uno dei punti centrali della battaglia “free-vax” del Corvelva. In un articolo pubblicato sul sito dell’associazione si mette in dubbio l’efficacia dell’antitetanica in relazione alla sua presunta pericolosità sottolineando come nel caso del Clostridium tetani non si possa nemmeno parlare di immunità di gregge.

corvelva tetano verona burioni - 2In altri post su Facebook si dà grande risalto a casi in cui il vaccino non avrebbe funzionato oppure a studi comparativi sulla mortalità del vaccino pentavalente contro quello tetano-difterite-pertosse. Molti genitori hanno creduto (si sono fidati?) alla propaganda antivaccinista e a pagarne le conseguenze sono i figli. Del resto lo striscione sui bimbi morti post-vaccino esavalente era di quelli che ti metteva addosso una certa inquietudine.

Quando Gianluigi Paragone lisciava il pelo ai novax

Ma sarebbe sbagliato addossare solo alle associazioni free-vax la responsabilità di aver diffuso disinformazione e misinformazione sui vaccini. Perché sono stati in molti a soffiare sul fuoco dell’antiscienza. Ad esempio c’è stato il Tempo che ha dato ampio spazio alle “analisi” commissionate dal Corvelva sui vaccini pediatrici. Oppure c’è gente come il senatore Gianluigi Paragone che dal palco di Pesaro nel 2017 aizzava le folle novax contro i medici come Burioni. Paragone difendeva il diritto dei genitori a dubitare dei vaccini adombrando l’ipotesi che i politici venissero pagati dai soliti poteri forti

Ci sono stati servizi di Report confezionati in modo assolutamente fazioso e senza alcun rispetto per la verità dei fatti. Ci sono stati comizi di parlamentari come Paola Taverna che spiegavano che le malattie esantematiche erano una passeggiata e che il vaccino non era poi così importante. C’è stato chi come Matteo Salvini ha lodato esponenti della variegata comunità “free-vax” al grido dieci vaccini mi sembran troppi. E con lui si schierò il Fatto Quotidiano e il suo direttore Marco Travaglio. A tutti costoro sarebbe da chiedere come mai hanno dato fiato alla grancassa free/no/boh/vax, come mai hanno dato spazio sui loro siti, blog, giornali alle opinioni antiscientifiche di una pericolosa minoranza? E se vi chiedete chi durante questa legislatura abbia portato i “free vax” in Parlamento la risposta è semplice: il MoVimento 5 Stelle.

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