Elena Bonetti: chi ha paura della terrificante “ministra di Bibbiano”?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-05

Per mesi il M5S ha raccontato “leggende” – come le definisce Manlio Di Stefano – sul PD e Bibbiano. È comprensibile quindi lo spaesamento della base che oggi si ritrova una del “partito di Bibbiano” al ministero della Famiglia e le pari opportunità

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Ci voleva proprio un bel Conte bis con sfumature di Gender per far rialzare la testa a tutti gli orfani del complotto omosessualizzante. Con la nomina di Elena Bonetti a ministro delle famiglie e delle pari opportunità sembra di tornare ai bei tempi andati in cui il Gender trionfava e regnava incontrastato con Valeria Fedeli all’Istruzione. Ed infatti non mancano quelli che se ne sono accorti, perché la ministra Bonetti non solo fa parte del partito di Bibbiano ma in qualità di responsabile nazionale di branca  ha firmato la Carta del Coraggio, un documento redatto nel 2014 dai rover e le scolte dell’AGESCI a San Rossore.

Elena Bonetti distruggerà la famiglia tradizionale!1

Ma andiamo con ordine. Ieri la pagina Facebook del Capo Politico del MoVimento 5 Stelle è stata presa d’assalto da orde di grillini incazzati che non hanno ancora capito il significato della mossa del M5S. Gli elettori del MoVimento sono indignati per il numero “troppo alto” di ministeri pesanti concessi al Partito Democratico. E tra loro ci sono quelli – forse sono i più intelligenti del gruppo – che si sono subito accorti che la nuova ministra della Famiglia non è una che definisce le famiglie omosessuali “schifezze” o che propone riletture del Vangelo. No, Elena Bonetti è peggio: è del Partito Democratico (ed è scout).

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Mesi di polemiche pretestuose e fake news sul coinvolgimento del PD nei fatti oggetto dell’indagine a Bibbiano e poi non solo ci si allea con il PD ma addirittura si affida ad una piddina il ministero delle Famiglie? «I bambini si sentiranno di sicuro in buone mani» chiosa sarcastico un commentatore sulla pagina di Luigi Di Maio.

bonetti bibbiano gender lgbt - 5 bonetti bibbiano gender lgbt - 4La scelta risulta ai più incomprensibile. E non basta la batuttina di Manlio Di Stefano che a CartaBianca ha detto che su Bibbiano circolano molte leggende (indovinate chi le ha messe in giro) per placare gli animi. L’idea si è talmente incistata nelle menti dei sostenitori del M5S che da un momento all’altro ci si aspetta che spunti fuori qualcuno che ricorda che quelli del PCI i bambini li mangiavano direttamente.

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Dando il ministero ad un’esponente del PD il M5S si è tolto un sacco di grane: in primis non dovrà avere a che fare con i prolife o ultra-cattolici vari rischiando magari di deluderli (anche nel M5S c’è chi è andato al World Congress of Families di Verona come la senatrice catanese Tiziana Drago). Ma per i fan di Di Maio la situazione è a dir poco apocalittica. La neoministra Bonetti – scrive un utente – «distruggerà la famiglia tradizionale, farà togliere bambini alle famiglie, inducendo qualche bambino al suicidio». E non è finita qui perché di sicuro «la considerazione che avrà delle famiglie etero per questo ministro sarà che sono fasciste», il che è curioso visto che Elena Bonetti  ha un marito e due figli, quindi si può dire che la sua è una famiglia che rientra nei “canoni” della famiglia tradizionale.

Simone Pillon e l’avvento della dittuatura Gender prossimo venturo

Preoccupatissimo è invece il Senatore Simone Pillon, che già ieri pomeriggio aveva parlato del Conte bis come dell’Anticristo (che ci volete fare, le parole sono gratis) e che successivamente si è accorto che la potentissima Lobby LGBT ha festeggiato la nomina di Elena Bonetti al ministero della famiglia.

bonetti bibbiano pillon gender lgbt - 1Secondo Pillon la colpa della Bonetti è quella di aver consegnato «una parte significativa dello scoutismo cattolico italiano alle posizioni LGBT friendly di Renzi e delle sue unioni civili». Ma in realtà la Carta di San Rossore fu scritta da quelle ragazze e da quei ragazzi che parteciparono alla route nazionale del 2014.

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E mentre Pillon evoca lo spauracchio della dittatura Gender (che per chi crede all’esistenza delle streghe sicuramente sarà terribile) la neo-ministra lancia un messaggio che è rivolto a tutte le famiglie, un messaggio che non si capisce perché Pillon (e gente come lui) non sappia fare proprio: «Farò del mio meglio per garantire a tutte e tutti pari opportunità e fare delle famiglie il pilastro della comunità». La dittatura gender e i furti di bambini sono rinviati (questi ultimi a data da destinarsi, visto che il DDL Pillon non ha più una maggioranza).

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